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Pov. Autrice

Con la mano tremante, Marinette aprì la porta e ciò che vide le fece mancare un battito.

Di fronte ai suoi occhi vi era Adrien, nudo, in tutta la sua bellezza, con la viziata figlia del sindaco, Chloè Burgeois.

I due si girarono immediatamente verso Marinette, visibilmente sorpresi, e si scatenarono in due azioni completamente diverse: Adrien stette in silenzio tombale, abbassando lo sguardo, mentre Chloè incominciò ad urlarle di andarsene e di lasciarla con il "suo Adrien caro".

D'un tratto sentì il suo cuore spezzarsi a quelle parole e fece la cosa che considerava più sensata in quel momento; scappò.

Una volta fuori dalla Villa si recò immediatamente a casa sua, in lacrime.

Luka non era ancora tornato, "per fortuna", a detta di Marinette, quindi lei diede sfogo a tutte le sue tristezze.

Poi però si alzò, si asciugò le lacrime e chiamò Alya, almeno lei doveva sapere tutto

[...]

A: oddio Mary, forse non è stata una buona idea tentare di dimenticarlo

M: decisamente no, ma cosa dovrei fare con Luka?

A: beh, onestamente non te lo saprei dire

M: grazie sei molto d'aiuto ahah

A: heyy!

Alya lanciò un cuscino addosso a Marinette; quest'ultima rispose al gesto ghignando e fu così che cominciò una battaglia di cuscini.

(N.A. Qua siamo passati dalla disperazione alle risate, bipolarità extreme level)

Quel pomeriggio passò in fretta... troppo in fretta.

Alya dovette andarsene e Marinette restò sola, di nuovo. Luka non era ancora tornato, non le aveva mandato nessun messaggio, ne fatto una chiamata, niente di niente.

O almeno così credeva.

Infatti Luka tornò a casa e iniziò ad urlare.

L: MARINETTE!

Marinette quindi sentendo il tono di voce del fidanzato scese giù allarmata, e trovò Luka furioso con i pugni stretti e un coltello in mano.

"Oh no... di nuovo!" Pensò la ragazza terrorizzata al massimo.

L: chi è Adrien?

M: c-chi?

L: chi è ADRIEN?!

M: non conosco nessuno con quel nome

Marinette cercava di essere più naturale possibile e di non piangere, ma Luka non sembrava convinto così insistette.

Egli si avvicinò lentamente contro la corvina che intanto si era appoggiata alla parete consapevole di ciò che sarebbe potuto accadere.

Il telefono suonò.

L: ferma qui

Marinette non perse tempo e scappò, ma prima che potesse varcare la soglia della porta Luka la fermò.

L: dove credi di andare signorina?

M: in camera...

L: vengo con te troietta

Detto ciò Luka la prese per un braccio e la trascinò in camera con forza mentre lei si dimenava invano.

Marinette iniziò ad urlare senza sosta, le lacrime le scendevano lungo le guance, temeva ciò che le sarebbe accaduto.

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