Capitolo 17

10 0 0
                                    

..Passarono i giorni in quella scuola, Michelle fu serena, non accadde nulla in quei giorno, credeva che tutto fu finalmente finito. Ebbe trascorso quei giorni a studiare, chiusa in quella stanza a leggere e divorare libri. Fece amicizia con una ragazza del college, Emma con cui trascorse parecchio tempo. Passeggiando lungo l'immenso giardino, a correre per tenersi informa, e fare lunghe chiacchierate notturne, insomma, loro due, furono diventate grandi amiche. Tutto andò per il meglio sino a quando un giorno, le due amiche che nel mentre stavano studiando insieme, e di tanto in tanto parlottavano, accadde nuovamente qualcosa. Emma fu come bloccata, non parlava più, fissava un punto fisso e pareva non respirasse più. Sembrava una bambola di porcellana. Ebbe gli occhi di un nero intenso, furono lucidi come quelli di una bambola di porcellana. ''Emma? che ti succede? Emma??'' La giovane compagna la rispose, ma le parole non derivavano dalla sua bocca. Fu tornato lui. Quella nebbia, sempre più fitta, si fece spazio nel pavimento della camera. La luce si spense, e da quella nebbia cosi fitta, d'improvviso illuminata da una luce forte. Michelle vide le anime dei morti che andavo a prenderla. Urla, pianti, paura e angoscia, presero possesso della camera. Ci fu anche la nonna, anche lei ormai deceduta da qualche mese. Quella figura vestita da prete, fu il primo della massa. Anime maligne, tra queste anche Partricia. ''Emma scappa, vai via'' gridò Michelle. Ma Emma non pote fare nulla, solo assistere alla scena.  Michelle si attaccò al murò, ma più di quello non poteva fare. Lui arrivo davanti a lei, ebbe un odore forte, di carne marcia, e la sua presenza accanto, cosi troppo vicino, provocava in Michelle un fortissimo calore. Tutte le anime maligne, ne uscirono da sotto terra, dove ci fu quella nebbia, continuarono ad uscirne, tutti senza vestiti, con tutto il corpo scomposto. Michelle riusci a notarne gli occhi, tutti di un giallo acceso, spaventosi. Quelle anime dai corpi scomposti, cominciarono ad ''assemblarsi nuovamente'' e a chiamare il suo nome. Molteplici voci rimbombavano in quella camera. ''No, ti prego no'' Gridò la giovane studentessa. Poi, il silenzio. Michelle ebbe perso i sensi, la testa fu all'indietro, cosi come le braccia, e lei, fluttuava nell'aria, tenuta da una forza sopranaturale, Lui! fu lui che la stava conducendo, nel mondo delle anime corrotte. Campane da morto risuonavano tristi per tutta la struttura, tutti furono svegliati. Quelle campane cosi tristi si udirono dai piani inferiori. ''su c'è Michelle'' disse una compagna di college. Quella campana continuò a suonare, Tutti si diressero ai piani superiori, dove una volta arrivati, trovarono la porta della stanza di lei aperta, da dove ne usciva una forte luce bianca, e quella fitta nebbia che, chiunque avesse toccato, lo avrebbe reso incapace di qualunque azione. Evitarono tutti di entrarne a contatto, fino a quando si ritirò, e cosi anche quella fortissima luce accecante. Accorsero tutti davanti alla camera, Michelle non ci fu, ma trovarono Emma, ancora pietrificata, e questa volta dallo spavento. La giovane ebbe perso le parole, non emetteva nessuna vocale, nessun lamento, rimase con lo sguardo perso nel vuoto, una cosa però, accadde, chiuse l'occhio, dove da quest'ultimo, scese una lacrima di sangue. Dopo quell'occasione alla giovane Emma non accadde più nulla, ma non ebbe mai più parlato. In tanto della giovane Michelle Khan non ci fu più traccia, e non si seppe davvero più che fare. Chiamarono la polizia, gli spiegarono la situazione, ma furono tutti presi per pazzi, e quei poliziotti gli risero in faccia. ''Padre Dhai, chiamiamo lui''. Cosi fecero, ma anche lui non pote fare molto. Si coalizzarono tutti, e cominciarono le ricerche. Non fu morta, fu solo portata via. E ci fu solo un unico posto. 

Cursed CreatureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora