10 - Fuoco

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Il sapore intenso del salmone mi pervade il palato. Stefano si è appena riempito la bocca con un uramaki enorme, e quando nota che lo sto guardando mi sorride con le guance piene, e mi ricorda un po' uno scoiattolo. Dopo il pranzo delle 15 ci sdraiamo sul suo letto l'uno accanto all'altra e guardiamo il soffitto.

:- Ma non hai nulla da registrare per il canale?

:- Sapevo che saresti venuta e ho fatto tutto stamani, tranquilla.

Si gira verso di me e mi prende la guancia.

:- Ma che fai, scemo, ahahah.

:- Ti rubo la guanciotta e ci faccio il sugo!

Scoppio a ridere e lo abbraccio. Lui ricambia. Siamo sdraiati in un piccolo letto singolo nella stanza di un giovane adolescente ormai cresciuto, una stanza ancora un po' disordinata e piccola, ma sono comunque al settimo cielo. Pian piano le nostre braccia si allontanano e ci ritroviamo a guardarci negli occhi. E poi le sue labbra si appoggiano sulle mie, lentamente, così che entrambi assaporiamo il dolce sapore di questo momento. La mia mano sfiora la sua schiena e sento i brividi sulla mia. La dolcezza si scansa cautamente per far spazio alla passione, e il semplice contatto diventa intenzione. Il bacio si trasforma in qualcosa di più profondo e senza che me ne accorga mi ritrovo il corpo di Stefano sopra il mio. Mi accarezza le spalle, poi mi passa una mano nei capelli.
E poi tutto termina.

:- Non avevamo detto un attimo fa di fare con calma?

Le parole di Stefano un po' mi feriscono. Ma perché? Alla fine l'ho chiesto io di rallentare le cose, eppure perché in questo momento vorrei tutt'altro? D'altra parte però mi sento sollevata, perché vuol dire che a lui importa di quel che penso.

:- Hai ragione... scusami, non volevo esagerare.

:- Non hai esagerato, piuttosto scusa me.

Stefano è ancora sopra di me e si regge al materasso con le braccia. Ci guardiamo di nuovo, e mi perdo nei suoi occhi marroni. Quegli occhi che ho visto poco prima di svenire qualche giorno fa, quegli occhi che mi fanno impazzire, quegli occhi che mi fanno venire le farfalle.
Quegli occhi che mi danno fuoco.
Poi Stefano parla.

:- Però non sai quanto vorrei correre adesso, e toglierti quella maglietta.

Gli afferro il viso e lo avvicino al mio. Gli do un bacio a stampo e gli sussurro nell'orecchio.

:- Anche io.

Aspetta, cosa sto dicendo?? Come siamo arrivati a questo punto? Qualche giorno fa la cosa più emozionante che facevo era studiare e adesso sono a questo punto? La testa mi rimbomba di sensazioni, e la faccia mi si accalda. Ci stiamo di nuovo baciando e le sue mani sono di nuovo sulle mie spalle. Poi iniziano a scendere lentamente. Avambraccio, busto, fianchi. Le sue dita sfiorano la maglietta e poi scivolano sotto la t-shirt. Sento la sua pelle calda a contatto con la mia. D'altro canto la mia mano scivola sotto la sua maglietta e sento la sua schiena muscolosa e ben definita. Entrambi i nostri polpastrelli salgono verso la parte più alta del corpo dell'altro. Raggiungo le scapole, che sento muoversi nel mentre che la sua mano raggiunge il punto esattamente sotto il mio seno.
KNOCK KNOCK.
Qualcuno bussa alla porta e ci mettiamo a sedere di fretta. Sistemo la mia maglietta e Stefano si alza frettolosamente.

:- Volete qualcosa per merenda ragazzi?

:- No grazie mille, abbiamo pranzato tardi.

Rispondo alla madre di Stefano, e appena richiude la porta lancio un sospiro che mai ne ho fatti di più forti. Stefano si lascia cadere sulla sedia da gaming.

:- Maiala che colpo m'è preso.

Gli esce il fiorentino, e mi viene da ridere. Mi alzo e mi avvicino a lui, mi appoggio allo schienale della sedia e sospiro, stavolta con calma.

:- Abbiamo rischiato abbastanza eh?

:- Non pensavo la mi mamma entrasse così di punto in bianco.

:- Va bene così, almeno ci siamo.. uhm, calmati?

Stefano gira la testa verso di me e annuisce.
La giornata passa in modo tranquillo: giochiamo un po' a Minecraft e mi faccio insegnare dei trucchetti per le bedwars, poi tocca a me che do qualche dritta sui programmi di editing video. Parliamo di noi stessi e ci conosciamo meglio, mettiamo in carica il mio cellulare (finalmente, direi) e in generale ci divertiamo in intimità, solo noi due.

:- Ti va di rimanere qui per cena?

Sto per rispondere con un entusiasmante "si" quando improvvisamente mi ricordo di Marta.

:- Vorrei, ma ho un altro impegno con una mia amica... mi dispiace, davvero...

:- Tranquilla. Ti riaccompagno in stazione allora dai.

Preparo tutte le mie cose e afferro la mano di Stefano, poi saluto gentilmente sua madre per la disponibilità e partiamo per Santa Maria Novella.

:- Hai un impegno con Marta, la ragazza di cui mi parlavi prima?

:- Esatto, ci siamo organizzate per un pigiama party e le ho promesso che non sarei mancata.

:- E quando è che farai un pigiama party anche con me?

Stefano avvicina la sua testa alla mia e mi fa una smorfia simpatica. Sorrido.

:- Strullo, continua a guardare la strada va.

:- Uffa, va beneee.

Arriviamo alla stazione, acquisto un biglietto e mi giro verso il mio ragazzo. Siamo nello stesso posto del nostro primo bacio. Lui afferra il mio viso e mi bacia.

:- Un giorno spero di non doverti più baciare alla stazione, quando te ne stai andando.

La mia faccia diventa rossa come un pomodoro, spalanco gli occhi e subito dopo mi copro il viso con le mani dall'imbarazzo. Sento lui ridere, e lo osservo dallo spiraglio tra le mie dita. Poi  ci avviamo al binario. Ci abbracciamo e salgo sul treno, prendo posto e saluto Stefano dal finestrino. Accendo finalmente il cellulare dopo secoli e visualizzo il "Ti amo" di Stefano, nel mentre che mi arriva un'altra notifica: leggo il nome di Marta.

:- Dobbiamo parlare di un po' di cose, eh?? (18:40)

Non lo visualizzo, ma non ci vuole un genio a capire che ha visto la chat su Instagram e vuole delle spiegazioni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2021 ⏰

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