"L'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi.
Trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera.
Dimentica il cervello e ascolta il cuore.
Non ha senso vivere se ti manca questo, perchè fare il viaggio senza innamorarsi profondamente equivale a non vivere.
Devi tentare, perchè se non hai tentato, non hai mai vissuto."
Erano giorni che quelle parole ronzavano in testa a Spencer.
Tutti si erano accorti quanto fosse distratto quando non erano impegnati in un caso, ma sapevano anche che se voleva parlare li avrebbe cercati.
Dopo aver lavorato sull'ennesimo caso stavano volando verso casa.
Spencer si era rifugiato in un angolino con le cuffie alle orecchie facendo finta di dormire mentre ascoltava un po' di musica.
La playlist stava passando la canzone: Angel of Mine di Monica.
Mentre il testo scorreva numerose frasi fecero affiorare in lui un forte sentimento che iniziò a scombussolarlo nel profondo.
"Quando ti ho visto la prima volta già sapevo che c'era qualcosa dentro di te. Qualcosa che non avrei mai pensato"
"Adesso so perchè dicono che le cose migliori sono libere. Ti amerò piccolo, sei fantastico"
"Sono diverso ora, tu mi hai aiutato a crescere"
"Quando ho perso la speranza tu mi hai mostrato l'amore"
Ogni parola di quella canzone gli portava migliaia di ricordi che aveva vissuto con Morgan e a ogni nota si accorgeva di amarlo sempre di più.
"Cosa significhi per me non lo saprai mai. Dentro di me ho bisogno di mostrarlo"
"Non pensavo che avrei potuto sentire ogni momento come fosse nuovo"
"Come hai cambiato il mio mondo non lo saprai mai"
Alcune lacrime scivolarno sul suo volto sotto lo sguardo sorpreso degli amici.
Morgan fece per andare da lui, ma JJ gli mise una mano su la spalla scuotendo la testa alzandosi dal suo posto andando da lui scrollandolo leggermente: «Spence»
Il ragazzo aprì gli occhi affrettandosi ad asciugarsi il volto: «Siamo arrivati?»
«Non ancorra. Sicuro di stare bene?» gli chiese lei osservandolo preoccupata.
«Sì...» s'interruppe un attimo: «No. Sto mentendo, non sto bene» ammise alla fine. «Ti va di parlane con me?» chiese lei comprensiva.
«Io credo di essermi innamorato...» rispose lui passandosi nuovamente la mano su gli occhi cancellando le lacrime pronte a riprendere la loro corsa sul suo volto.
«Spence, di chi ti sei innamorato?» chiese JJ per poterlo aiutare meglio.
Il ragazzo strinse le braccia al petto per poi abbracciarla nascondendo il volto contro la sua spalla sussurrando con un filo di voce udibile solo da lei: «Di Derek...»
Quelle parole la sorpresero per un attimo, ma poi gli accarezzò la schiena: «È una bella cosa quello che provi anche se ti ha turbato nel profondo, però, dovresti dirglielo»
«No...» rispose lui lasciandola andare rimettendosi le cuffie nelle orecchie riprendendo ad ascoltare le sue canzoni.
La ragazza tornò al suo polso lasciandosi andare a un sospiro.
«Tutto bene?» chiese Morgan preoccupato.
«Preoccupato per Spence sta soffrendo in questo momento e solo tu puoi aiutarlo» disse lei senza giri di parole.
«In che modo?» domandò lui cercando di capire.
David che era rimasto in silenzio fino a quel momento disse: «Eppure è chiaro come il sole. Durante le missioni è teso come una corda di violino, ti cerca costantemente con lo sguardo. Quando vai incontro al pericolo è come se per lui tutto cessasse di girare fino a quando non sente che stai bene»
«Stai dicendo che lui è...» s'interruppe un attimo alzandosi dal suo posto andando a sedersi al fianco di Spencer togliendogli le cuffie domandandogli: «Dimmi un po': Non è che ti sei innamorato di me?»
A quella domanda diretta deglutì a fatica non sapendo cosa rispondere, ma Morgan aggiunse: «Possibile che tu sia riuscito a farmi preoccupare con il tuo comportamento scostante? Comunque non devi rispondermi ho già capito volevo solo la conferma» disse alzandosi da quel posto per andarsene ma Spencer lo prese per il polso facendolo sedere nuovamente chiudendogli la bocca con la sua dopo aver trovato il coraggio, che nemmeno sapeva di avere, per farlo.
Quando si allontanarono quello ad asser rimasto senza parole fu Morgan che sorrise divertito da tutta quella situazione passando un braccio attorno alle spalle del ragazzo facendolo appoggiare a lui.
Solo dopo alcuni minuti, vinti dalla stanchezza, si addormentarono in quella posizione passando così il resto delle ore che mancavano all'atterraggio.
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