18. questioni di famiglia

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...𝑑𝑜𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑒 𝑝𝑜𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑖 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑙𝑢𝑖...𝑑𝑜𝑣𝑒𝑣𝑜. 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑢𝑖.

devo assolutamente andare da mio padre, devo risolvere le cose, non posso continuare a vivere così, nascondendomi da lui e da tutti...

guardo l'ora, erano le 22.13, decido d'impulso, sarei andata da mio padre e avrei messo fine a questa situazione, non potevamo vivere entrambi su questa terra, uno di noi doveva morire, e se fossi stata io beh...ne sarebbe stata valsa la pena

scendo di sotto dove c'erano sirius e remus abbracciati sul divano erano così carini, remus con la testa sulla spalla di sirius che guardavano un film

cerco di passargli dietro il più silenziosamente possibile per andare in cucina a prendere una cosa che mi sarebbe servita per dopo, e ci riesco anche, erano talmente intenti a guardare quel film che non si sono accorti neanche del casino che ho fatto in cucina mentre cercavo un coltello o qualcosa simile

esco dalla cucina sicura di non essere stata sentita ma la voce di remus mi pietrifica appena davanti alla porta

-lupin: ehi piccola criminale, pensi di uccidere qualcuno con quel coltello?

dice e anche sirius si gira verso di me, cosa avrei dovuto dire? la verità? forse sì ma in quel momento l'unica cosa che mi venne spontanea fare fu mentire spudoratamente

-y/n: ehm...n-no, e che mi sento più sicura ad uscire a quest'ora con un' arma...

sicuramente lupin mi ha creduta ma non sirius, eravamo più simili di quanto pensassi, mi guardò serio per un altro po' prima di lasciarmi andare

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beh, è stata dura trovare la strada per arrivare a casa di mio padre, odio ammetterlo ma il mio senso dell'orientamento è molto scarso, specialmente di notte...

sto letteralmente camminando da neanche quaranta minuti, ma sembrano un'eternità, comincio a pensare che non sia una buona idea, forse dovrei tornare indietro...dopo tutto era pur sempre mio padre...

quando finalmente vedo la casa in lontananza tutti i dubbi svaniscono, stringo la mano attorno al manico del coltello e le mie nocche diventano quasi bianche

una volta arrivata davanti alla porta di casa esito per un'attimo prima di aprirla

non c'era nessuno, vuoto totale, solo un lieve rumore di pagine che venivano sfogliate che proveniva proprio dall'ufficio di mio padre..

appena apro la porta me lo trovo davanti, alza lentamente lo sguardo dal libro che stava leggendo e appena mi guarda gli si forma una smorfia sul volto, un miscuglio di rabbia e disgusto

-voldemort: come sei entrata in casa mia!?

volevo godermi il momento, e quale cosa migliore se non fare quello che sono più brava a fare?...infastidire le persone...

-y/n: beh...questa è anche casa mia...o sbaglio?

dico avvicinandomi sempre di più alla scrivania

-voldemort: vattene immediatamente traditrice!

dice alzandosi dalla poltrona ma rimanendo lo stesso dietro alla scrivania e immobilizzandosi appena gli puntai la bacchetta

-y/n: non ti ho ucciso la prima volta-

-voldemort: e non ci riuscirai mai! sei una-

dice interrompendomi e feci lo stesso

-y/n: dicevo...perchè non mi sono impegnata, ma le cose cambiano sai, ho avuto molto tempo libero ad azkaban...

/time turner/ -draco malfoy-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora