In macchina non apro bocca. Anzi, faccio direttamente finta di dormire così che ai miei familiari non venga neanche in mente di parlarmi. Le mie mani sono in fremito, così come il mio cuore. Non voglio dire nulla perché suonerei diversa alle loro orecchie e sicuramente vorranno saperne il motivo. Rivelarglielo adesso sarebbe scioccante sicuramente, e non penso che i miei genitori approverebbero: dopotutto, ho baciato un semi-sconosciuto. Sono veramente al settimo cielo, le farfalle nel mio stomaco non smettono di agitarsi, e anche fingere di essere addormentata è più complesso di quel che sembra. Voglio tornare a casa e chiudermi in camera mia, dove posso sfogare le mie emozioni in santa pace. Mi ritengo fortunata che in macchina ci siano i miei zii, almeno mia madre si intrattiene con loro e io non ho bisogno di espormi. Intanto le cuffie trasmettono la mia playlist preferita, cerco di sincronizzare il mio battito con il ritmo calmo di quei suoni che tanto adoro. E mi rilasso un po'. Dopo la solita ora di viaggio arriviamo a casa, e una volta salutati tutti i parenti in partenza per la Lombardia, mi fiondo nella mia stanza. Chiudo la porta con entrambe le mani, senza far rumore. Poi mi giro e faccio dei piccoli saltelli su me stessa. La mia voce si fa acuta e mi escono dei gridolini. Sorrido, arrossisco, mi tocco il viso con le dita. Mi butto nel letto a pancia in giù e mi rotolo disfacendo tutte le coperte. Poco importa, tanto di lì a poco sarei andata a dormire. Avvolgo la mia testa con il cuscino, poi mi alzo di scatto e balzello di nuovo. Sospirando per aver liberato la mia agitazione, mi siedo davanti alla scrivania. Afferro il telefono dalla mia tasca e apro la chat con Stefano. Sto per scrivere, quando mi rendo conto che effettivamente non so cosa dirgli. Ma quindi siamo una coppia? La foga di questo momento svanisce come la sabbia con il vento. C'è stato un bacio, come ce ne sono tanti, ma non abbiamo mai detto di essere ufficialmente fidanzati. E se in realtà a Stefano non gli è piaciuto stare con me? Mi stava prendendo in giro? Non sono mai stata in una relazione, è normale che ci si ami dopo essersi visti appena due volte? Mille dubbi sorgono, mi sento avvolta in una cupola nera di incertezze. Forse ho sbagliato. Deve esserci un errore. Non è possibile che Stefano, quello Stefano, mi ami sul serio. Spengo lo schermo e lo sento bagnato. Sono lacrime, quel tipo di lacrime che ti scendono quando non stai capendo più nulla. Chiudo il cellulare nel cassetto dopo averlo asciugato, entro sotto le coperte e spengo la luce. Non mi va di vedere nessuno e soprattutto di parlare. Per cui prendo un foglio, scrivo a mia madre che ero stanca e che avevo già mangiato qualcosa a Firenze, e lo appoggio sul comodino. Non gli piaccio. Non mi vuole. È stata una coincidenza.
:- Mettitelo in quella testa cocciuta, sei sola come un cane e lo resterai.
Mi escono i pensieri dalla bocca. Me la tappo e piango. Piango ancora. Fino, alla fine, ad addormentarmi.
La sveglia non è ancora suonata, eppure i miei occhi si sono aperti. Guardo le lancette che indicano le tre di notte. Ripenso alla sera prima e realizzo che sono andata a dormire all'incirca alle diciannove. Ho dormito di già otto ore, forse è per questo che mi sono svegliata adesso. È comunque strano, non mi capita spesso (o forse per niente?). Beh, ormai siamo qui, devo trovare qualcosa da fare. Mi alzo e cerco il cellulare in modo silenzioso. Ci metto dieci minuti prima di realizzare che lo avevo rinchiuso dentro il cassetto. Una volta afferrato, mi ricordo dei sentimenti contrastanti della sera prima. Decido di distrarmi su Instagram, guardando disegni e scene di gaming. Una notifica compare mentre scorro nell'applicazione: è Stefano.
:- Ti vedo che sei online, che fai? ;) (03:21)
Trascino col dito e la elimino. Non so se mi sento pronta a rispondergli.
:- Daiii, visualizzami :( (03:24)
Stessa cosa, cancello la notifica. Continuo a scorrere nella home di Instagram mentre un senso di rimorso mi colpisce alla gola.
:- Ora ti chiamo >:( (03:32)
Non faccio in tempo a mettere il silenzioso che mi arriva una chiamata da Whatsapp, che rifiuto per non far rumore. Allora apro la chat con lui e inizio a scrivere.
:- Va bene, va bene, ti rispondo (03:32)
:- Finalmente, cosa c'è? (03:33)
:- Nulla, sto bene. (03:33)
:- Guarda che puoi dirmi tutto, ti ascolto. Poi ieri non mi hai nemmeno detto che eri arrivata a casa, mi stavo preoccupando, e non hai risposto alla chiamata (03:33)
:- Scusa, avevo il telefono scarico (03:34)
:- Ah, ho capito. Comunque hai un tono triste, dimmi cosa c'è che non va, davvero (03:34)
:- Domani sei a Firenze? (03:34)
:- Non cambiare discorso cosììì, comunque ci sono, riparto dopodomani (03:34)
:- Allora possiamo vederci? (03:35)
:- Se mi aiuti a rifare la valigia va bene ;) (03:35)
:- Va bene, allora domani alle tre sono da te (03:35)
:- Ti aspetto, dimmi quando ci sei che vengo a prenderti <3 (03:36)
Un lieve sorriso si accenna sul mio volto. Un sorriso che scaccio subito via scuotendo la testa. Lo so che mi piace, lo so che se non provassi per lui questi sentimenti non starei così male. Ma devo capire per bene cosa sente lui. Sennò la cosa non può funzionare. Nel frattempo un'altro suono mi avvisa di un messaggio ricevuto.
:- Heyyy, ti ricordi che domani c'è il pigiama party si? Alla fine non mi hai detto più niente!! (03:37)
È Marta. Mi schiaffeggio la guancia. Mi sono dimenticata del pigiama party e non posso saltarlo, altrimenti capirà che esco con qualcun altro e lo scoprirebbe.
:- Ciao Marta, perché sei sveglia a quest'ora? (03:38)
:- Mi sono dimenticata di fare i compiti, e li sto facendo adesso. Ti prego dimmi che tu li hai fatti, aiutami! (03:38)
:- Te li mando io, scema (03:38)
:- Grazieeeee! (03:38)
Le invio una foto degli esercizi di matematica che avevo fatto un po' di giorni fa. Adesso devo organizzarmi con il pigiama party.
:- Ascolta Marta, va bene se arrivo più tardi domani? Sono rimasta indietro con lo studio e vorrei recuperarlo, penso di arrivare poco prima di cena. (03:40)
:- COSA? Tu indietro con lo studio? Non ci credo mai nella vita (03:41)
:- Eh, è colpa dell'incontro a Firenze... (03:41)
Mi sento uno schifo, a mentire così alla mia amica. Ma per un bene superiore, devo.
:- Va beneee, allora ti aspetto verso le 7, dai (03:42)
:- Grazie! Buono studio ahahah (03:42)
Visto che sono sveglia, mi porto avanti con i compiti per il resto della settimana, dato che non riesco più a dormire. Lascio il telefono in silenzioso sopra il letto. Mentre sono impegnata sui libri, lo schermo dietro di me si illumina ma io non lo noto. Cosa c'è scritto lo avrei visto solo il giorno dopo.
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Wonderland
FanficIl sorriso di un idolo di fronte a una semplice fan. Ciò che rende speciale questo lieve legame sta per essere sconvolto per creare qualcosa di più grande. E più bello.