→ Quattro ←

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Siamo a pochi centimetri di distanza e non appena passati 5 secondi, accorgendosi che c'è troppo poco spazio che ci divide si allontana. «andiamo?» gli sorrido e ci mettiamo in cammino.

«quindi...» prova ad aggiungere qualcosa, ma non gli esce niente dalla bocca. Rido «perchè ridi?» domanda il ragazzo dai capelli arruffati. «è divertente. Veramente sei così timido, da non aggiungere niente per fare conversazione?» continuo a ridere ma mi accorgo che lui non lo fa, anzi, sembra essersi offeso «ehi scusa, non volevo offenderti» mi guarda e mi sorride come per dire di non preoccuparmi. «è la prima volta che vieni in Italia?» aggiungo dal nulla. «beh si, è la prima volta. E tu? Ci sei già stato qui?» «ah, no, io ci sono stato già una volta, ma ero molto piccolo.» aggiungo rispondendo alla sua domanda. «ehi, ti va di farci un bagno?» chiedi molto eccitato all'idea «oh si, sto morendo di caldo» «okay, ho già capito dove abiti. Vado a mettere il costume e ti raggiungo, okay?» dico sorridendo. Inizio quasi a correre ma James mi ferma «regulus...» Lo fermo all'istante, mi dà fastidio quando la gente mi chiama per nome completo, sembrano arrabbiati in qualche modo e sembra che ho fatto qualcosa di sbagliato. «reggie, per favore» fa una piccola risatina. Si copre la mano con la bocca, è così dannatamente carino quando lo fa. «va bene. Reggie... Il tratto è molto lungo sei sicuro-» lo fermo di nuovo. Stavolta gli metto il mio indice sulle sue labbra. «mi chiamano flash, arriverò in un attimo sta tranquillo» annuisce, e inizio a correre verso la direzione per andare nella parte del mio villaggio.

Arrivo in men che non si dica, e vedo mio padre portare tre biciclette. «grazie papà, al momento giusto!» gli dico continuando a correre dirigendomi verso il bagno per mettermi un costume. Entro, mi chiudo a chiave, sono circondato da ragazze, non si sa mai... Apro la valigia e metto il primo costume che vedo: bermuda lungo con i laccetti fosforescenti gialli. Perfetto. Mi tolgo la maglia, esco fuori. «possiamo già utilizzarle?» chiedo in modo frettoloso a mio padre «oh si, certo» aggiunge mio padre con un sorriso. La prendo, ci salgo sopra e mi dirigo verso casa di James. È vero il tratto è molto lungo ma posso farcela in poco tempo. In 5 minuti sono già sotto casa sua. Aspetto per poco tempo e lo vedo uscire. Caspita è davvero carino. I suoi capelli sono ancora più arruffati di prima. Porta sempre il suo paio di occhiali, un costume rosso scuro con laccetti neri e ciabatte per il mare rossi. Sempre con aria molto timida aggiunge « wow, ci hai messo veramente poco per arrivare, hai dovuto addirittura aspettarmi.» iniziamo a ridere «tranquillo, sono appena arrivato anche io» prima di avviarci controllo se la bici ha dei poggiapiedi. Ho fatto bene a controllare. «ehi aspetta, ci sono due poggiapiedi, potresti salire dietro di me.» con aria un po' titubante mi chiede «sei sicuro? Sono molto pesante non so se ci riesci» gli prendo la mano e lo faccio salire sulla bici. Appena parto noto che si stringe a me. Guardo le sue mani e appena se ne accorge ammorbidisce la presa. «scusa» aggiunge. Gli prendo le mani e me le stringo al petto. Guardo di nuovo in direzione della strada e so che sotto sotto sta sorridendo. Siamo quasi arrivati, manca poco, vedo già la spiaggia e fortunatamente, visto l'orario, non c'è molta gente.

Poso la bici vicino al muretto, faccio scendere James dalla bici e infine scendo io. «sei pronto per un bel bagno?» aggiungo con tono bambinesco. Sorride e scendiamo giù per la spiaggia.

~|| Ho scelto te ||~ jegulusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora