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sento qualcuno che suona 'Carol of the Bells' corrugo la fronte stranita "adoro questa melodia, vieni andiamo"
Gli prendo la mano, lo porto in pista e cominciamo a danzare.
Mi sta dietro sorpreso e danziamo insieme, siamo gli unici a danzare, attorno a noi i nobili hanno formato un cerchio, io e Simon ci guardiamo negli occhi incapaci di distogliere lo sguardo.
Mi conduce danzando e mi sembra di volare per minuti che sembrano interminabili, le sue mani calde mi reggono forte e mi sento così sicura mentre danziamo che mi lascio andare come quando ero una bambina e mia madre suonava questa melodia, mi fa volteggiare e mi alzo sulle punte chiudendo gli occhi, mi stringe a se e fa qualche passo indietro stringendomi, volteggiamo ancora e i suoi occhi si perdono nei miei mentre ci muoviamo veloci e leggeri trasportati dalla melodia.
Rallentiamo verso la fine e mi fa volteggiare dolcemente mi ultima volta bloccandomi con la schiena contro il suo petto e facendomi fare un breve casquette, ci guardiamo negli occhi e riprendiamo fiato, per qualche secondo tutti stanno in silenzio e all'improvviso un battito di mani da inizio ad un applaudire generale.
Simon mi tiene una mano e io lo guardo stupita e stravolta dal mare di sensazioni che sento nel petto, era così tanto che non mi sentivo così viva, che non mi sentivo me stessa.
Faccio qualche passo indietro "vi ringrazio" mi inchino e lui si inchina a me, mi allontano lasciando lentamente la sua mano e mi faccio spazio tra le persone, vado via dalla grande sala e vado in camera mia, esco sul balcone di corsa tenendo una mano sul ventre, respiro profondamente cercando di calmare il mio cuore.
"Oh mio dio" dico dolcemente.
Qualcuno applaude lentamente "ottimo lavoro sorellina" mi giro di scatto spaventata e vedo mio fratello seduto nell'ombra.
"Peter" dico seria.
"Quello sguardo" dice divertito, si avvicina e vedo un ghigno sul suo volto "sapevo che non saresti stata all'altezza del compito"
"Cosa vuoi dire?"
"Tu ti innamorerai di lui, oh si che lo farai, ma guardati a danzare la tua canzone preferita insieme al tuo principe azzurro e con quanta passione" dice divertito "scommetto che ti è piaciuto stare tra le sue braccia, sentire la sue mani sicure, è il suo sguardo innamorato, oh si ne sono certo, fallirai miseramente e ancora una volta dimostreremo che io sono meglio di te"
Lo guardo indifferente nascondendo le mie emozioni "il principe è sicuramente innamorato di me, è un sempliciotto e nessuno canta più di un ragazzo innamorato, non mi conosci fratello quindi non convincerti di sapere cosa provo perché non lo sai e non lo saprai mai"
"Ah si?" Dice beffardo "vedremo allora sono proprio curioso"
"Vattene dalla mia camera" dico seria e fredda.
"Che caratterino"
"Peter sparisci" dico seria scandendo le parole.
"D'accordo come vuoi" se ne va e io corrugo la fronte, ringhio furiosa e vado in bagno, mi tolgo il vestito e mi faccio una doccia fredda, ha ragione, è vero, quello che ho provato danzando devo fermarlo, controllarlo o non riuscirò a fare ciò che davvero devo fare ovvero prendere informazioni, scoprire i punti deboli e poi tornare a casa, i sentimenti non devono intralciarmi.
Colpisci il muro arrabbiata e poi ci sbatto la schiena tristemente pensando a mia madre e a quanto sarebbe delusa da tutto questo.
Sospiro dopo più di dieci minuti sotto il getto ed esco avvolgendomi in un accappatoio, indosso una veste da notte e accendo le candele per illuminare, vado alla toeletta e mi pettino i capelli in silenzio.
Il mio sguardo è duro e freddo nel mio riflesso, chiudo gli occhi stanca e qualcuno bussa alla porta.
Resto in silenzio "Anika sono tuo padre posso entrare?" Dice serio.
"Aspettate" metto una veste di seta sopra la mia e vado alla porta, la apro "padre non sono preparata perdonatemi"
"Poco importa sei mia figlia" dice serio, entra in camera e controllo se c'è qualcuno.
"Ma certo"
"Cos'era quello che ho visto?"
"Cosa?" Dico seria.
"Quel ballo con il principe"
"Si sta innamorando di me padre, ho osato come mi è stato insegnato, deve fidarsi di me perché possa dirmi tutto"
"Cos'hai scoperto finora"
"Ci sono delle ribellioni contadine nel paese, sono tante e alcune violente, il re ha difficoltà a sedarle e vuole aizzare l'esercito, farlo significa che il popolo comincerà a vedere il re come un tiranno"
"Interessante e poi che altro?"
"Il principe è un sempliciotto sensibile, sarà facile da manovrare quando sarà al potere" il cuore mi si stringe in una morsa mentre parlo male di lui, so che non è giusto, che lui sarà un grande re molto amato dal popolo, perché lui è buono e non meriterebbe di essere ingannato in questo modo...
"Qual è il tuo piano?" Dice mio padre guardandomi dritto negli occhi.
"Lo farò innamorare di me, conquisterò la sua fiducia e poi" mi si forma un groppo in gola "una volta avute tutte le informazioni tornerò a casa"
"Bene, tieni sempre a mente il piano rendimi fiero di te"
Annuisco e se ne va, mi guardo allo specchio decisa "non vi deluderò padre" respiro profondamente e mi butto sul letto esausta.

Qualcuno bussa alla porta "avanti" dico indossando gli orecchini, si apre e vedo Simon, lo guardo sorpresa "altezza"
"Non mi chiamate più Simon?" Dice sorridendo divertito.
"Perdonatemi, mi sono presa troppe confidenze" dico in tono gentile, sorride.
"Mi piace quando mi chiamate per nome" dice sorridendo.
Sorrido anch'io "allora penso che lo farò, posso aiutarvi?"
"Aiutarmi?" Dice confuso "oh si giusto sono venuto qui" arrossisce imbarazzato e lo guardo divertita stando in piedi con le mani in grembo "volevo chiedervi se state bene, ieri sera siete sparita e...ero preoccupato"
Lo guardo sorridendo e mi avvicino a lui "vi ringrazio Simon e vi chiedo scusa per essere fuggita, sto bene ora, ieri sera ero troppo trasportata e...rimanere non sarebbe stato opportuno"
"Capisco beh sono felice che stiate bene, vorrei invitarvi a uscire a cavallo con me, se vi va ovviamente"
"Ne sarei felice" dico annuendo.
"Bene" sorride felice "a dopo allora vi aspetto tra un quarto d'ora alle stalle"
"Va bene" mi da un bacio sulla guancia e se ne va, sorrido divertita e vedo mio fratello che mi guarda dal corridoio, chiudo la porta seria e mi cambio indossando una divisa da cavallerizza, scendo di sotto e vado alle stalle, Simon sorride accarezzando il suo cavallo.
"Figliola" mi giro e vedo mio padre e il re camminare assieme, sorrido e mi inchino.
"Padre, maestà buongiorno" dico sorridendo.
"Buongiorno cara, state uscendo?"
"Si il principe Simon mi ha invitata a cavallo e stiamo per uscire" dico gentilmente.
"Padre, re Giacomo, principessa Anika" Simon si inchina e gli sorrido inchinandomi.
"Sono pronta" dico sorridendo, uno stalliere mi porta il mio cavallo e io lo ringrazio, lo accarezzo sorridendo "ciao Manu" dico gentilmente, nitrisce toccandomi una guancia, lo accarezzo teneramente e posa il muso sul mio petto come se sentisse il mio battito accelerato.
"Bene ragazzi, siamo felici che andiate così d'accordo" dice il padre di Simon.
Io e il principe ci guardiamo sorridendo "le cose promettono bene" dice Simon allegro, sorrido portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fingendomi timida.
"Bene vi lasciamo andare" dice mio padre divertito, lo guardo negli occhi e sorrido, salgo a cavallo e Simon fa lo stesso.
"Noi andiamo a dopo" i due sovrani sorridono e noi partiamo, devo fare del mio meglio e raccogliere nuove informazioni, devo riuscire a farmi dire qualcosa.
"Dai vieni" dice Simon facendo correre il cavallo.
"Ma cosa?" Scoppio a ridere sorpresa e lo seguo divertita.

Inganno e poi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora