Se c’era una cosa che Singto odiava era il dover dare spiegazioni, cosa importava agli altri il perché si trovava in quel posto? Erano fatti suoi e, tanto, nessuno avrebbe potuto aiutarlo.
<< Mi dirai ora perché sei in un posto simile? >> storse l’angolo della bocca nel vedere la titubanza di Singto << Sempre se me lo vuoi dire >> concluse Krist.
Singto ci pensò su, non aveva tanta voglia di parlare ma vedere lo sguardo rassicurante di quel Nong gli dava coraggio così iniziò a parlare, non prima di aver preso un grosso respiro. Partì dal principio, gli raccontò dei problemi finanziari della famiglia che compromisero i suoi studi. Si era ritrovato a doversi mantenere da solo; il costo dell’università e dell’alloggio era alto e con il piccolo stipendio di barman part-time non riusciva a reggere tutte le spese che comportava il stare a Bangkok.
<< Così un conoscente mi propose di lavorare qui… >> il suo viso divenne rosso ma continuò, senza staccare gli occhi dal pavimento. Guardare Krist negli occhi non era nei suoi piani, vedere in Krist uno sguardo deluso, o ancor peggio disgustato, lo terrorizzava.
<< All’inizio non ho accettato. Anzi, mi arrabbiai tantissimo per avermi proposto una cosa del genere e lo presi a pugni. Ma le settimane passavano e io ero sempre più in crisi… poi un giorno il proprietario del bar mi ha dovuto licenziare perché purtroppo il locale andava male quindi mi sono ritrovato senza nessuna entrata. Dovevo scegliere tra mollare l’università e tornare a casa oppure annullare il mio orgoglio e accettare. E, con tutto l’odio verso me stesso, ho dovuto accettare… quindi eccomi qui >> concluse sospirando.
Il silenzio avvolgeva la stanza e se Krist si concentrava riusciva a sentire il battito accelerato del cuore di Singto.
Nessuno dei due parlava e Singto sentì tutta la pressione di quel momento corrodergli le ossa. Sentì la paura impossessarsi di lui, il silenzio di Krist gli metteva ansia e si chiede cosa stesse pensando.
<< Di qualcosa, ti prego. Non stare così in silenzio >> gli chiese alzando, finalmente, lo sguardo. Si aspettava che Krist ridesse di lui o che si potesse schifare ed invece vide Krist che lo guardava serio. La sua espressione non trasmetteva nulla ma poteva vedere chiaramente gli occhi lucidi del suo Nong osservarlo con tenerezza.
<< Non dev’essere stato facile per te… >> ammise Krist abbassando lo sguardo, sconfitto.
In quel momento si sentiva male per il suo Senior e provava rabbia verso se stesso. Lui era fortunato, aveva la possibilità di studiare tranquillamente senza preoccupazioni, aveva una vita agiata e amici che alla prima occasione lo aiutavano. Aveva sempre visto il ‘Dio dell’università’ come una persona da tenere alla larga, con astio pensava che fosse uno troppo pieno di sé per stare a contatto con le persone comuni come lui. Ed invece ora capiva che non era indifferenza o superiorità quella di Singto, ma la sofferenza di qualcuno che stava cercando di stare a galla in un mare pieno di squali.
<< Per niente… comunque, basta parlare di cose tristi >>, Singto osservò Krist e si posò una mano sul mento pensieroso.
<< Tu… cosa ci fai un posto così? >> gli chiese sorridendo nel vedere Krist iniziare a diventare rosso in volto.
Krist iniziò a spostarsi frequentemente, come se il letto scottasse, ma dato che Singto era stato sincero con lui decise di confidarsi. Così gli spiego del suo compleanno e della sorpresa che gli fecero i suoi amici.
<< Ah, quindi sei vergine >> affermò Singto alzando un sopracciglio, Krist annuì imbarazzato di risposta.
<< E sei attratto dai ragazzi >> concluse Singto canzonandolo un po’.
<< Cosa, NO! È quella tipa che lo ha pensato! Io non sono attratto dai ragazzi… >> iniziò a muovere le mani come a doversi scusare di quei pensieri. Era completamente rosso in volto e sentiva che presto il cuore gli sarebbe esploso dal petto.
<< Come fai a dirlo se non hai mai avuto una ragazza? …O un ragazzo? >> gli chiese Singto alzando nuovamente il sopracciglio. Questo gesto non passava mai inosservato a Krist e quando Singto lo faceva lui sentiva un piccolo brivido percorrergli la spina dorsale. Era segno che era attratto da lui?
Singto sospirò e si avvicinò pericolosamente all’orecchio di Krist che rimase immobile, completamente pietrificato.
<< Che ne dici se proviamo a scoprirlo? Manca ancora mezz’ora >> gli sussurrò facendo rabbrividire Krist nel sentire il respiro caldo di Singto sul suo orecchio e collo.
Krist deglutì e un sorriso perverso comparì sul volto di Singto nel vederlo chiudere gli occhi.
Gli lasciò un piccolo bacio sul collo, sotto l’orecchio, e Krist sussultò a quel contatto.
Sentì le dita di Singto sfiorare il suo collo e scendere sulla sua spalla per poi scendere sul suo petto e posarsi sulla sua coscia che strinse delicatamente. Si lasciò sfuggire un gemito involontario nel sentire la mano di Singto strizzare la sua coscia e questo permise al Senior di continuare.
Spostò la mano verso l’interno coscia mentre continuava a lasciare baci sul collo, iniziò a leccare e succhiare l’orecchio provocando in Krist brividi mai provati prima.
Non avrebbe mai pensato di trovarsi in una situazione del genere, con un uomo per giunta, ma la sensazione che provava gli piaceva e questo era un grosso problema per lui.
Krist bloccò la mano di Singto che si avvicinava pericolosamente al cavallo dei suoi pantaloni e cercò di riprendere possesso della sua lucidità, guardandolo male.
Singto spostò il viso davanti a lui e lo guardò leccandosi le labbra; << lasciati andare >> gli sussurrò sulle labbra che Krist schiuse automaticamente chiudendo gli occhi.
Sentì le labbra di Singto posarsi sulle sue, erano calde e morbide. Era la prima volta che baciava qualcuno e ancora non ci credeva che sarebbe stato proprio Singto, la persona che ammirava e detestava al tempo stesso. Mosse piano le labbra che gli tremavano leggermente. Si sentiva totalmente inesperto così lasciò che fosse Singto a guidare il ritmo di quel bacio che iniziava ad essere sempre più impetuoso.
Singto mordeva e leccava il labbro inferiore di Krist che ricambiava volentieri a quelle sensazioni e lasciò libero accesso alla lingua del più grande quando quest’ultimo gli chiese un permesso celato.
Si abbandonò completamente alle premure del più grande, lasciandosi sdraiare sul letto e non opponendo resistenza quando la mano di Singto si intrufolò dentro i suoi pantaloni. Iniziò a sospirare e respirare velocemente sentendo la mano di Singto muoversi sul suo membro decisa.
Singto scese dal letto inginocchiandosi a terra, continuando a masturbarlo, e iniziò a baciargli tutto il corpo coperto dalla T-shirt che alzò con la mano libera per iniziare a giocare con l’ombelico che stuzzicava con la lingua. Gli slacciò i pantaloni e Krist alzò il bacino per aiutare Singto ad abbassarli, abbassando contemporaneamente anche i boxer.
Krist si portò una mano alla bocca per evitare di urlare quando Singto iniziò a percorrere tutta la sua lunghezza con la lingua e gettò la testa all’indietro, stringendo le lenzuola con la mano libera, quando il Senior stuzzicò il glande con la lingua.
Lo guardò dimenarsi sotto di lui quando lo prese interamente in bocca iniziando a dettare un ritmo deciso.
Sentiva Krist trattenere i gemiti con la mano sulla bocca e sorrise nel vedere che il suo lavoro stava provocando tale piacere nel più piccolo.
<< Phi.. P'Si- >> si bloccò rendendosi conto che lo stava per chiamare con il suo vero nome e gemette nuovamente nel constatare che Singto stava riprendendo dove si era appena fermato.
Sentì il piacere crescere sempre di più. Era diverso da quello che provava quando nel buio della sua camera si abbandonava alla masturbazione e questo lo spaventava. Non poteva, non doveva sentirsi così, non con lui.. non con un uomo. Non con qualcuno che non amava.
<< Fermati, ti prego! >> strillò sgranando gli occhi.
Singto si bloccò e alzò lo sguardo per capire. Vide Krist cercare di riprendere fiato e uno sguardo impaurito sul suo volto ancora arrossato dal piacere.
<< D-devo andare >> biascicò alzandosi e rivestendosi velocemente.
Aprì la porta velocemente e se ne andò senza voltarsi. Non avrebbe aspettato i suoi amici, non voleva vedere nessuno in quel momento. Voleva solo stare solo e dimenticare quello che era appena successo.
Quando l’aria fredda lo colpì in pieno volto sentì tutta la tensione crollare precipitosamente, e con lei anche lui si abbandonò.
Sentì le lacrime iniziare a rigargli il viso e prontamente le cacciò via. Si guardò intorno, qualche passante lo osservava e si sentì morire. Si vergognava di sé stesso e vedeva quel disgusto negli occhi di chi passava.
Iniziò a correre per fuggire da lì mentre nella stanza, Singto, rimase ancora seduto sul pavimento a guardare quella porta spalancata.
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Mi hai salvato [COMPLETA]
RomanceKrist riceve una sorpresa insolita dai suoi amici per il suo compleanno che gli farà scoprire una realtà sul suo senior Singto. Singto, in crisi economica, lavora come Host in un locale e verrà scoperto proprio da Krist. inizieranno a frequentarsi...