La villa di Ludo è enorme, ci sono andata alcune volte per pranzare insieme, ma quando i suoi non devono partire per lavoro, non mi invita mai. In effetti ha una famiglia pignola, ogni quadro è al posto giusto, ogni tappeto ben stirato, mi fa strano ricordare ciò mentre un tipo vomita su uno di essi. Faccio una smorfia di disgusto mentre Evy e Ludo urlano con un pezzo di Martin Garrix. Io e Evy abbiamo incontrato Ludovica per la prima volta in una piccola libreria vicino scuola, ricordo che lei cercava un libro, in particolare sulla cucina messicana, e non trovandolo il proprietario si mise a impartirle lezioni, dal momento che il tizio amava quella cucina. Quella ragazza bruna con il caschetto aveva attirato fin da subito la nostra attenzione, così ci scambiammo consigli su tutti i tipi di cucina e poi ci prendemmo un caffè e latte al bar dell'angolo.
L'urlo di Ludo mi sfiora il timpano.
"Stasera si sboccia poveri!"
È già ubriaca, in effetti aveva bevuto il terzo bicchiere.
"Brindiamo a Giuly e al suo ultimo giorno qui!", urla poi Evy mentre solleva il suo cocktail per aria.
"Si, almeno non ci romperà più le palle!", Irrompe Trevor iniziando a ridere.
"Oh, grazie" rispondo indispettita.
"Ma non è vero idiota! Giuly non ha mai rotto le palle, se è successo siete degli infami non mi avete chiamata così mi facevo due risate" sparla Ludo con un tono di voce altissimo, la guardo cercando di sorridere ma so già che è ubriaca, la sua saliva schizza sulle mie labbra. "Tranne quando ci vuole raccontare a tutti i costi la trama di quei libri noiosissimi" continua.
Evy ride e le dà una gomitata. Tutti ballano circondati dalla luce rossa della carta con la quale Ludo ha ricoperto le lampade.
Questa sera ho deciso di non bere troppo perché ho programmato di svegliarmi presto e lucida.
"E dai Giuly, muoviti un po' sembri arrugginita!", mi stuzzica Joseph con il suo solito sorriso smagliante, i suoi denti sono così bianchi che li vedo pure al buio.
"In realtà avevo intenzione di..." inizio a parlare, ma lui mi fa segno di non riuscire a sentirmi, in effetti la musica è altissima, mi rendo conto di star iniziando come al solito a giustificarmi, mi sento una noia totale così decido di intraprendere un altro discorso, "in realtà ho visto che siete tantissimi, strano! Siete tutti qui per me?" Poi succhio dalla cannuccia il mio cocktail.
"Guarda che ti vogliamo bene!" Si avvicina lui per farsi sentire meglio.
"Oh quindi mi vuole bene pure Carolina!"
Carolina è la tipica ragazza più figa e antipatica della scuola, modestamente credevo di prendere io quel ruolo ma invece ero diventata un suo bersaglio solo perché i libri che leggo li considerava da sfigate, per me la cultura è sempre stata importante, dell'ignoranza potevo farne a meno. E poi mi odia perché in secondo il ragazzo con cui si sentiva mi aveva chiesto di uscire, così un bel giorno mi versa sui libri il suo caffè bollente, avevamo quasi sfiorato una rissa.
"Beh sai, l'erba cattiva non muore mai!", Urla daccapo Evy ridendo. È ubriaca pure lei.
"Ma cosa c'entra? A stento ci parlo poi con quelli di quinto" dico.
"Cazzo, ma perché ti stai fissando con questa storia? Siamo a una festa, divertiti un po'" interviene Trevor, il biondino che si passa erba nei bagni ma anche il più simpatico dei miei amici.
"Comunque siete ubriachi!" sentenzio ridendo.
"E tu no, non va bene questa cosa" mi guarda malizioso Trevor e poi mi tira con lui nella folla.

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ARE YOU HIM?
RomansaÈ il caso di Giulia, che vive una vita poco ordinaria, con mille problemi adolescenziali, nonostante questo trova consolazione fra le righe dei suoi libri di fantascienza, tutto sembra scorrere in un verso comune, quando si ritrova in una nuova casa...