Un suono insistente e fastidioso mi perfora i timpani e mi costringe ad alzare la testa dal cuscino, lasciandomi spaesato per un paio di secondi finché non mi accorgo del campanello che suona. Inizio a bestemmiare mentalmente tutto ciò che mi viene in mente e mi trascino, letteralmente, fuori dal letto per andare ad aprire la porta senza nemmeno chiedere chi è e così mi ritrovo due braccia al collo e delle labbra posate sulle mie. Grace stamattina è una furia e mi preme il seno contro il mio petto nudo, trascinandomi nuovamente in casa e chiudendosi la porta alle spalle e si sa, noi ragazzi appena svegli abbiamo bisogni da soddisfare così indietreggio verso la camera da letto e mi lascio cadere sul letto, lasciando che sia lei a starmi sopra.
Mi stacco dalle sue labbra per sorriderle e sfilarle la t-shirt così da bearmi della visione che mi soddisfa da tempo. Grace comincia a lasciarmi baci lungo tutto il collo, passando poi dal petto all'elastico dei boxer che sfila lentamente. Mi afferra l'asta già rigida e pulsante, leccandone tutta la circonferenza per lubrificarla prima di imboccarla. Abbasso lo sguardo per poterla vedere all'opera e nello stesso istante lei apre i suoi occhi e ciò che vedo non sono più delle iridi marroni ma sono quelle di un azzurro intenso, come quelle che mi hanno tormentato tutta la notte.
Cerco di non mostrarmi scosso e le premo una mano sulla testa per dettarle il ritmo mentre mi torturo il labbro, pregando non so chi di preciso, che quegli occhi se ne vadano via dalla mia mente.
Dopo un orgasmo avuto senza più guardarla, concludo nella sua bocca ed aspetto che si rialzi per stendersi al mio fianco.
"Buongiorno amore." Mi lascia un piccolo bacio a fior di labbra, sorridendomi e girandosi su di un lato.
"Buongiorno a te." Ricambio il suo bacio e le passo un braccio dietro la testa per poterla attirare sul mio petto. "A cosa devo questa tua visita? Non eravamo d'accordo per vederci oggi pomeriggio?"
"Mia madre sta preparando i bagagli alla rinfusa perché la nonna ha avuto un mezzo collasso e vuole andare a trovarla, così mi ha chiesto di farle compagnia e credo di tornare lunedì pomeriggio." Fa spallucce e si accoccola nuovamente sul mio petto, lasciandosi accarezzare i capelli dal sottoscritto.
"Mi dispiace tanto, se ti serve qualcosa scrivimi, cercherò di guardare di più il telefono." Le lascio un bacio tra i capelli e trascorriamo il tempo che ci resta insieme accoccolati nel letto, riscaldati dai pochi raggi di sole oggi a Londra.
Ad ora di pranzo usciamo dal mio appartamento per poter mangiare qualcosa al volo in un localino del quartiere prima di accompagnare Grace a casa, riempiendole la testa di rassicurazioni. Dopo essermi assicurato che sia tutto okay per la sua partenza, torno indietro a rilento, sapendo che un caos immondo sta aspettando proprio me per essere riordinato, e così, una volta arrivato nella mia umile dimora, alzo a tutto volume una delle playlist da casalinghe disperate che propone Spotify e mi dedico alle pulizie tra un paio di note urlate ed un paio di birre scolate per riprendermi dalla fatica. Vivere da solo ha i propri vantaggi ma, come ogni cosa positiva che si rispetti, presenta anche degli aspetti negativi. C'est la vie.
A tarda serata mi ritrovo a fare zapping in tv, mezzo sbronzo e con lo stomaco che brontola per la fame, agisco d'impulso perché il pensiero mi sta tormentando, afferro le chiavi della macchina ed esco da casa. Destinazione? The Eight ball.
Parcheggio la macchina con una leggera sgommata e scendo deciso, dirigendomi all'interno del pub strapieno, dovevo immaginarlo dato che è sabato. Devio un paio di persone e mi accomodo all'unico sgabello libero in un angolo del bancone, decisamente troppo appartato ma non mi interessa granché. Butto un'occhiata in giro, già sapendo chi cercare ma non trovo nessuno che gli somigli minimamente fino a che non lo vedo rientrare dietro al bancone con una ragazza alta e bionda al suo fianco.
La ragazza mi vede e si avvicina con fare cordiale.
"Ciao! Cosa posso portarti?" Mi sorride e destreggia con qualche bicchiere che non riesco a vedere data la copertura del bancone.
"Un gin lemon, grazie." Allungo le banconote e resto in attesa del mio drink, battendo le dita sul legno scuro e liscio.
"Bella macchina." Una voce fa raddrizzare la mia posizione rilassata, o meglio, la sua voce. Alzo lo sguardo nella sua direzione e lo vedo avvicinarsi con il mio drink, prima di posarlo sul bancone. "Offre la casa." Spinge i soldi nella mia direzione e si gira nuovamente verso altri clienti. Questa volta non ho intenzione di lasciar perdere.
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The Eight ball || Larry ||
Fanfiction[COMPLETA.] Tutto ciò che succede al The Eight ball, resta al The Eight ball. Un incontro, una partita, una sfida. "Paura, Styles?"