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Simon mi porta in una piccola sala da ballo, c'è un pianoforte su un piccolo palco, andiamo al piano e ci sediamo sorridendo, lo apre delicatamente e mi guarda.
"Suona per me"
Sorrido e respiro profondamente, comincio a suonare, canto con dolcezza.
'C'è una cosa che voglio che tu sappia,
Ci sono posti in cui puoi arrivare,
La vita è un test, si,
Ma tu li affronti di petto,
Non ti arrendi,
No tu cresci
E usi il tuo dolore,
perché è parte di te,
Anche se vorresti tenerti stretta" canto sorridendo e guardando Simon "quindi alzati, esci,
E riaccendi quella scintilla,
Il resto lo sai a memoria,
Svegliati! Svegliati!
Anche se è tutto quello che fai" mi lascio trasportare sorridendo e chiudendo gli occhi, ricordo mia madre mentre scriveva con me questa canzone "guarda fuori e dentro di te,
Non è ciò che hai perso,
È ciò che guadagnerai urlando alla pioggia,
Svegliati dal tuo sogno e rendilo reale!
Riaccendi quella scintilla per uscire dall'oscurità!"
Simon ascolta estasiato e canta con me il ritornello, sorrido guardandolo, finisco di suonare guardandolo negli occhi e lui avvicina il viso al mio, dico sottovoce le ultime parole e lui mi bacia dolcemente.
Qualcuno applaude e ci stacchiamo di scatto, vedo la famiglia reale guardarci e arrossisco imbarazzata.
"Oddio Simon" dico sottovoce.
"È imbarazzante" dice divertito "ciao mamma, ciao papà, ciao Clarion" gli scappa una risatina e io trattengo un sorriso chiudendo il piano.
"Non sapevamo di questo vostro talento Anika" dice il re sorridendo "e vostro padre non ce ne ha parlato"
"Oh vi prego mio padre non deve saperlo" dico dolcemente "mi è proibito suonare dalla morte di mia madre, la musica gli ricorda lei e ha proibito a me e a mio fratello di suonare e cantare, quindi per favore non ditegli nulla"
"Come preferisci cara" dice la regina sorridendo "sei davvero meravigliosa"
"Non ho mai sentito questa canzone" dice Clarion sorridendo.
"La scrissi con mia madre"
"Me ne suoni un'altra?" Dice felice.
"Va bene" dico annuendo, respiro profondamente e posiziono le dita che tremano.
"Nika" dice Simon sottovoce, posa una mano sulla mia e lo guardo, sorride e io ricambio teneramente, comincio a suonare e lui mi accompagna sorridendo, canto con dolcezza e mi rilasso sentendo Simon al mio fianco, suoniamo insieme e all'improvviso passa un braccio alle mie spalle e suona delle note alte, ridacchio divertita.
"Molto bene" sussurra al mio orecchio, sorrido divertita.
"Grazie" dico divertita.
Suoniamo per ore e i sovrani danzano divertiti come facevano i miei genitori, guardarli mi fa sorridere, guardo in alto.
"Guidami mamma" dico dolcemente, Simon mi guarda sorpreso, suono con passione sorridendo, le mie mani si muovono scivolando con dolcezza.
"Suono io ora" Clarion si avvicina appena finisco di suonare, le lascio il posto e comincia a suonare una melodia veloce e allegra, Simon sorride e mi porta a ballare, mi fa volteggiare e mi stringe a se, rido divertita, danziamo guardandoci sempre negli occhi.
Appena finiamo di danzare resto tra le sue braccia, sorridiamo guardandoci negli occhi, appoggia la fronte alla mia sorridendo e io chiudo gli occhi.
"Nika io..." gli metto una mano sulla bocca zittendolo.
"Non dirlo" dico teneramente "non ancora"
Mi guarda confuso e tolgo piano la mano.
"Perché non vuoi? Non mi ami forse?" Dice dolcemente.
"Non è questo è solo che...non sono ancora pronta" dico con gli occhi pieni di lacrime.
Mi guarda facendo un passo indietro, è deluso e mi si stringe il cuore vedendolo così "come vuoi" se ne va e io resto immobile, sospiro e abbasso lo sguardo.
"Lo sapevo" mormoro dolcemente.
"Cara che succede?" Dice la regina preoccupata avvicinandosi a me.
"Perdonatemi, temo di aver rovinato tutto" vado verso la porta e vado in camera mia, mi sdraio sul letto triste, abbraccio il cuscino e cerco di non piangere pensando al motivo per cui sono qui.
"Non potrei sposarlo in ogni caso" dico sussurrando, scoppio a piangere e stringo forte il cuscino.
Salto la cena e decido di stare sola a riflettere, come posso aggirare la cosa? Come posso riuscire a convincere mio padre a farmi sposare Simon?
Vado sul mio piccolo balcone e guardo il cielo con uno scialle sulle spalle.
"Mamma" dico mentre una lacrima mi riga il viso "non so se puoi ascoltarmi, se mi senti oppure no...mi sento così stupida mamma, odio ammettere che Peter ha ragione ma come faccio a non amare quel ragazzo così dolce e semplice, per la prima volta da quando non ci sei più mi sento viva e mi sento a casa...ti prego, se ci sei aiutami mamma, guidami e aiutami a prendere la giusta decisione"
Le stelle brillano intensamente, resto ad osservarle per diverso tempo e poi rientro per mettermi a letto, mi addormento profondamente pensando a Simon.

È passata una settimana e Simon mi sta evitando come la peste, spesso si rifugia al lago e resta fuori tutto il giorno, io passo le mie giornate in giardino oppure nelle mie stanze private.
Qualcuno bussa "avanti" dico alzando lo sguardo dal libro che sto leggendo.
"Buongiorno Anika" guardo la regina sorpresa e mi alzo, mi inchino.
"Maestà"
"Vorrei parlarti posso?"
"Certo venite" dico indicando il posto al tavolo, mi ringrazia e viene a sedersi.
"Mi sono sempre piaciute queste stanze" dice sorridendo.
"Si sono molto accoglienti" dico imbarazzata.
"Quando avevo la tua età venni qui anch'io da sola, ero spaventata da quello che significava essere qui, conoscersi in un posto sconosciuto e diventare una futura regina mi terrorizzava, poi ho scoperto l'amore e non ne ho più potuto fare a meno"
"È complicato"
"Lo so" dice sorridendo e guardando fuori consapevole, la guardo attenta "so che per te la situazione non è facile, d'altronde amore e dovere non sono cose facili da tenere separate"
La guardo con un mix tra la confusione e la sorpresa.
Che abbia scoperto tutto?
"Non è così mia cara?"
"Cosa intendete?"
"Sei una brava attrice" dice sorridendo "infatti all'inizio ho creduto che fossi davvero la ragazza educata e innocente che mostravi di essere, poi ho notato tante piccole cose quando tuo padre è venuto qui, piccoli sguardi d'intesa celati, piccoli gesti nascosti e le vostre serie conversazioni, quasi un rapporto tra sovrano e sottoposto non da padre e figlia"
"Il rapporto che ho con mio padre è complicato da spiegare" dico sospirando e arrendendomi.
"Poi una sera non riuscivo a dormire così sono uscita dalla mia stanza e indovina chi ho visto sgattaiolare nello studio di mio marito" trattengo il fiato "eh si ti ho vista, e non solo una volta, ogni sera sgattaiolavi via ancora e ancora e rimanevi lì fino all'alba, così ho fatto due più due e ho capito che tuo padre cercava informazioni e tu eri l'infiltrata perfetta per un finto fidanzamento"
Guardo il giardino "il piano iniziale era raccogliere informazioni e poi tornare a casa a ridosso del fidanzamento ufficiale e della proposta di matrimonio, far innamorare Simon e poi andare via, dovevo far sì che si innamorasse di me e poi strappargli delle informazioni senza che se ne accorgesse"
"Ma?"
Sospiro "mia madre mi diceva sempre che la sincerità era una dote fondamentale per una donna e che mai e po mai avrei dovuto usare le persone per i miei scopi, ogni giorno mi ripeto che sarei una delusione per lei, ma la famiglia non si abbandona" la voce mi muore in gola "anche se si ama follemente una persona"
"La tua famiglia ti ha usata" dice guardandomi.
"No ho scelto io di farlo" dico dolcemente.
"Perché? Perché hai scelto di spezzare il cuore di mio figlio? Perché proprio Simon?"
"Non potevo oppormi" dico di slancio "da quando mia madre è morta è un incubo, non posso oppormi a mio padre, quello che dice è legge che io lo voglia oppure no, io amo Simon, lo amo con tutto il cuore e vorrei sposarlo e passare la mia vita con lui perché dopo tanto tempo mi sento viva quando sono con lui, mi sento felice e libera di ridere e cantare e urlare se voglio, mi sento così lèggerà quando lui è con me e mi si spezza il cuore se penso che non potrò stare con lui..." mi trema la voce e cerco di non piangere facendomi aria "io non sono una persona cattiva, non voglio esserlo, voglio solo essere libera ancora"
"Tutto questo tu lo dirai a Simon, avrai tempo tre giorni altrimenti glielo dirò io" dice alzandosi seria "mio figlio è la cosa più importante della mia vita e lo proteggerò da persone come te"
"Maestà" dico mentre va alla porta, mi alzo "credetemi amo Simon e non sono disposta a perderlo"
Mi guarda arrabbiata "hai tre giorni" dice seria, se ne va e io mi siedo incredula ed esausta.

Inganno e poi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora