Capitolo 5 -Padre

590 42 6
                                    

Il buongiorno si vede dal mattino? Bene il mio risveglio era stato il più bello del mondo, ero appoggiato con l'orecchio al petto di kirishima tanto che sentivo il battito.

La mano destra nella sua mano e la sinistra sull'altro pettorale, mentre lui con la mano libera mi cingeva i fianchi. Ero probabilmente tutto rosso, ma non mi interessava, mi sentivo protetto e al sicuro.

Sentì un piccolo mugolio e dedussi che si stesse svegliando, però poi mi ricordai una cosa. Era venerdì cazzo, dovevamo andare a scuola e noi eravamo ancora a letto, merda. Mi alzai, quindi, velocemente mentre scossi il rosso ancora dormiente.

-kirishima muoviti dobbiamo andare a scuola ed è tardi- in risposta ricevetti un mugolio, gli buttai i vestiti in faccia, andai in bagno a cambiarmi.

tornai e grazie a tutti i santi era già vestito, certo un po' barcollante per il sonno, ma comunque in piedi -muoviti siamo in ritardo-

-perchè ero nel tuo letto?- lo presi per il braccio e iniziammo a correre verso la scuola -non è importante sbrigati- pensai che tagliare corto fosse meglio.

Dopo le lezioni, a pranzo, al rosso arrivò una strana telefonata. Dopo aver visto il nome si irrigidì e si allontanò da noi ragazzi, che stavamo mangiando con lui, per andare a rispondere.

non riuscì a leggere il nome sullo schermo luminoso ma chiunque fosse non sarebbe stato vivo ancora per molto. Se faceva preoccupare così tanto kirishima ci doveva essere per forza un motivo no?

sinceramente mi stavo insospettendo molto anche se non lo lasciavo vedere. Lui era andato a parlare fuori dalla mensa. Non mi interessava cosa succedesse nella sua vita bastava che nessuno me lo rubasse. E NON ERO GELOSO!!!

dopo tre anni di ibernazione Eijiro si decise a tornare -tutto bene kiri?- chiesi continuando a guardare nel mio piatto -mh... tu tutto bene?-

si ,oggi va stranamente tutto bene grazie a te

-si, tutto bene- aspetta, ma non mi aveva risposto, un mugolio non è ne un si ne un no. Forse mi stavo facendo troppi film mentali, se me ne avesse voluto parlare sarebbe stato lui a farlo.

Di pomeriggio mi disse testuali parole -vado da mio padre questo fine settimana. Vado domani mattina e torno domenica pomeriggio terresti le chiavi della mia camera del dormitorio per favore? ho sempre paura di perderle, mi dispiace di non poter dormire con te domani sera-
Al cui risposi con un -si, non fa nulla-

Kirishima's pov

mia mamma non c'era più da molto tempo, morì quando avevo tredici anni, ma oramai l'avevo superato. Odiavo andare da mio padre per un motivo...

fatto sta che mi alzai, era sabato mattina, quindi non si andava a scuola. Diedi un occhiata a Bakugo che dormiva ancora, beato lui. Andai al bagno ed iniziai  a vestirmi, presi il mio zainetto e lasciai le chiavi della mia camera sul comodino di Baku con un bigliettino.

Uscì dal dormitorio verso le dieci e mi incamminai verso casa mia; che era a pochi passi dalla scuola. Aprì la porta di casa e... BOOM venni sbattuto violentemente al muro trasandato. Che quirk del cazzo. 'Immobilizzazione' non potevo neanche attivare il mio quirk, ero immobile, inerme non potei fare nulla, neanche parlare. Che situazione di merda.

Mi spinse con le ginocchia a terra e ricominciò quello che facevo da due anni.

Mio padre, se così si può definire, era un uomo di mezza età con i capelli neri e gli occhi verdi. Gli occhi rossi li avevo ereditati da mamma, che a differenza sua era una brava donna, sempre gentile e sorridente. Se n'era andata per colpa di una malattia e mio padre non ci aveva visto più. Aveva iniziato a violentarmi, lo lasciavo fare perchè in cambio mi dava 110.549,00 yen (mille euro); mi servivano per vivere, per pagare le rette della scuola ed il dormitorio. Questi soldi di solito mi duravano un mese, ecco perchè ci vedevamo solo una volta ogni trenta giorni.

Era quasi sempre a lavoro, stressato tornava a casa e ''torturava'' mia madre. Sentivo le sue grida e vedevo le ferite sul suo corpo.

-ah cazzo- mi venne da piangere, mi facevo schifo da solo

-NON PIANGERE! tsk sei solo una puttana- non potei neanche piangere altrimenti mi avrebbe dato uno schiaffo

una volta finito, mi diede i soldi e me ne andai in camera mia. Non ci parlavamo, la prima volta che lo fece avevo proprio 13 anni. Mi diede dei soldi per farmi mantenere il silenzio, li accettai. Che stupido che ero, se solo lo avessi denunciato molto tempo fa non mi sarei mai bloccato in questa situazione.

Volevo far star bene gli altri, per non fargli subire quello che succedeva a me, per questo sembravo sempre sorridente e spensierato.

Bakugo's pov

Mi alzai verso le 10:30, era brutto svegliarsi senza Kiri al mio fianco. Però almeno trovai un biglietto sul mio comodino. C'era scritto:

Caro Bakugo, ti ho lasciato le chiavi di camera mia proprio qui, se ti serve qualcosa vai pure. Mi raccomando fai il bravo mentre non ci sono e sii gentile, anche con Midorya! Torno presto. Firmato Eijiro.

Affianco c'erano le chiavi e in più aveva spostato il futon affianco alla scrivania. Scesi a fare colazione, presi i cereali, il latte e iniziai a mangiare. Già mi mancava, la mia vita era noiosa senza di lui.

Hai Fatto Una Promessa KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora