Capitolo 6

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In che guaio mi sto cacciando? Scuoto la testa e ritorno al mio tavolo, raggiungendo i ragazzi che ormai sono rientrati dalla pausa. Il tempo vola e, dato che siamo in pochi, propongo di andare via così da non rischiare un ritardo nella chiusura del locale. Mi dirigo nel parcheggio con i ragazzi e, dopo averli salutati, metto in moto la macchina e faccio un pigro giro dell'isolato giusto per perdere una mezz'ora di tempo. Ansia? Si. Paura? No. Volerci capire qualcosa? Assolutamente si.

Non appena noto tutte le luci del locale spente, parcheggio nuovamente l'auto ed entro dentro, trovando Louis già in posizione.

"Paura, Styles?" Mi guarda, sfregando il gessetto sulla sua stecca.

Alzo un sopracciglio e mi avvicino al tavolo. "Ti piacerebbe."

"Giocatela bene, allora." Mi fa l'occhiolino e mi invita a procedere per primo. Afferro la stecca che uso solitamente e, dopo averla ingessata, tolgo il triangolo per poter compiere l'apertura. 

Il Pool Palla 8 inizia e procediamo in silenzio, con calma e con lo sguardo dedicato al tavolo di gioco. Louis è davvero forte come dicono, nemmeno te ne accorgi che tira per la delicatezza che utilizza sulla stecca ma non ne sbaglia una. Ovviamente, manda tutte le palle in buca, compresa la numero 8 dichiarata nella giusta buca e lascio cadere la stecca sul tavolo. Non avrei mai dovuto accettare, ho perso solo tempo.

Louis scoppia a ridere e si appresta a rimettere in ordine il tavolo da gioco, scuotendo la testa.

 "Ti ho solo preso per il culo, non ti avrei mai lasciato vincere. Davvero speravi di venire qui, farmi perdere ed ottenere le risposte che volevi?" Si avvicina al mio corpo e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro, passando i suoi occhi dai miei alle mie labbra, scendendo poi dal collo al mio petto.

"Sai che ti dico? Tieniti pure le tue spiegazioni e vaffanculo, ma non avvicinarti più a me." Poggio due mani sul suo petto per allontanarlo ed esco in fretta dal locale. 

Mi sento un coglione? Assolutamente si.

La settimana inizia non proprio nel migliore dei modi, dopo aver saltato un appuntamento per non aver sentito la sveglia, mi catapulto allo studio in dieci minuti e comincio a disinfettare tutta la stanza anche se venerdì l'avevo lasciata in perfetto ordine. A casa sono un casino ma sul posto di lavoro pretendo la massima pulizia, mi sembra il minimo. Gli appuntamenti volano e dopo aver salutato Cole che finalmente è tornato, raggiungo la mia auto a metà strada per poter andare a prendere Grace. Magari la sua presenza mi aiuterà a cancellare il weekend appena passato.

Trascorriamo la serata nel mio appartamento tra pizza, film e vestiti finiti ai piedi del divano, recuperando il tempo passato in assenza l'uno dall'altra. Il sesso con Grace è sempre stato appagante ma, stanotte, mi sento come se non fossi soddisfatto abbastanza e così, mentre lei dorme al mio fianco, mi rigiro nel letto freddo con la testa piena di pensieri. 

Il mattino successivo usciamo insieme e mentre io vado allo studio, Gracie sale in macchina di Cindy per andare all'università. La settimana si svolge in modo abbastanza monotono, fortunatamente ho l'agenda fitta di appuntamenti e ciò mi porta a concentrare i miei pensieri tra aghi e disegni mentre la sera mi alterno tra la mia ragazza e del meritato riposo. L'ultimo giorno lavorativo, dopo aver finito i miei clienti, mi affaccio nella stanza di Cole che sta finendo un lavoro lungo tutta la gamba di un ex soldato e mentre lo saluto per andare via, il mio telefono comincia a vibrare in tasca. Questa volta ho memorizzato il numero e vado a colpo sicuro. "Thomas, che piacere!" Esclamo, afferrando i miei oggetti personali per poi uscire dallo studio.

"Ciao Harry, ti chiamo per invitarti all'Eight, sai ho conosciuto anche Yuri e Pablo della compagnia e ci stavamo organizzando per una serata tra soli uomini." Dice con fare entusiasta, senza dilungarsi poi in tante chiacchiere. 

Thomas mi piace, non perde tempo e va dritto al solo senza girarci intorno. Sinceramente, vorrei rifiutare il suo invito per non dover mettere più piede in quel posto ma alla fine penso che potrei semplicemente ignorare Louis e starmene in santa pace con i miei amici. 

"Certo, ci vediamo lì." Dopo aver deciso l'ora, stacco e salgo nel mio appartamento per raccattare le varie cose lasciate in giro durante la settimana.

Dopo essere uscito dalla doccia, ancora bagnato e gocciolante, mi fermo davanti allo specchio per fare un resoconto di ciò che mi passa per la testa, ma non concludo assolutamente nulla. Come al solito certe cose funzionano solo nei film, mai che funzionassero nella vita reale. Mi asciugo alla rinfusa i capelli che sono cresciuti un po' troppo e vado in camera a vestirmi, niente di ricercato o elegante, alla fine è una semplice serata tra amici. Spero.

The Eight ball || Larry ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora