Erano stati coinvolti in una sparatoria.
Spencer, era vicino a Derek, ma quando lo vide in pericolo si affrettò a spingerlo via.
Il proiettile prese in pieno la spalla del ragazzo facendolo cadere ai suoi piedi.
Derek vendendolo in quello stato si affrettò a sparare all'SI fermandolo in modo che potessero arrestarlo.
Solo dopo si affrettò a togliersi il giubbotto antiproiettile per poi togliersi la maglia bianca che stava indossando usandola per tamponare quella ferita.
«Ragazzino, cosa ti è saltato in mente?» gli chiese cercando di mantenere la calma.
«Volevo proteggerti...» ammise lui con un filo di voce.
Stava perdendo molto sangue, iniziava a sentirsi debole, ma i soccorsi arrivarono velocemente.
Derek andò con Spencer in ospedale in modo da avere le prime notizie su la sua salute.
Due ore più tardi venne raggiunto dalla squadra, ma non ebbe il tempo di dire niente perchè il medico li raggiunse poco dopo dicendo: «Sono il medico che ha preso in cura il vostro collega. Al momento sta riposando, ma la ferita ha toccato l'arteria per questo ha perso molto sangue. L'osso è stato lesionato e dovremmo bloccargli la spalla in modo che non la muova peggiorando la situazione»
JJ osservò Morgan attentamente notando il suo stato d'animo disse posandogli la mano su la spalla: «Possiamo parlare in privato?»
«Non serve, JJ» ammise semplicemente lui sapendo benissimo a cosa stesse andando incontro.
Quella sensazione la conosceva benissimo: So che devo essere sincero con me stesso e lui. Non posso non esserlo, ma questo non è il momento giusto. Non adesso che si è preso un proiettile per me, un proiettile che potevo evitare e fargli prendere se solo avessi insistito di più per fargli mettere il giubbotto antiproiettile sarebbe stato molto meglio...
«Invece serve. Tu hai delle domande» rispose lei senza pensarci due volte.
«Non ho domande. Ho solo sensi di colpa per essere stato così lento ad agire» ammise lui senza penarci due volte.
Intanto Hotchner e Rossi seguirono il medico nella stanza del ragazzo dove lo trovarono addormentato.
Lentamente, Spencer, aprì gli occhi trovandosi davanti i due uomini che lo guardarono seriamente.
Rossi senza indugiare disse: «Potevi evitare il tuo gesto avventato. Morgan aveva il giubbotto antiproiettile tu no»
«Dovevo fare qualcosa...» ammise lui abbassando lo sguardo.
«Potevi fare qualcosa senza farci spaventare» constatò Hotchner senza pensarci due volte s'interruppe un attimo aggiungendo: «Sappiamo che sei innamorato di lui, ma questo non significa dover fare per forza l'eroe»
«Lo so...» ammise lui senza pensarci due volte: «Dov'è Derek?»
«Stava parlando con JJ» gli rispose Rossi per poi lasciare la stanza.
Tornato su i suoi passi si rivolse a Derek: «Spencer ti sta aspettando, Morgan»
L'uomo non ci mise molto a raggiungere la stanza dove riposava il ragazzo mentre Hotchner la lasciava a sua volta.
Varcata la soglia gli chiese: «Come ti senti, ragazzino?»
«Sto bene...» rispose lui senza pensarci due volte per poi rispondere: «Tu stai bene?»
«Sì, mi hai solo fatto entrare nel panico con il tuo gesto» ammise lui sedendosi su una delle sedie aggiungendo: «Dobbiamo parlare e mettere in chiaro delle cose»
«Cosa?» gli chiese senza pensarci due volte.
«Non osare mai più proteggermi con il tuo corpo. So che sei innamorato di me e io sono innamorato di te, ma non per questo motivo devi farti ammazzare per proteggermi» ammise senza pensarci due volte.
«Ti amo hai ragione, ma in quel momento sentivo di doverlo fare» constatò Spencer senza indugiare.
Derek si alzò dalla sedia sedendosi sul letto al suo fianco dicendo: «Promettimi che da adesso in poi userai il giubbotto antiproiettile e io smetterò di tenerti lontano da me per non ferirti»
«D'accordo...» rispose lui osservandolo perplesso.
L'uomo si mise un po' più comodo al suo fianco baciandolo con dolcezza per poi tenendolo stretto delicatamente a sé lasciarlo addormentare in modo che potesse riprendersi un po' dalla perdita di sangue.
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