Capitolo 15

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.. Dopo quelle volte, non ci furono altre manifestazioni particolari. Michelle riprese lentamente possesso del suo corpo, essendo giorno dopo giorno sempre più in forze. Si fece le passeggiate nei lunghi corridoi dell'ospedale. Tutti la guardavano in modo strano, tutti all'interno di quella strutture seppero cosa gli fosse successo, e la vedevano con occhi diversi da come si guarda una persona normale. Quando passava lei tutti si spostarono, evitando anche ogni minimo contatto. Michelle ci soffri per questo, ma era comprensibile che reagissero cosi. Ricevette visite dai compagni di scuola, questa volta furono reali e con il vero interesse di vedere come stava, chiedergli come proseguiva e tutto il resto. Non aspettarono altro che Michelle fece rientro nella struttura scolastica. Molti però furono contrari, ebbero molta paura, ma la maggioranza vinse su questo, e non appena gli era possibile, sarebbe rientrata e avrebbe ripreso gli studi. Quel giorno arrivò, dopo tre settimane di permanenza all'ospedale, finalmente Michelle rientrò a scuola. Arrivò davanti la sua solita stanza, ripulita e rimessa in ordina dalle compagna di scuola. Michelle fu titubante nel rimetterci piede, ma fu tutto finito, e ci entrò. Posò la sua borsa, e si assicurò che tutti i libri furono al proprio posto. Si sedette sul letto, ricordando le settimane passate con Patricia in quella camera, ora non c'era più. Era cosi silente, cosi vuota e triste. Andò accanto alla finestra, guardando verso l'esterno, e vide nel terreno sottostante, sotto la pianta accanto una panchina di legno, due vasi di fiori, e due croci. Scese giù per le scale e andò fuori. Fu il luogo dove l'amica Patricia, e il giovane amico di quest'ultima, vennero ritrovati senza vita. Patricia perchè venne uccisa da quel giovane che Michelle manovrò dalla camera. Lui, perchè si accorse dopo di averla uccisa, il rimorso lo portò ad uccidersi accanto a lei, impiccandosi. Michelle, rivolgendosi al nulla, chiese scusa e perdona ad entrambe. Si voltò per rientrare nella struttura, per un attimo alzò lo sguardo verso quella finestra, vide qualcosa, ma si volle convincere fosse solo un gioco di luci, o la tenda mossa dalla leggera brezza del giorno. In mensa, mentre tutti furono in fila per prendere il pranzo, arrivò anche il turno di Michelle. prese della pasta, un pò di pane, e una bibita. Fu sufficiente per lei. Si sedette al tavolino, e cominciò a mangiare. Gli venne sete, e aprì la lattina, versandone il contenuto sull'ampio bicchiere. Non scese nulla di somigliante all'acqua in quel bicchiere, ma cominciò a scendere un liquido denso come catrame, e il colore fu nero come la pece. Michelle lanciò tutto, facendo cadere tutto per terra, anche il bicchiere. Il contenuto rimase solido e il bicchiere non si fu rotto. Tutti che accorsero da lei, chiedendole se stesse bene e cose fosse successo. ''Il bicchiere.. nel bicchiere'' Un giovane studente lo vide, ma a lui appariva normale. Un normale bicchiere con del succo di arancia. Fu solo Michelle a vedere certe cose, e fu lei stessa a cominciare a pensare di essere pazza. Ma non fu cosi, purtroppo La Bestia si manifestava cosi, a piccoli gesti, piccoli ma macabri gesti che in Michelle suscitavano ansia e terrore. Non riusci a mangiare oltre, si ritirò subito in camera. Lo studio magari l'avrebbe aiutata a distrarsi. Bussarono alla porta. ''Chi è?'' _ ''Michelle sono io, Carl''. La giovane studentessa apri la porta, facendo accomodare il giovane nella stanza. ''Ci hai fatto prendere uno bello spavento in mensa'' disse il giovane Carl. ''si, dovresti scusarmi ma mi era sembrato di vedere un liquido nero. Sto uscendo fuori di testa forse''. Il giovane su frugò le tasche ed estrasse qualcosa, ''tieni, questa è per te'' Fu una collanina con una medaglietta dove ci fu raffigurato S.Antonio. Fu uguale alla sua, a quella che la giovane portava sempre al collo. ''lo trovata qualche settimana fa qua fuori'' aggiunse il ragazzo.. Michelle lo ringraziò, e se la mise. Il giovane Carl ebbe un sorriso particolare, quasi beffardo e fisso. ''Si è fatto tardi ragazza, torno nella mia stanza.. ah, se ti fa piacere una di questi possiamo farci due passi'' disse il giovane studente.. ''Ci penserò'' disse Michelle. Il ragazzo sorrise, si voltò, e andò via chiudendo la porta alle sue spalle.. Michelle si alzò, corse alla porta ''aspetta''. Non ci fu più traccia del giovane. 

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