Capitolo 6 -Apparenze

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Bakugo's pov

Eijiro era tornato verso le quattro di pomeriggio ieri. Si, ammetto che mi era mancato ok?

Lui era seduto affianco a me mentre io guardavo lo schermo del telefono. Non stavo guardando nulla, stavo pensando.

pensavo che fosse tutto così strano, strano che Kirishima avesse quasi paura di andare da suo padre, strano che Kirishima non volesse mai parlarmi di lui, strano che praticamene ogni volta che tornava da casa sua avesse sempre la maglia, anche mentre indossava la tuta da hero, o usava semplicemente scuse per non toglierla. Stavo pensando che... no, era impossibile, ma c'era un solo modo per scoprirlo.

Sapevo che era privacy e che le mie gesta potevano urtare la sua sensibilità, ma era per il suo bene, davvero.

Dopo essermi fatto la doccia notai il rosso che stava già dormendo, affianco al mio letto. Così anche io mi coricai e aspettai che lui iniziasse a dormire più profondamente. Quindici minuti più tardi gli lasciai la mano che avevo afferrato precedentemente e mi avvicinai. Gli tolsi lentamente le coperte di dosso e gli sfilai la maglia, vidi proprio quello che non volevo vedere.

Era pieno di morsi, lividi e graffi, non capivo davvero più se stessi sognando o fossi sveglio. Ma come? Lui era sempre sorridente. Che fosse solo un'apparenza la sua felicità? Non ci potevo credere.

Avevo gli occhi sbarrati, gli toccai un livido per verificare che non fosse effettivamente un sogno, ma lui sussultò. Questa era la realtà eh? Che merda...

-ah! Bakugo che fai?!- merda l'avevo svegliato, e ora che cazzo gli avrei detto?

-che hai fatto kirishima? Va tutto bene?- lui prese un bel respiro e risponde

-nulla sono caduto dalle scale. Non importa come sto io, tu come stai?- disse per poi farmi un grande sorriso sforzato e abbracciarmi

-a me importa! Dovresti pensare prima a te stesso e poi agli altri. Quindi ti rifaccio la domanda, come stai Kirishima?- mi alzai e l'osservai dall'alto

-n-non sto tanto bene...- disse quasi con un sussurro impercettibile, si raggomitolò in se stesso e si avvicinò al balcone spingendosi con i piedi all'indietro. I capelli abbassati gli coprivano gli occhi e non riuscivo a vedere la sua espressione; probabilmente triste e sconsolata -mi dispiace, mi dispiace, non è colpa mia- continuava a ripetere.

Presi un bel respiro prima di abbracciarlo, il quale fu stato un grande gesto da parte mia visto che non l'avevo mai fatto con nessuno, -va tutto bene, puoi dirmi cosa succede se vuoi- gli diedi qualche carezza sulla schiena mentre lui si strinse più forte a me.

-sono qui, va tutto bene- non sapevo bene cosa fare o dire ma volevo aiutarlo, lui mi aveva e mi stava aiutando con il mio problema d'insonnia. Credevo fosse ora di ripagare il mio debito nei suoi confronti. Sentì che la mia spalla si stava bagnando, stava forse piangendo? Ogni tanto sentivo qualche singhiozzo ma non riuscivo mai a guardarlo in faccia. Aveva il volto nell'incavo della mia spalla.

dopo qualche minuto sembrava essersi leggermente calmato, così gli passai un fazzoletto che usò per asciugarsi gli occhi -è mio padre che fa questo da quando la mamma è morta... io non dico niente solo perchè mi da dei soldi che mi servono per vivere non dirlo a nessuno per favore. Ora probabilmente ti faccio schifo quindi me ne vado scusa se ti ho dato tanto fastidio- Kirishima se n'era andato, era successo tutto così velocemente, potei solo osservare il suo futon per qualche secondo prima di metabolizzare. Aveva chiuso la porta ed io ero rimasto lì in quella stanza silenziosa.

kirishima non mi faceva schifo, lui non avrebbe mai potuto farmi schifo

dovevo pensare a qualcosa, in fretta. Non lo denunciava perchè aveva bisogno di soldi e non poteva fare un lavoro part-time perchè non aveva tempo siccome doveva studiare. La soluzione più frettolosa sarebbe stata... si, credevo potesse funzionare, sempre se lui fosse stato a favore

non potevo credere di aver detto di voler morire solo perchè mi sentivo solo e poi c'erano persone con molti più problemi di me ma che continuavano a sorridere, addirittura pensavano prima agli altri che a se stessi.

kirishima's pov

Avevo chiuso la porta della camera di Bakugo ed avevo corso sino alla mia il più velocemente possibile, era molto tardi, quindi nei corridoi non c'era nessuno. 

Una volta in camera mia mi lanciai sul letto che non vedevo da molto, non che mi mancasse, mi piaceva di più stare con il mio porcospino. Oramai probabilmente lo avevo perso. Era tutta colpa mia, se solo avessi reagito, se solo lo avessi denunciato prima quell'essere, ora non avrei mai perso l'unica persona che si fosse mai veramente preoccupata per me. In quel momento pensai che nessuno si fosse mai preoccupato per me, dopo mia madre ovviamente, se solo lei non se ne fosse mai andata tutto questo non sarebbe mai successo. 

Che cosa triste, iniziai a dare la colpa ai morti. Se solo fossi stato virile, mi odiavo, mi facevo schifo ma continuo a vivere. Continuavo a vivere per le persone a cui la vita era stata strappata. Vivevo per mia madre.

All'improvviso la porta si spalancò ed io sobbalzai per lo spavento

-ho trovato la soluzione! sempre che tu voglia...-

Hai Fatto Una Promessa KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora