capitolo ventitre.

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leggete l’angolo autrice! buona lettura 💕

Jungkook rimase fermo a guardare la scena, i sensi di Taehyung erano allerta e guardó Jungkook con uno sguardo sorpreso. La bocca si schiuse di poco mentre Jungkook cercava di riprendere fiato.

Yoongi al suo fianco, seduto sulla sedia non si era ancora accorto della presenza di Jungkook, se ne accorse solo quando Jungwoo inizió a scuotersi nervosamente. Allora il puro sangue si giró alla porta captando l’odore di un’altro puro sangue nella stanza.

I suoi sensi si attivarono subito e mise una mano intorno alla testa di Jungwoo per cullarlo e sprigionare i suoi ferormoni, da padre per calmare il suo bambino, mentre un’altra mano finí sulla coscia di Taehyung per proteggere l’omega dallo sconosciuto. I suoi occhi rosso scuro iniziarono a luminarsi e con voce roca chiese.

«Chi sei? Non ti avvicinare!»

Jungkook deglutí la saliva e anche i suoi occhi si illuminarono di rosso, siccome il suo compagno stava avendo del contatto con un’altro lupo.

«É il mio compagno yoon, Jeon Jungkook.»

Yoongi retrasse l’aurea ritornando normale, si calmó anche Jungkook e Jungwoo smise di smuoversi. Ci fú del silenzio finché la piccola mano di Jungwoo non apparse in scenario, volendo andare dalla sua mamma.

Taehyung se ne accorse e prese Jungwoo dalle braccia di Yoongi. Yoongi glielo diede e fece un grande sorriso. Diede un bacio sulla fronte di Jungwoo che ridacchió al gesto.

«Vi lascio da soli Taehyung. Vado a vedere dove si trova Jimin.»

Taehyung annuí e vide Yoongi lasciare la stanza, non prima di aver squadrato Jungkook da capo a piede.

Ora, nella stanza c’era un silenzio tombale. I piccoli mugolii di Jungwoo erano gli unici presenti. Jungkook fece cadere lo sguardo sul bimbo che, con occhioni curiosi, guardó Jungkook come a voler conoscere la nuova figura.

Indicó Jungkook parlottando e Taehyung ridacchió.

«Jungwoo, non si indicano le persone.»

Jungkook deglutí per poi iniziare a parlare.

«Lo hai chiamato "Jungwoo"?»

Taehyung guardó Jungkook, annuendo lievemente.

«É il nome che hai sempre voluto mettere al tuo primo figlio.»

le loeo voci erano basse e soffici e Jungkook annuí. Taehyung sospiró.

«Perché sei qui Jungkook?»

Jungkook si morse il labbro, guardando a terra. Sentí poi le lacrime scendergli dagli occhi e Taehyung lo guardó, sorpreso, non aspettandosi che Jungkook si mettesse a piangere.

mai, mai nei loro anni di relazione Jungkook aveva pianto, almeno, non di fronte a lui.

«S-So che non cambia nulla, m-ma, Tae.»

Taehyung lo guardó con uno sguardo tenero, non volendo che Jungkook iniziasse a piangere cosí. Non riusciva a vedere il suo compagno cosí distrutto. Jungkook credeva che Taehyung non si prendesse mai del tempo per ammirare il suo aspetto fisico, ma in realtà Taehyung lo faceva eccome; Aveva i capelli scompigliati e terribili occhiaie. Era dimagrito a dismisura il ché significava che non mangiava da una settimana.

«M-Mi dispiace. Tu non ti meriti tutto quello che ho fatto, né come mi sono comportato. É che, con tutte le cose del lavoro, di noi, del bambino, non ce l’ho fatta piú e mi sono sfogato su di te, facendoti un sacco di cattiverie che non meriti.»

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