Capitolo 9: Il pulsante bianco

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Dopo un'ora vedono le guardie inserire il pin ed entrare, allora Christian lancia il fermaporta che si incastra tenendo la porta aperta alle spalle delle guardie.

I cinque si alzano piano, percorrono il corridoio ed entrano. In un primo momento tutto sembra deserto, poi però le guardie saltano fuori gridando: "che ci fanno qui dei ragazzini?"

A quel punto inizio a correre dritta verso il fondo della stanza senza nemmeno guardare dove vanno glia altri. Scorgo il pulsante blu, ma non quello bianco. sul libro c'era scritto che era affianco... devo stare calma, respira piano Ginevra, non hai bisogno di un attacco di panico adesso, se c'è scritto che è affianco sarà affianco, guarda meglio.

Inizio a tastare il muro attorno al pulsante blu e effettivamente di fianco al pulsante blu, il muro emetteva un rumore sordo, come se fosse vuoto, quindi il pulsante bianco sarà dentro la parete, come apro questo muro? Mi guardo intorno... un martello, perfetto, corro a prenderlo e rompo il muro.

Alzo il braccio per schiacciare il pulsante quando una voce alle mie spalle urla: "Ferma! O i tuoi amici moriranno."

Mi giro piano, vedo i miei amici, ognuno tenuto fermo da una guardia, con una pistola puntata. Cavolo! E ora cosa faccio? Al centro della stanza c'è il presidente, è lui che ha parlato.

"Ginny, salva il mondo non preoccuparti per noi." Esclama Jamie, è la prima volta che qualcuno mi chiama in quel modo, in effetti è carino, perché non mi hanno mai chiamato così? Perché sto pensando a questo adesso?

"Perché vuoi ucciderci tutti? Che senso ha non farmi schiacciare il pulsante se poi moriranno lo stesso, magari tra qualche settimana?"

"Nessuno di voi merita di vivere, mia figlia... lei meritava di vivere."

"Pensi che lei vorrebbe che ci uccidessi tutti?"

"Lei è morta perché voleva uscire dalla sua camera. Io l'ho tenuta nascosta per tenerla con me e ho fatto di Meredith la presidentessa dei militari per poter stare con lei. Poi però Virginia è voluta uscire dalla camera e l'hanno trovata che girava per la fascia verde, dove viviamo noi. Le hanno chiesto cosa ci facesse lì, lei sì è avvicinata ad una finestra, ha fatto un buco con un laser che si era procurata dalla stanza delle armi con il mio pin e si è buttata. Aveva solo sedici anni, come voi. Voleva vedere il mondo e io adesso porto il mondo dentro al palazzo." Il presidente stava piangendo, ma aveva stampato in faccia un sorriso inquietante.

"Penso che se avesse lasciato uscire sua figlia e l'avesse fatta vivere normalmente non sarebbe successo. Ovviamente anche il presidente deve rispettare le leggi, poteva guardarla vivere da lontano."

"Non mi sarei accontentato, comunque quello è il passato, mentre questo è il presente e nel presente siete destinati a morire tutti."

Ho ancora in mano il martello, no non posso fare quello che mi è appena passato per la mente, non posso uccidere il presidente, ma se lo costringessi a schiacciare lui il pulsante?

"Allora, se devo morire niente mi ferma dallo schiacciare questo pulsante, giusto?"

"Non lo schiaccerai."

"Lei dice?" avvicino una mano al pulsante, il presidente corre verso di me per fermarmi ma io gli afferro la mano e con quella schiaccio il pulsante.

"Noooooooooooooo" L'urlo del presidente riecheggia nella stanza.

"Lei ha detto che se io avessi schiacciato il pulsante avrebbe ucciso i miei amici, il pulsante l'ha schiacciato lei, perciò sono liberi."

Il presidente non replica e le guardie lasciano i miei amici. Noi scappiamo fuori dalla Sala di Controllo il più velocemente possibile.

"La fuga di ossigeno." Urla Brenda.

"Cosa?" Chiedo

"La fuga di ossigeno non è stata riparata, come facciamo?"

"So io dov'è e come ripararla." Disse Jamie. Ci portò nella stanza che avevamo visitato il giorno prima, alla fine dell'ottavo piano.

"Tu hai rubato la chiave elettromagnetica al presidente, non te l'ha data lui."

"Io non ho mai detto che me l'aveva data lui, però avevo davvero il permesso per stare lì, solo se mi avesse accompagnato una guardia."

Lui inserisce il pin ed entra, io e Brenda restiamo a fare la guardia a quella porta, mentre Christian e Amy vanno a controllare la porta sul retro.

"Perché mi odi?" chiedo a Brenda, io ho iniziato ad odiarla perché lei si comportava male con me, non capisco perché lei mi odi, io non le ho mai fatto niente.

"Ho iniziato ad odiarti principalmente perché tutti volevano vestiti da te, anche io ho provato a mandare la richiesta per un abito, però eri piena e quell'abito non mi è mai arrivato. Ho pensato che non me l'avessi realizzato apposta."

"Certo che no! Ho tre o quattro richieste a settimana anche quando non ci sono balli, semplicemente per magliette e pantaloni, quindi mi ci vuole davvero tanto tempo a realizzarli. Ho dovuto mettere per forza un limite, altrimenti non dormivo più. L'abito del ballo di Primavera lo realizziamo insieme, sempre se si fa il ballo di Primavera." Il sorriso di Brenda si allarga e mi abbraccia di slancio. "Lo faresti per me?"

"Ma certo." Le sorrido e ricambio l'abbraccio. Un attimo dopo Jamie, Chri e Amy escono dalla stanza.

"Ho riparato il tubo, adesso troviamo un modo per rifare le elezioni e scegliamo un presidente capace di rispettare le regole del Palazzo."

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