Quella mattina erano stati tutti coinvolti nell'ennesimo caso.
Reid si era ripreso da poco da una brutta ferita alla gamba per questo nonostante ogni tanto avesse fitte di dolore riusciva a sopportarle piuttosto bene.
Morgan era andato avanti per controllare l'abitazione mentre lui era rimasto fuori ad aspettare sue notizie.
All'improvviso il suono di alcuni spari lo fece sussultare ed un brivido freddo gli corse lungo la schiena mentre nella testa un solo pensiero si fece strada in lui: Morgan... non lui... Morgan...
Fece alcuni passi avanti, ma poi la voce dell'uomo risuonò al suo orecchio tramite l'auricolare: «Reid, resta lì. Non so quanti ce ne siano in casa»
«Morgan, posso aiutarti» disse lui con voce tremante.
«No. Non con quel ginocchio. Resta lì» rispose l'uomo avviandosi con calma verso il piano superiore della casa.
Altri spari portarono Spencer ad appoggiarsi alla macchina sentendosi sempre più inutile, ma alla fine Derek uscì dall'abitazione e il ragazzo si appoggiò al mezzo per non cadere a terra.
«Stai bene?» gli chiese lui avvicinandosi.
«No. Non sto bene!» esclamò lui guardandolo seriamente: «Potevo aiutarti ed invece non mi hai permesso di fare niente»
«Cosa stai dicendo? Hai fatto molte cose restando qui fuori» rispose Morgan osservandolo seriamente: «Sei rimasto al sicuro ed eri li pronto per aiutarmi in caso di bisogno o se fosse entrato qualcuno per cogliermi alle spalle»
Quelle parole lo tranquillizzarono, ma nonostante tutto era ancora piuttosto agitato.
«Morgan, credo di non sentirmi bene» rispose lui senza pensarci troppo.
Morgan prese in mano la situazione e aperta la portiera della macchina facendolo sedere: «Ok, respira piano. È un attacco di panico»
«Io non ho attacchi di panico» rispose Spencer cercando di riprendere il controllo del suo corpo riuscendoci all'arrivo dei colleghi.
Quando JJ fece per avvicinarsi David la fermò con un cenno della mano. Alcuni minuti dopo Morgan si avvicinò loro dicendo: «Dentro casa ci sono quattro morti»
«D'accordo. Il nostro lavoro è terminato» disse Aaron senza giri di parole.
JJ si rivolse a Morgan chiedendogli: «Come sta Spence?»
«Ha avuto un attacco di panico, ma è colpa mia. Non ho pensato che potesse succedere una cosa del genere» rispose lui senza indugiare: «Voglio restargli ancora un po' vicino per vedere se riesco a capire il motivo della sua reazione»
Alle sue parole, JJ, annuì e lasciata la città si diressero all'aeroporto dove presero il loro jet per tornare a Quantiko.
Per tutto il viaggio di ritorno Derek rimase accanto a lui.
Sentiva che era scosso, forse un po' troppo per questo doveva trovare un modo per farsi perdonare.
Prima che il jet atterrasse Morgan si voltò verso Reid notando che si era addormentato per questo lo fece mettere comodo contro la sua spalla coprendolo al meglio con una coperta in modo che stesse al caldo per poi addormentarsi anche lui profondamente senza lasciarlo andare promettendosi di proteggerlo da altri attacchi di panico.
STAI LEGGENDO
Raccolta Storie Criminal Minds
FanfictionRaccolta di tutte le storie su Criminal Minds