Faccio ancora in tempo a scappare!
Park Jimin lanciò un occhiata al Defender nero parcheggiato dall'altra parte della strada e, per un momento, prese in considerazione l'idea di tornarsene a Seoul. Tornare alle lenzuola pulite, alle persone pulite e ben educate.
Insomma non vedevo l'ora di tornare alla civiltà del ventunesimo secolo.
Fece un respiro profondo e guardò il suo riflessospecchio dell'albergo.Forse, questo cappotto, è un pochino troppo sgargiante.
Jimin si poteva definire uno degli Omega più belli della Capitale.
Bello e irragiungibile.I capelli castano chiaro si sposavano perfettamente con il suo incarnato e con il blu cielo dei suoi occhi.
Indossava un dolcevita bianco su un pantalone nero, che visto il luogo in cui si trovava forse risultava un pochino troppo elegante. Il tutto era coperto dal lungo il cappotto, rosso.
Jimin si riguardò allo specchio e sospirò, sembrava davvero fuori posto in mezzo a tutta quella natura.
Sicuramente quella era una città tranquilla, ma a parer suo, ancora ferma al secolo scorso.
Si passò rapidamente la mano tra i capelli sistemandoli alla bene e meglio, presa la borsa e il trolley ed uscì nel freddo autunnale di quella città.
Il suo cappotto rosso era un vero e proprio punto di colore nel grigiore della giornata.
Una cosa positiva della totale assenza di macchine in quel posto dimenticato da Dio era l'aria. Pulita.
Jimin inspirò profondamente l'aria fredda del giorno e alzò lo sguardo al cielo bigio. Era completamente diverso da quello di casa.
Il suo sguardo percorse la strada principale della città di Jeonseong.
Era semplice e graziosa tutto sommato ma non ci avrebbe mai vissuto, ma ci avrebbe potuto fare affari.
In ufficio era sembrata una buona idea, ma una volta arrivato lì...bè le idee cominciavano a cambiare.
Un mese prima sul suo dessktop del pc erano apparse due mail di diversa natura.Una da parte dalla JeonMin che richiedeva un sopralluogo all'azienda, l'altra dall'ufficio del Procuratore che gli ordinava di fare un sopralluogo alla JeonMin.
Ma che bizzarra coincidenza!
Aveva sempre amato il suo lavoro, ma nei momenti in cui gli ordini dal Governo coincidevano con le richieste dei privati il suo lavoro gli piaceva ancora di più.
L' idea di collaborare con il Governo per la stabilità del paese e portare felicità alle persone l'aveva sempre spronato a dare il meglio.
Gli aveva permesso di concludere missioni che per molti erano sembrate impossibili, gli aveva permesso di guadagnare il rispetto e l'ammirazione delle figure più illustri della nazione e di essere trattato da loro pari.Sta dritto Jimin.
Sei qui come rappresentandte dell'agenzia e del Governo!Jimin si sforzò di raddrizzare le spalle e di stare più dritto.
Certo, non aveva viaggiato molto fuori dal Paese e non conosceva il mondo, ma aveva ventiquattro anni e aveva abbastanza esperienza da affrontare un viaggio e lavoro del genere senza mettersi nei casini o farli.
Lui era Park Jimn unconcenetrato di testardaggine e caparbietà.
Più sicuro di sé, scese dal marciapiede facendo attenzione ad evitare minatori e taglialegna che passavano, gente trasandata e dall'aspetto non curato.
Tornò a guardare il Defender ancora parcheggiato dall'altra parte della strada davanti all'ufficio postale.
Nella borsa conservata in una busta chiusa la copia della mail ricevuta.
C'era ragione per la quale era arrivato da Seoul in quella piccola città sperduta e aveva passato due giorni nell'albergo ad aspettare quel passaggio.
Ed eccolo lì il passaggio, era arrivato.
Jimin alzò il mento e aggiustò la sua postura.
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King Of The Montain
FanfictionI BTS è eventuali IDOL sono solamente dei semplici prestavolto in questa storia e i loro caratteri e comportamenti non coi cidono minimamente con la realtà. Questa FF viaggia sulla falsa traccia di un libro che ho letto circa....15 o 16 anni fa? Av...