capitolo undici.

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La giornata di Taehyung e Jungkook inizió quando la loro sveglia suonó di domenica, alle nove del mattino. Jungkook mugoló infastidito.

«Spegni quella cosa!»

Taehyung saltó dal sonno quando Jungkook gli diede una spintarella, lui non aveva nemmeno sentito l’oggetto siccome avesse il sonno pesante.

Per Taehyung era sempre risultato difficile addormentarsi; c’erano notti in cui rimaneva insonne mentre altre aveva solamente bisogno di calore per addormentarsi. Per questo Jungkook si appuntava sempre di dormire il piú vicino possibile, cosí che Taehyung non sarebbe saltato dal sonno.

Si stropicció gli occhi quando spense la sveglia. Entrambi si davano le spalle, Jungkook ritornó subito a dormire, troppo stanco anche per slrestare in piedi. Taehyung invece fú costretto ad alzarsi.

Rimase seduto sul msterasso a guardare davanti a sé. Sentiva lo stomaco sottosopra ma aveva allo stesso tempo molta fame. Aveva l’acido nella bocca e voleva solo correre a lavarsi i denti.

Neanche il tempo di alzarsi che sentí un conato arrivargli fino alla gola. Corse il piú veloce possibile in bagno rigettando quello che aveva mangiato la sera prima. Semplici noodles istantanei.

Tuttavia – si sentiva molto meglio. Jungkook dal letto grugní e si coprí con le coperte fino alla testa.

Taehyung tossí e si pulí il labbro con l’acqua fresca; si lavó i denti e si sorrise allo specchio.

«Buongiorno anche a te piccolino.»

disse Taehyung accarezzandosi la pancia. Mentre la guardava scese le scale fino alla cucina, incominció a preparare la colazione per Jungkook e una sua a parte. Quella mattina aveva voglia di marshmellow e pancake alla fragola. Ma, siccome non c’erano né fragole né marshmellow sarebbe stato costretto ad andare a comprarle.

Quella mattina era di buon umore, dopo tutta la lotta che aveva avuto nei giorni passati sospiró sollevato che finalmente poteva dare un pó di pace al suo bambino.

Si ricordó che martedí avrebbe avuto la visita con la sua ginecologa Linsoo; quindi si appuntó di dover chiamare Jimin piú tardi.

Sentí Jungkook camminare per casa e deglutí quando lo vide senza maglietta. Stava spostando degli scatoloni; probabilmente stava cercando qualcosa ma a Taehyung in quel momento non gli importava niente – Jungkook non se n’era neanche accorto della sua presenza.

Si morse il labbro infieriore e sospiró. Jungkook era sempre stato un ragazzo molto attraente. Ogni tanto gli mancavano le serata in cui Jungkook lo toccava inaspettatamente, e non solo per il calore. Gli mancava stare nelle sue braccia ancora una volta.

Mise la colazione di Jungkook in un piatto e andó nel suo studio. Mise la colazione sulla scrivania e sospiró. Non si erano ancora parlati e entrambi continuavano ad ignorarsi.

Guardó lo studio di Jungkook e guardó le diverse fotografie appese alla parete che ritraevano lui e la sua famiglia; i suoi appunti sulla scrivania e altri libri lasciati cosí senza curanza. Taehyung prese ad alzarli e metterli apposto.

Sorrise quando vide un libro particolare; il vecchio diario segreto di Taehyung delle superiori. Ridacchió malinconico.

«N-Non posso crederci che lo tiene ancora!»

Sorrise sfogliando le vecchie pagine del quadernetto, con una scrittura pasticciata, cuoricini e stelline riempivano il foglio e c’erano piccoli testi che Taehyung di solito scriveva per Jungkook. Alla fine del diario notó la sua foto del diploma: era in divisa scolastica con i fiori che Jungkook gli aveva regalato in un braccio, mentre con entrambi le mani, apriva il diploma sorridendo alla telecamera.

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