Capitolo 9 -Prove

488 36 5
                                    

Era venerdì sera, ero vestito di nero, speravo di non dare troppo nell'occhio così.

Avevo pensato di chiedere un aiuto ai pro hero o ai sensei ma non mi avrebbero creduto senza prove -Kirishima tieni il telefono attivo se ti chiamo rispondi se mi chiami tu io vengo lì se qualcosa va storto manda un messaggio e io chiamo la polizia-

-si Bakugo ho capito, sei più agitato tu che io- muoveva freneticamente la gamba come se avesse un qualche tic. Era seduto sul suo letto, infatti eravamo in camera sua.

Lui non sembrava essersi tranquillizzato, anzi, sembrava solo più agitato.

-Baku stai tranquillo, sono le 8 se non torno alle dieci chiama la polizia- massaggiandosi le tempie acconsentì

-andrà tutto bene- lo abbracciai e sentì che i suoi muscoli iniziarono a rilassarsi. Ricambiò l'abbraccio e mi strinse forte.
-mi raccomando stai attento- annuì

Con nonchalance scesi ed uscì, nessuno dei miei amici mi aveva notato, perfetto. Mi avviai verso casa, mi alzai il cappuccio nero sulla testa per non far risaltare il colore dei miei capelli.

ed eccomi lì di fronte a quella che speravo fosse ancora per poco casa mia, le luci erano spente, non c'era nessuno dentro.

Le chiavi di scorta tornavano utili, aprì la porta e mi guardai attorno, accesi la luce e mi avviai in salotto.

Presi il computer e cercai in: immagini le merde che si salvava a feci foto e video con il mio telefono.

Poi arrestai il sistema e corsi al piano di sopra, in quella che era la camera dei miei genitori. Sotto il letto c'era una piccola cassaforte che presi assieme alla chiave che si trovava sotto al cuscino.

Ma come sempre stava filando tutto troppo liscio. La porta si aprì ed io tremai. In punta di piedi andai nella camera affianco che era la mia, presi uno zaino e ci infilai tutto dentro.

boom! un tonfo, ma che cazzo succedeva? mi affacciai leggermente e vidi una donna bloccata a pancia in giù mentre mio padre si sbottonava i pantaloni, che brutto verme. Feci un'altra foto e corsi verso il balcone di camera mia, però non potevo lasciare quella povera donna lì.

feci più rumore possibile con la porta lui si distrasse e lo sentì salire le scale, misi lo zaino sulle spalle mentre la donna si liberava ed usciva dalla porta facendo un rumore assordante.

guardai il cespuglio che si trovava proprio sotto il mio balcone, o la va o la spacca pensai.

indurì le braccia e mi lanciai. Il cespuglio e il rafforzamento avevano attutito l'impatto.

se mi avesse visto sarebbe stata la fine. Il suo quirk, ovvero l'immobilizazione, si ferma quando lui non ti guarda più, se mi gurda mi sarei bloccato e non avrei più potuto scappare.

la donna di prima aveva fatto cadere la sua borsa a terra così la raccolsi e iniziai a correre il più velocemente possibile verso il dormitorio.

tremavo, avevo paura, volevo solo vivere felice

mi tenevo il cappuccio nero con la mano e correvo sempre più veloce, così non arriverò mai in tempo. Mi nascosi dietro un vicolo buio e lui passò senza notarmi. Ringraziai tutti i santi che non mi avesse visto, tirai un sospiro di sollievo ma continuai a tremare.

dovevo tornare in dormitorio.

dovevo tornare da Bakugo

dopo qualche minuto non lo vidi più.

Era venerdì sera, non c'era molta gente in giro. Questo poteva essere sia un bene perchè almeno non avrebbero visto la scena e rischiare di rimanere coinvolte. Un male perchè se mi aggredisce non avrei potuto chiedere aiuto ai passanti e i pro hero non facevano ronde da queste parti.

mi affacciai con la testa dal vicoletto, uscì e continuai a camminare a testa bassa col cappuccio e la borsa in mano.

Andai a sbattere contro qualcuno e quasi avevo paura ad alzare lo sguardo.

Era lui...

porca troia

ora o avrei dovuto attaccarlo e correre via velocemente, oppure lui mi avrebbe immobilizzato e sarebbe finita.

Ci guardammo per pochi secondi e prima che lui attivasse il suo potere lo colpì.

due dita negli occhi così non avrebbe potuto usare il quirk, gli diedi la borsa in testa e un calcio nello stomaco con il ginocchio e ricominciai a correre più veloce che potevo.

Il cuore mi andava a mille. Mi dovevo muovere finché era a terra. Non avevo capito se sapesse che fossi stato io ad essere tornato a casa, per quanto ne sapeva, io stavo semplicemente camminando e poi l'avevo messo KO senza senso, ma era meglio così per ora.

Iniziai a vedere le luci e la struttura del dormitorio, ero salvo, entrai svelto, ed inosservato mi diressi in camera di Bakugo.

-fatto!- Era girato a pancia in su sul letto e fissava il soffitto, si alzò di scatto e sorrise

-mi hai fatto preoccupare sono quasi le 10 e perché sei ricoperto di foglie ed hai una borsa in mano ora ti sei messo a rubare?- risi un po'

-No, sono ricoperto di foglie perché mi sono buttato giù da un balcone e sono andato dritto in un cespuglio, la borsa è caduta ad una ragazza e fidati che questa può tornare molto utile domani-

-quindi sei convinto? Vuoi andare alla polizia?- mi chiese mentre mi toglieva delle foglie dalla testa

-si-

Hai Fatto Una Promessa KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora