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Mi porta sul lago ma non si ferma, l'acqua brilla colpita dai raggi del sole, sorrido affascinata "è bellissimo"
Il mio cavallo rallenta e mi accorgo che Simon mi guarda, lo guardo confusa.
"Cosa c'è?"
"Niente è solo che sei bellissima mentre guardi qualcosa che ti piace, ti brillano gli occhi" lo guardo sorpresa e poi sorrido.
È davvero un sempliciotto se si è innamorato di me così velocemente, che divertimento c'è se non devo nemmeno sforzarmi? Che fastidio!
"Siete davvero dolce Simon" dico sorridendo, gli do un bacio sulla guancia "vi ringrazio"
Sorride a sua volta "vi va di...tenermi la mano?" Dice imbarazzato porgendomela, sorrido e metto la mano sulla sua, cavalchiamo tenendoci per mano in silenzio, mi porta nel bosco e ad un piccolissimo lago con una cascata.
"È bellissimo" dico sorpresa stringendo appena la sua mano.
Sorride "si lo è" fingo che non stia guardando me mentre parla, guardo sulla cima della piccola cascata e vedo un cervo.
"Un cervo"
Lo guarda e sorride "vieni ho preparato una sorpresa" scendiamo da cavallo e ci avviciniamo ad un albero, li leggiamo e poi mi dice di aspettare, mi guardo attorno curiosa e mi tolgo le scarpe, immergo i piedi in acqua, sento come centinaia di spilli pungermi i piedi e chiudo gli occhi respirando profondamente.
"Eccomi qui" mi giro di scatto spaventata e sospiro
"Scusami non volevo spaventarti"
"E tutto okay, cos'hai li?"
Vedo che ha una coperta è un cesto "ho pensato di organizzare un picnic"
Sicuro che questo ragazzo non sia un contadino? Davvero vuole mangiare tra formiche e insetti?
Lo guardo fingendomi felice "fantastico" lo aiuto a stendere la tovaglia e ci sediamo sopra, apre il cesto.
"Reggiti forte, rullo di tamburi prego"batto le mani sulle gambe facendo il rullo di tamburi e tira fuori una torta.
"Olè" dice allegro, rido divertita.
"È al cioccolato" dico sorridendo.
"Si ricordo che quando eravamo piccoli amavi la torta al cioccolato"
"Te lo ricordi" dico sorpresa.
"Ho una buona memoria" dice sorridendo "mi piace che ci diamo del tu"
"Oh vi sto dando del tu?" Dico sorpresa "non è opportuno mi dispiace"
"Anika voglio che tu mia dia del tu quando siamo soli, lo farò anch'io"
"Va bene" dico sorridendo, prende dei piattini, del succo di frutta, un coltello e delle forchettine.
Taglia la torta e me la mette su un piatto, lo ringrazio e ne mangio un pezzetto, sorrido sentendo il petto esplodere "è buonissima" dico dolcemente.
Sorride "la nostra cuoca è meravigliosa" dice sorridendo e annuendo, mangiamo la torta in silenzio e mi pento di ciò che ho pensato prima riguardo al picnic non è così male in fondo.
Respiro profondamente guardando la natura attorno a me, penso a quando ero piccola e andavo a cavallo con mia madre, cantava sempre per me mentre raccoglievamo dei fiori da portare a papà e a Peter.
"Anika" guardo Simon confusa "vorrei parlarti di una cosa"
"Di cosa?"
"Ieri sera..." dice esitando "mentre ballavamo..."
"Non è successo niente Simon" dico capendo già dove vuole arrivare "ti prego non parliamone ho esagerato e mi sono lasciata trasportare"
"Anika, non devi avere paura di quello che abbiamo provato" dice dolcemente.
"Non ho paura" dico dolcemente.
"Allora perché non vuoi parlarne?"
Trattengo il fiato dovrei parlarne, il piano è farlo innamorare di me, coraggio Anika!
"Ti prego Simon" dico dolcemente, lo guardo negli occhi e scuoto la testa "no..."
"Okay come vuoi" dice offeso, guarda la cascata, restiamo in silenzio.
