"Hai cambiato idea?" Lo supero per potermi avvicinare al tavolo centrale dove pende l'unica luce accesa e mi metto comodo, seduto sul bordo a gessare la mia stecca.
"Assolutamente no." Posa lo straccio sul bancone e si avvicina con una bottiglia di whisky, sventolandola davanti ai miei occhi prima di stapparla e bere un lungo sorso.
Me la porge per poter andare a prendere la sua stecca e penso che peggio di così non possa stare, così ingollo un lungo sorso e la poso ai piedi del tavolo.
"Palla 8, voglio una partita veloce." Louis sistema le palle e, dopo aver fatto un altro sorso, chiama per lui l'apertura della partita.
"Hai fretta? Sono ritornato per te, perché sei stato tu a chiedermelo." Studio il suo corpo che si posiziona parallelo al tavolo e noto il suo sedere pronunciato, distogliendo di colpo lo sguardo quando mi rendo conto di ciò che sto facendo.
"Nessuna fretta." Si concentra sul tiro e, dopo aver chiamato la bilia, imbuca la prima palla prendendo possesso della categoria delle rigate. Effettua il secondo tiro senza problemi ed il terzo, che potrebbe benissimo compiere senza alcuna difficoltà, lo sbaglia.
"Avanti Louis, fingi anche di non saper colpire?" Alzo un sopracciglio e mi posiziono sul un lato del tavolo per prepararmi al tiro. Le palle sembrano traballare da sole e devo strizzare gli occhi un paio di volte prima di colpire la palla e magicamente mandarla in buca. Che sia più bravo da ubriaco?
Nel frattempo, il mio avversario ha preso possesso della bottiglia e sofferma i suoi occhi su tutta la mia figura.
"Vedi, Harry, tu sbagli la posizione." Compie il giro del tavolo e si avvicina al mio corpo, posizionandosi alle mie spalle. Resto immobile, mezzo steso sul tavolo, senza idea di ciò che dovrei fare fino a che le sue mani si posizionano sui miei fianchi e la sua schiena aderisce alla mia. Porta una sua mano sulla mia e sposta leggermente la pressione delle mie dita, portandole verso la fine della stecca. "Devi metterle così." Lascia il sussurro dietro la mia schiena tesa e mi giro a guardarlo con la coda dell'occhio, sentendo ancora le sue mani sul mio corpo.
"E tu sai come metterle le mani?" Mi giro completamente nella sua direzione e mi siedo sul bordo del tavolo verde per poterlo guardare negli occhi, senza differenza di altezza.
Lascia scorrere le sue mani dai miei fianchi al mio petto, fino ad appoggiarne una sul mio collo e l'altra tra i miei capelli.
"Potrei farti vedere quanto io sia bravo ad usare le mani ed anche altro." Sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra e d'istinto mi lecco le labbra, sentendo il chiaro invito delle sue.
"Louis che diavolo hai intenzione di fare?" Mormoro con la voce spezzata dall'eccitazione che avverto nei pantaloni. Che diavolo sta succedendo?
Seguo il suo sguardo che dai miei occhi si sposta al cavallo dei miei jeans e lo sento ridere in modo denigratorio.
"Cos'è? Non ti va giù che ti eccito, Harry?" Alza un sopracciglio ed afferra la bottiglia quasi vuota per poter mandare giù l'ultimo sorso.
"Togliti le tue strane idee per la testa, cazzo. Mi fai restare qui, mi fai bere e poi cosa? Vuoi anche scoparmi? Fottiti." Mi alzo dal tavolo avvertendo un forte capogiro e lo guardo per l'ultima volta sentendo un groppo di rabbia crescermi dentro.
"Paura, Styles?" Mi guarda beffardo ed incrocia le braccia al petto con un'espressione divertita sul viso.
"Vaffanculo." Esco come una furia dal locale e raggiungo in pochi passi la macchina, pronto ad andar via.
Lancio un pugno al volante con tutta la forza che mi ritrovo e sento le nocche della mano diventare bianche.
Perché diavolo il mio corpo risponde alle sue provocazioni?
Premo il piede sull'acceleratore e compongo il numero di Grace, che probabilmente dorme vista la tarda ora ma nel frattempo mi immetto sulla strada per casa sua.
"Harry? È successo qualcosa?" Risponde al cellulare con voce assonnata e preoccupata.
"No. Esci, sono fuori casa tua." Le ordino bruscamente e stacco la chiamata, compiendo gli ultimi metri che mi separano dalla sua abitazione. Spengo il motore e resto nell'abitacolo, vedendola uscire dopo qualche minuto con un pigiama striminzito. Questo dovrebbe eccitarmi, non quello che è successo poco fa.
Si affretta a salire nell'auto per ripararsi dalla brezza notturna e mi guarda con fare sconvolto.
"Che diavolo ti prende? La puzza d'alcool si sente anche da metri di distanza." Arriccia il naso e resta in attesa di una mia risposta.
"Voglio fotterti." La afferro per i fianchi e la posiziono sulle mie cosce, facendola sedere a cavalcioni su di me.
"Smettila, siamo davanti casa e non mi piace il tuo comportamento." Incrocia le braccia al petto e cerca di restare impassibile ma conosco l'effetto che le faccio io e le mie moine.
Senza darle una risposta, affondo il mio viso nel suo collo ed inizio a succhiarlo avidamente mentre lei scioglie i suoi muscoli e si rilassa sul mio corpo, mandando la testa leggermente all'indietro.
Lascio scorrere le mani lungo tutto il suo corpo, alzandole poi la maglietta per lasciare i suoi seni nudi e privi di ogni protezione per poter succhiare con forza un capezzolo alla volta.
"Harry, mi stai facendo male." Mormora con tono infastidito e così decido di alzare il viso verso il suo per poterla baciare e mettere a tacere.
Finalmente porta le mani sul mio corpo e libera la mia erezione pulsante dai pantaloni, strusciandosi con la sua intimità.
"Ti voglio fuori." Le sussurro all'orecchio con tono provocante ed apro la portiera dell'auto, invitandola ad uscire.
Non è la prima volta che facciamo del sesso in strada, ma probabilmente è la prima volta che non ci sto con la testa.
Acconsente il mio volere e si appoggia lateralmente al cofano anteriore della macchina, piegandosi leggermente in avanti per lasciarmi una gran bella visuale del suo lato posteriore.
Non necessito nemmeno di spogliarla, sposto con due dita il suo pantaloncino ed affondo in lei completamente, tenendola stretta per i fianchi. Getto la testa all'indietro e mi muovo in lei sempre più velocemente, lasciando risuonare nella brezza notturna solamente il rumore del mio corpo contro il suo. La sbronza sta leggermente andando via e non appena abbasso gli occhi sul suo corpo minuto, immagino ci siano dei capelli castani e corti al posto dei suoi lunghi e biondi. Mi basta questo per uscire dal suo corpo e venirle sulla schiena mezza scoperta, maledicendo ancora una volta la mia testa.
Scosso ed incazzato più di prima, rimetto l'erezione nei miei pantaloni e mi tiro su la zip, guardando la mia ragazza che mi fissa con uno sguardo di fuoco e posso dedurre quanto sia infuriata.
"Ci sentiamo domani, buonanotte." Mi avvicino per lasciarle un veloce bacio sulla testa e mi infilo in macchina, facendo retromarcia per poter andare via. Guardo dallo specchietto Grace ferma e incredula sul ciglio della strada e mi convinco di essere un grande stronzo ma non per colpa mia.
Non ha diritto di venire, anzi, di farmi venire mentre scopo con la mia ragazza, probabilmente in quella bottiglia di whisky c'era qualche droga o la cosa non si spiega.
Per ritornare al mio appartamento faccio il giro lungo del quartiere e, guarda caso, mi ritrovo a passare nuovamente davanti al The Eight Ball, così mi balza in testa un'idea stupida e da ragazzini ma dovrà pur pagarmela in qualche modo.
Lascio la macchina a folle davanti il locale, scendo e mi guardo intorno finché non trovo quello che cerco. Bingo!
Mi abbasso su dell'erbaccia ai lati del locale ed afferro il sasso più grande tra quelli che c'è, punto la telecamera che si trova all'esterno e le mostro il dito medio prima di prendere la mira su una finestra e ridurla in mille pezzi. Soddisfatto nel modo più infantile possibile, ritorno in auto e prendo la strada per il mio appartamento, pronto a gettarmi nelle braccia di Morfeo anche se l'alba ormai sta per sorgere in città.
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The Eight ball || Larry ||
Fanfiction[COMPLETA.] Tutto ciò che succede al The Eight ball, resta al The Eight ball. Un incontro, una partita, una sfida. "Paura, Styles?"