Capitolo 14

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Ne approfitto per spostarmi gli appuntamenti di domani mattina, avendo l'impegno alla concessionaria e cerco di incastrarli come ultimi orari nella settimana per non accavallare troppe persone. Mi stiracchio sulle punte dei piedi e ritorno nella mia stanza per poter preparare la postazione e gettare le cose utilizzate precedentemente.

Non appena il campanellino posto sopra la porta all'ingresso suona, mi affaccio per poter chiamare la ragazza dentro e la faccio accomodare di lato sul lettino, dandole il tempo di spogliarsi dato che ha scelto di tatuarsi sulle costole. Mi avvicino alla stampante per poter ripetere lo stesso procedimento che eseguo da sette anni ad oggi e sento vibrare il cellulare nella tasca, così mentre il foglio è ancora a metà nella stampante, do una veloce occhiata.

"Da: Louis
Perché diavolo hai a che fare con della vaselina a mezzogiorno???"

Probabilmente non gli ho mai detto del mio lavoro, così gli invio una foto della postazione dove si notano aghi, inchiostro e stencil e metto via il cellulare, concentrandomi sul lavoro da fare.

L'appuntamento doveva durare molto di meno ma essendo una zona dolorosissima la ragazza mi faceva fermare ogni tre secondi ed io odio essere fermato. Non riesco nemmeno a ritornare a casa per pranzo e così attraverso semplicemente la strada per andare a prendere un toast al volo prima di dover incontrare la ragazza della famosa scritta. Non chiacchiero mai durante il lavoro ma con lei ho proprio voglia di chiacchierare, ovviamente senza espormi troppo sul personale.

Chiamo velocemente Grace così da non essere costretto a rispondere a tutti i suoi messaggi e poi leggo la risposta di Louis che mi provoca una fragorosa risata ed un brivido lungo la schiena.

"Da: Louis

Se già prima mi eccitavi, ora non te lo dico proprio.."

"A: Louis

Allora non rischio di farmi vedere nudo o potresti morire ahahah"

Sinceramente resterei tutta la giornata sulla panca della paninoteca a messaggiare o, ancora meglio, sullo sgabello del pub a parlare direttamente a quattrocchi ma non si può avere tutto dalla vita. Dopo essere rientrato in studio, faccio tappa al bagno e preparo nuovamente la stanza, aspettando con ansia l'appuntamento.

Non appena sento la porta dello studio aprirsi, mi affaccio fuori ed invito Kelly ad entrare. La faccio accomodare e cerco di tranquillizzarla sul dolore, essendo la sua prima volta.

"Stai tranquilla, sarò veloce e sentirai solo il fastidio di un leggero pizzico." Le sorrido e compio le solite procedure, lasciando qualche secondo lo stencil all'interno del suo braccio.

Solitamente non parlo mai durante il lavoro ma credo che parlare con lei potrebbe aiutarmi.

"Posso chiederti come mai la scelta di questa frase? Come mai ha un significato così profondo per te da tatuartelo?" Pulisco l'inchiostro in eccesso e resto concentrato sulla sua pelle.

"Harry in realtà mi ha aiutato il tuo messaggio, quello dove mi consigliavi di scegliere qualcosa a cui tenessi davvero ed una delle cose a cui tengo di più è la mia libertà, quella di amare chi voglio e come voglio.." Sospira e tira leggermente su con il naso. 

"I miei genitori sono super cattolici e per loro essere omosessuali equivale ad essere satana in persona ma non volevo vivere succube dei loro pregiudizi o dover passare il resto della mia vita secondo le loro direttive e così ho fatto i bagagli e sono andata via, è vero, mi divido tra due lavori part-time ma mi sento finalmente libera e felice."

È proprio vero che ognuno ha la propria battaglia da combattere.

"Come ti sei accorta di essere orientata sulle ragazze? Scusa, se sono troppo indiscreto sei libera di non rispondere."

"Nessun problema, figurati. In realtà credo di averci messo un po' a capirlo, i primi anni del liceo avevo un ragazzo che mi accontentava in tutto e per tutto, non potevo davvero lamentarmi, poi ad una festa eravamo tutti un po' su di giri e decidemmo di giocare al gioco dei 7 minuti, io capitai con una ragazza già dichiarata e furono i sette minuti più belli di tutta la mia vita. Inizialmente non volevo crederci e non volevo ammetterlo a me stessa e con gli altri ma ogni volta che pensavo a quel bacio le farfalle svolazzavano a mille, il cervello mi andava in tilt ed il mio corpo e la mia testa volevano solo ritornare in quello stanzino."

Mi sembra stia parlando di me, dannazione. Il tatuaggio è quasi finito ma prolungo gli ultimi ritocchi per poterle parlare ancora.

"E non hai avuto paura dei giudizi altrui? Com'è andata a finire poi?"

"Sai Harry.. i giudizi possono ucciderti solo se tu glielo permetti ed io non l'ho fatto, ho pensato semplicemente a ciò che volevo ed a ciò che mi rendeva felice. È finita che quella stessa ragazza da quattro anni è la mia fidanzata ed ormai conviviamo." Mi rivolge un sorriso carico d'emozione che ricambio, spengo poi la macchinetta e pulisco il lavoro svolto.

"Kelly sei stata davvero coraggiosa, ti ammiro molto." Le passo la pellicola intorno al braccio e la lascio libera di alzarsi.

"Posso dirti una cosa senza che ti offendi?" Mi chiede, afferrando la borsa poggiata su uno degli sgabelli.

"Dimmi, figurati." Mi alzo e sfilo i guanti dalle mani, restando a guardarla.

"Non so, è una sensazione mia ed anche per le domande mirate che mi hai rivolto, credo che tu abbia un sacco di confusione in testa e se posso consigliarti, fidati delle tue sensazioni e delle tue emozioni." Fa spallucce e tira fuori il portafoglio per poter afferrare le banconote per il prezzo pattuito.

"Sai, credo che proverò a seguire il tuo consiglio. Lascia stare, offre la casa." Le faccio l'occhiolino e le mantengo la porta aperta per poterla far passare. "Grazie per la chiacchierata."

"Grazie a te per tutto, Harry. Davvero, spero che la persona che ti incasina i pensieri riesca ad apprezzarti a dovere." Potrei scommettere di aver visto un leggero cenno di emozione nei suoi occhi e dopo una carezza sulla spalla, va via dal mio studio con il suo motto inciso sulla pelle.

La conversazione con Kelly mi ha chiarito un po' di cose ma mi ha fatto entrare in confusione su altre, decido di andar via dato che per oggi ho terminato e dopo aver salutato Cole mi dirigo verso il mio appartamento. Mentre cerco le chiavi di casa in tasca mi sembra di essere osservato così alzo la testa per guardarmi attorno e noto una Mercedes sul quale sono già salito.

Mi scappa un sorriso e mi avvicino a Louis che è appoggiato alla portiera con i piedi incrociati. 

The Eight ball || Larry ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora