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"Devi farlo proprio ora?"

Theo sogghignò dal pavimento. Si spinse indietro fino a quasi toccare il pavimento con la schiena, e poi si ri-spinse in avanti, piegandosi verso le ginocchia, tenendo i piedi piantati fermamente al pavimento. Non doveva, visto che tutti gli atleti della scuola avevano accesso alla palestra 24 ore su 24. Semplicemente gli piaceva infastidire Liam.

O per lo meno, Liam era quasi sicuro che questo fosse il motivo per cui Theo lo faceva. Forse non ogni singola cosa che faceva Theo era fatta apposta per far ribollire il sangue di Liam, ma lo faceva in ogni caso. E in più lo distraeva. Liam stava provando a scrivere il suo saggio così da poter passare il resto della serata a guardare la televisione sul suo computer. Ma Theo grugniva e sudava e respirava pesantemente e Liam non riusciva a concentrarsi per copiare le parole dal foglio al computer con Theo impegnato a fare tutto quel casino.

Stava per rinunciare quando improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Liam si girò, con le dita sospese sulla tastiera, e Theo urlò "Avanti!" mentre continuava a fare i suoi addominali, il che ammettiamolo, era notevole, dal momento in cui Liam immaginava che probabilmente lui sarebbe stato troppo impegnato ad ansimare per parlare se fosse stato al posto di Theo. È anche vero che Theo era estremamente in forma, il che era probabilmente una buona cosa perché, seriamente, non è che avesse molto da offrire oltre al suo corpo.

La porta si aprì, e Mason entrò nella stanza, vestito diversamente da come Liam l'aveva visto per tutta la settimana. Questo è quello che faceva Mason. Tra lunedì e il venerdì, si rifiutava di radersi, faceva a malapena la doccia, e girava sempre con gli stessi pantaloni per giorni con i capelli spettinai ficcati sotto a un cappellino. Ma poi, il venerdì sera, si radeva e si acconciava i capelli e si cambiava i vestiti indossando camice perfettamente stirate e jeans stretti, passando da barbone a ragazzo della porta accanto nel giro di un paio di ore.

"hey," disse Liam. "Che c'è?"

Mason chiuse la porta dietro di sé e scavalcò Theo per raggiungere il letto di Liam. "Sono venuto a salvarti dal mondo accademico. Ho pensato che ti servisse una pausa, e so che non la prenderesti da solo, quindi datti una mossa. Finisci quello che stai facendo e preparati. Usciamo!"

Theo sbuffò dal pavimento, Liam lo ignorò. "Usciamo dove?" chiese.

"C'è una festa" rispose Mason.

"Io non vado alle feste" puntualizzò Liam. Non ci trovava nulla di interessante, ad essere onesti. L'ultima volta che ci era andato aveva perso Mason e Corey tra la folla, qualcuno gli aveva rovesciato addosso della birra e aveva passato il resto della serata in un angolo, pregando che i suoi amici arrivassero a salvarlo. O sperando che qualcuno provasse a parlare con lui, ma tutti lo ignoravano, come sempre.

"Perchè non sei mai invitato", lo derise Theo. Aveva iniziato a fare gli addominali ora, su una mano sola. esibizionista.

"Bè stasera è stato invitato", sibilò Mason e poi si girò verso Liam. "Ignora gli effetti collaterali degli steroidi sul tuo pavimento. Vieni con noi. Corey vuole che tu venga, e nessuno può dire di no a Corey."

Liam alzò gli occhi al cielo. Non voleva essere il solo a non andare . Non voleva passare il giorno seguente in sala comune ad ascoltare Mason borbottare a proposito della sua sbronza e Corey raccontare delle loro divertentissime avventure da ubriachi. "A casa all'una al massimo?" contrattò.

"Promesso" Rispose Mason, con la mano destra sul cuore "croce sul cuore"

Liam salvò il documento sul computer e lo spense. Il piede di Theo sbucò davanti a lui nel momento in cui si stava dirigendo all'armadio, ma lo vide prima di inciampare, così gli diede un calcio deciso alla tibia e disse "Oh, scusa, non volevo."

Not Happening / ThiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora