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"Un altro incarico da parte della Regina."

Rispose il demone porgendo il vassoio d'argento con la lettera della Regina a Ciel, che sbuffando prese la lettera guardando lo stemma per un secondo prima di aprire la lettera e leggerla.

"Un'altra missione."

Sebastian si avvicinò al ragazzo, e con la sua solita compostezza lesse il contenuto della lettera.
Il giovane conte attese che il suo fedele servitore finisse di leggere prima di esporre le sue supposizioni, seguite da quelle del demone che finì di parlare accennando al fatto che si sarebbe assentato per preparare la carrozza per il viaggio.

"Verrà anche lei."

Esordì il giovane conte, facendo fermare per un secondo il demone in mezzo alla stanza esordendo con tono solenne la sua solita frase:

"Yes, my lord."

Durante il tragitto, Ciel guardava di sottecchi la mora. Persa nei suoi pensieri, senza sapere di che cosa stessero parlando così animatamente i due. 
Prima di giungere a destinazione, il silenziò calò all'interno della carrozza.

Giunti a destinazione poche ore dopo, Beatrice lasciò che Sebastian si occupasse dei bagagli del suo bocchan, chiedendo all'anziana signora nonché proprietaria della locanda informazioni inerenti agli ultimi eventi del periodo usando il suo charme per farsi dare informazioni inerenti al caso.  La locandiera raccontò tutto quello che c'era da sapere al demone, dal coprifuoco imposto per tutti gli abitanti del paese al testimone di tale evento che poteva confermare la sua versione dei fatti. Scantinando con il divieto di andare nel bosco, per finire di parlare della disgrazia che gli eventi dell'ultimo periodo le portava agli affari. 
Con eleganza Sebastian liquidò la locandiera tornando ad occuparsi del bocchan, lasciando che la locandiera si occupasse di Beatrice. Permettendole di raccogliere ulteriori informazioni inerenti al caso, e questo le permise di proseguire le indagini a insaputa del giovane conte che lasciò la locanda un minuto dopo essere salito nella stanza assegnatagli con il suo fedele servitore. 

"Le posso chiedere una cosa?"

"Mi dica."

"Quand'è iniziato tutto questo?"

L'anziana signora si portò una mano sotto il mento riflettendoci su per un istante, prima di rispondermi:

"Credo sia stato poco più di due settimane fa. Dopo il passaggio di uno straniero che alloggio proprio qui in questa locanda, come lei e quel nobile con il suo lacchè."

"Mh? Un nobile dice?"

"Non era un nobile o forse si. Non si capiva molto bene, ha addirittura alloggiato in questa locanda per l'esattezza in quella camera laggiù. Ha perfino lasciato la sua roba. Un giorno o l'altro dovrò decidermi a togliere la sua roba da la dentro."

Disse indicando una porta un po' mal ridotta color ciliegia, in fondo al corridoio semi buio, con la lampada ad olio che si stava lentamente spegnando rendendo ancor più buio e tetro il corridoi.  

"Dovrò cambiare quella lampada. Se vuole scusarmi il lavoro chiama bambina, e mi raccomando non entrare nel bosco e ricordati del coprifuoco." 

Le parole della locandiera non fece altro che alimentare la mia curiosità, mandandomi dritto per dritto nella tana del lupo che io avessi voluto o meno. Attesi che l'anziana signora sparisse dietro la porta permettendomi di intrufolarmi velocemente dietro il balcone, per prendere la chiave che mi serviva per entrare nella stanza misteriosa. 
Entrai di soppiatto nella stanza portandomi una mano sul viso, coprendo naso e bocca a causa del cattivo odore. Accesi la luce della camera da letto, ma questa pareva non voler funzionare come quella nel corridoio. Qualcosa in quella stanza non era affatto normale e la cosa non mi piaceva affatto. La stanza sembrava intatta e questo mi avrebbe ridotto il tempo di ricerca, permettendomi di iniziare dall'armadio, proseguendo per i cassetti della scrivania dove trovai alcuni fogli poco importanti. Che riuscì a guardare con un po' di fatica grazie alla luce lunare, che quella sera splendeva come mai aveva fatto prima. Il rumore di arnesi che tintinnavano mi fece sobbalzare, la voce della locandiera mi fece capire che era ora di andarmene da lì. Lasciando ciò che avevo appena preso in mano, rimettendolo velocemente a posto prima di uscire dalla finestra scappando dal luogo del delitto. 

Black Butler? Really?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora