La cena è tutta un alternare di chiacchiere, cibo e vino bianco che Louis si prodiga a versarmi con la scusa della guida. Per quanto e come parliamo mi sembra di conoscerlo da una vita, mi sento completamente a mio agio e non posso negare che più di una volta ho avuto voglia di avvicinarmi a lui. Sarà il suo modo di parlare, di muoversi o anche solo di guardarmi come se fosse una calamita.
Dopo aver offerto la cena sentendomi Louis nelle orecchie, decidiamo di ritornare alla macchina percorrendo il percorso dalla spiaggia e così, una volta liberati dalle calzature, posiamo i piedi sulla sabbia fredda e riprendiamo a passeggiare.
Ormai il cielo si è colorato di blu e la luna riflette sul manto d'acqua calma, l'odore salmastro ci riempie i polmoni e restiamo a guardare i nostri piedi affondare passo dopo passo.
"Louis, posso chiederti una cosa io?" Chiedo, restando al suo fianco passo dopo passo. Lui semplicemente annuisce e così mi faccio coraggio.
"Come ti sei accorto di essere gay? Cioè voglio dire, l'hai capito da solo o dopo qualche esperienza?" Giro il viso nella sua direzione per poterlo guardare e lui accenna un leggero sorriso.
"Sono gay da quando ne ho memoria, non ho mai provato interesse per una donna che non sia stato quello dell'amicizia, ho tentato anche di andarci a letto per togliermi ogni dubbio ma la situazione è stata disastrosa. Come l'ho capito? Semplicemente ogni volta che mi avvicinavo ad un mio amico di vecchia data, sentivo il cuore battere a mille e lo stomaco andare sotto sopra. Non ti dico cos'ha dovuto vedere la mia stanzetta negli anni d'oro degli ormoni a palla e, se te lo stai chiedendo, lui dopo aver scoperto la mia attrazione e il mio affetto che andava ben oltre l'amicizia, mi ha allontanato dalla mattina alla sera." Sento un tono di delusione nella sua ultima frase e, spinto dalla giornata insieme o forse dall'atmosfera o dal vino, afferro un suo braccio per poterlo girare nella mia direzione ed appoggio le labbra sulle sue. La sua bocca resta un attimo interdetta, forse dallo shock ma subito dopo si appresta a baciare, mordere e leccare le mie labbra così come me. Altro che stomaco in subbuglio, mi sembra di avere un mare in tempesta dentro.
Riusciamo ad allontanarci solo quando l'ossigeno ci abbandona e, senza dire più nulla, risaliamo dalla spiaggia per poter raggiungere le macchine. Louis non lo da a vedere ma posso notare il sorrisetto che cerca di nascondere con la sua aria da burbero.
L'aria in macchina è calma e porto il mio sguardo fuori dal finestrino per guardare la strada che scorre veloce sotto gli occhi e con mille pensieri in testa.
"Un penny per i tuoi pensieri!" Esclama Louis, appoggiando una mano distrattamente sulla mia coscia per richiamare la mia attenzione.
"Oh fidati, per tutti i miei pensieri dovresti darmi una barca di penny!" Ridiamo per la mia battuta ma lui ritorna serio poco dopo con l'intenzione di voler davvero sapere a cosa sto pensando.
"Sai, mi frullano in mentre tremila cose che non mi lasciano in pace. Penso a ciò che ho al di fuori di questa strana cosa che abbiamo e poi penso a te, alle conseguenze ed all'effetto che hai sulla mia testa e sul mio corpo. È qualcosa che non riesco ancora a comprendere o forse ad accettare o capire." Scrollo le spalle e resto a studiare il suo profilo fino a che un sorriso ampio non gli si apre sul viso.
"È perché sono fantastico e bellissimo, perciò non puoi resistermi." E scoppia a ridere facendo ridere anche me.
"Cretino!" Alzo gli occhi al cielo con fare divertito e poggio una mano sulla sua, disegnando tanti piccoli cerchi sul dorso.
Giungiamo sotto casa mia fin troppo presto e resto in silenzio, combattuto se invitarlo a salire o lasciare tutto così. Lui sembra leggermi la mente e si sporge verso il mio viso per lasciarmi un leggero bacio a fior di labbra.
"Ci vediamo domani, Harry. Dormi tranquillo." Mi sorride e lo ringrazio mentalmente per aver deciso al mio posto.
Una volta nel mio appartamento, tutto solo, mi spoglio dei vestiti ed infilo solo un pantaloncino della tuta per stare comodo, dovrei andare a letto ma non ne ho voglia e così accendo la tv ed inizio a disegnare sul mio tablet, dando libero sfogo alla mia fantasia.
Ogni volta che disegno il tempo vola e mi ritrovo alle tre di notte con gli occhi stremati ed una cartella piena di nuovi file salvati. Spengo tutto e, preso dal momento, mando un veloce messaggio prima di andare a dormire.
"A: Louis
Pensandoci, avrei voluto che tu restassi da me."
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The Eight ball || Larry ||
Fanfiction[COMPLETA.] Tutto ciò che succede al The Eight ball, resta al The Eight ball. Un incontro, una partita, una sfida. "Paura, Styles?"