"Una volta mia madre mi porto in un posto simile" dico dopo più di dieci minuti, lei amava la natura, amava uscire a cavallo per lunghe passeggiate, mi portava con se e stavamo fuori per ore e ore, stavamo sempre in una grande valle piena di fiori, si vedeva il mare in lontananza e noi ci sedevamo lì e io...ero così felice, correvo per ore e lei sorrideva guardandomi, poi si toglieva le scarpe, immergeva i piedi nell'erba fresca e cominciava a correre, era veloce come il vento e rimanevo incantata guardando i suoi capelli volare nel vento, la sua risata riempiva la valle e io non potevo far altro che correre con lei tentando di raggiungerla" dico osservando il cielo stando sdraiata "quando eravamo stanche ci sdraiavamo tra i fiori e ridevamo fino a farci venire mal di pancia, quando tornavamo a palazzo correvamo in camera a lavarci prima che qualcuno ci vedesse, a volte i piedi erano così rovinato che la sera mi facevano male, ma quando lei veniva da me la sera, prima di andare a letto...il dolore spariva e mi sentivo la bambina più fortunata del mondo"
Sorrido appena è una lacrima mi riga il viso "mia madre mi insegnò a danzare, e quando si avvicinava il Natale cantava sempre Carol of the bells, a volte quando eravamo sole mio fratello la suonava e io e lei...danzavamo, era una delle nostre canzoni, poi arrivava papà e la portava con se e...tutto sembrava sparire, ogni problema, ogni paura, ogni incertezza, erano solo loro e nessun altro e io sognavo un amore così forte e travolgente e..." mi trema la voce "quando lei è morta nessuno ha più suonato quella canzone, ieri sera quando l'ho sentita...i miei piedi si sono mossi da soli e per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentita così libera e viva"
Simon mi guarda attento, sospira e si avvicina a me, si siede al mio fianco e posa una mano dalla parte opposta del mio corpo, lo guardo sorpresa, mi asciuga una lacrima e mi accarezza una guancia.
"Non volevo forzarti a raccontarmi tutto questo" dice teneramente, scuoto la testa e mi sollevo mettendomi a sedere, lui non si sposta e i nostri visi sono vicinissimi.
"Hai ragione, dovrei darti delle spiegazioni"
"No" dice accarezzandomi i capelli e spostandoli dal mio viso "non devi dirmi niente che tu non voglia Anika, aspetterò fin quando non te la sentirà di aprirti con me"
Lo guardo sorpresa e avvicina il viso al mio, il suo respiro sulle labbra mi fa rabbrividire, lo bacio prima di potermi trattenere.
Ricambia e mi bacia con dolcezza.
Lo guardo negli occhi appena allontano lentamente il viso, restiamo in silenzio cercando di leggerci dentro, sento di nuovo quella sensazione che ho sentito mentre ballavamo, dovrei essere io a sedurlo e invece sembra proprio che sia lui a conquistare il mio cuore, come potrò lasciarlo se mi innamoro di lui? Come farò a tradirlo se il mio cuore comincerà a battere per questo meraviglioso e puro ragazzo?
Una lacrima mi riga il viso "Anika" dice dolcemente, si agita "perché piangi? Scusami non volevo, non piangere ti prego, non ti bacerò più, so di non essere esperto ma posso migliorare davvero"
Mi scappa una risatina tra le lacrime "Tutto questo è così sconveniente" dico dolcemente, lo bacio a stampo prendendogli il viso tra le mani "sta tranquillo Simon, non hai fatto nulla di sbagliato"
"Allora perché piangi?"
"Non importa" dico sorridendo gentilmente "non è nulla"
Sospira e mi asciuga il viso bagnato con il suo fazzoletto di stoffa "ecco a cosa serve questo fazzoletto"
"Grazie"
Restiamo nel bosco per qualche ora parlando e poi torniamo a palazzo stanchi, andiamo a cena e ci scambiamo occhiate di nascosto cercando di non sorridere e di nasconderle agli altri.
Vado in camera dopo cena e leggo un libro rilassandomi.

Inganno e poi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora