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Al sorgere del sole il giovane conte venne accolto nella dimora del principe Soma. Egli era ben disposto ad aiutare il suo giovane amico.
Sebastian ringraziò a nome del conte per l'ospitalità, mentre il principe non perse tempo con gli inconvenevoli ordinando ad Agni di occuparsi di Beatrice.
Sebastian non voleva dare tale disturbo ad Agni, ma quest'ultimo insistette dicendogli che doveva riposare anche lui. Con riluttanza lasciò la ragazza nelle mani di Agni.
Il principe invitò Ciel e Sebastian a seguirlo, conducendo l'amico nella sua stanza fatta preparare appositamente per lui.

Agni guardò per l'ultima volta la ragazza, prima di chiudere la porta dietro di sé. Tornando dal principe e gli altri ospiti, dopo aver chiamato un medico per Beatrice. 

Quando il principe lasciò la stanza, Ciel si stese sul letto chiudendo l'occhio tirando un sospiro. Sebastian finì di sistemare gli indumenti del conte. Quando si voltò trovò Ciel addormentato, a pancia in su con le braccia aperte.

Riaprì gli occhi trovando dei ciuffi d'erba che coprivano la mia visuale, costringendomi ad alzarmi da terra guardandomi attorno. Non capendo dove fossi finita. L'unica cosa che mi circondava era una gran distesa d'erba mossa dal vento. Iniziai a camminare fino a trovare un tronco d'albero, dove pensai di arrampicarmi. Avvicinandomi ad esso trovai uno stagno dove venni colta alla sprovvista da una forte sensazione di secchezza alla gola, seguita dalla mancanza d'aria. Iniziai a tossire portandomi le mani al collo, cadendo in ginocchio. Ritrovandomi a guardare il mio riflesso sulla superficie dell'acqua sporca, notando il rossore sul mio viso. All'improvviso dall'acqua fuoriuscì una mano che afferrò il mio braccio per tirami giù nell'oscurità degli abissi.

Spalancai gli occhi trovandomi sovrastata dal corpo dell'uomo con le braccia ben tese, aiutandosi con il peso del suo corpo creando maggior pressione sulle sue mani strette attorno al mio collo. Portandomi a capire che quello che sognai, era una conseguenza di quello che stava succedendo nella realtà. Inconsciamente le mie mani erano già sugli avambracci, cercando di respingerlo. Provai a chiamare aiuto, ma l'unico suono che fuoriuscì dalla mia bocca erano suoni rauchi. L'uomo rise deridendomi e dicendomi che nessuno sarebbe venuto in mio soccorso. Non volevo morire in quel modo pietoso, se ero riuscita a salvarmi da un gruppo di scagnozzi sarei riuscita a salvarmi anche in questa. Con un po' di fatica risalì le braccia dell'uomo raggiungendo il suo volto, premendo i pollici con tutta la forza che avevo contro i suoi bulbi oculari. L'uomo gridò dal dolore, allentando la presa sul mio collo. Conducendomi a proseguire, finché non tolse completamente le mani allontanandosi da me.
Tossì portandomi una mano alla gola e senza perdere altro tempo, sgusciai fuori dal letto passando per il lato opposto. Camminai velocemente verso la porta, finché una mano afferrò saldamente il mio braccio strattonandomi all'indietro facendomi finire con il sedere per terra.

"Ouch!"

"A dondé pensavi de andare?! Mereces un castigo de puta! (Meriti una punizione pu****a!)"

Quell'accento mi ricordò qualcosa di familiare, ma non arrivai a capire a cosa. Guardai il viso dell'uomo, in camicie bianco. Riconoscendone la somiglianza, iniziai a strisciare all'indietro finendo contro il muro. Vedendolo guardarsi attorno in cerca di qualcosa e riuscendo ad afferrare la prima cosa di appuntito. Si voltò verso di me, scagliandomisi contro.

"Fermo!" Gridai stendendo un braccio difrontea me. "Se devo morire, almeno ditemi una cosa!"

"¿Por qué mai dovrei farte un favor?"

"¿Por qué eres un caballero como tu hermano? (Perché siete sicuramente un gentiluomo come vostro fratello?)"

Azzardai sperando di aver capito con chi avevo a che fare.

"¿Cómo hai capito que era su hermano? (Come hai capito che sono suo fratello?)"

"Bè se tralasciamo il vostro forte accento spagnolo, i baffi orrendi che vi ritrovate in comune. Portandomi a chiederti: Cos'è una moda oscena che va tanto in voga tra voi uomini? ... Inoltre tu non hai il neo sotto l'occhio destro che lui aveva e questo mi ha portato a capire chi sei"

Black Butler? Really?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora