La notte della cometa

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9 ore prima:
Stavo per andare a letto quando qualcuno suonò alla porta, scesi le scale chi sarà mai a quest'ora erano le 11 di sera.
Aprii la porta e mi trovai davanti Stefan era davvero un bel ragazzo, occhi verdi, capelli alzati in un ciuffo castano e un fisico slanciato.

-Lo so che è tardi ma volevo assicurarmi che tu stessi bene- per non parlare della sua voce era così dolce e sensuale... ok basta Elena.

-Sai sono mesi che tutti quanti si chiedono la stessa cosa su di me se starò bene- riuscii a rispondere dopo essere tornata in me.

-E tu cosa rispondi?- mi chiese.

-Che starò bene- risposi senza pensarci abituata a dire quelle parole a tutti.

-Ci credi davvero?- ecco la domanda difficile e alla quale non trovavo una risposta.

-Chiedimelo domani... si sta meglio dentro, parliamo, ti va di entrare?- domandai, mi avrebbe fatto piacere parlare con qualcuno e non so perché ma di lui mi fidavo.

-Si- rispose sorridendo ed entrò.

La mattina seguente:
Caro diario,
Questa mattina é diversa é cambiato qualcosa lo percepisco, lo sento per una volta non mi pento di una giornata ancora prima che inizi perché so che lo rivedrò e per la prima volta dopo tanto tempo mi sento bene.

Mi alzai dalla scrivania e dopo aver chiuso il mio diario uscii dalla mia stanza e trovai Jenna davanti allo specchio
-Sembro un'adulta, un genitore responsabile?- mi chiese subito dopo.

-Dipende da dove devi andare zia-

-Ho i colloqui con i professori di Jeremy... capelli su o giù?- mi domandò agitata.

-Allora se li raccogli dai un impressione di assistente di volo sexy se li lasci giù sembrerai una casalinga disperata- lei per me era come una sorella avevamo un rapporto bellissimo e ci volevamo molto bene, lei era la pecora nera della famiglia quella che quando era adolescente fumava erba e che dava problemi, ma era una forza della natura.

-Ok allora su...sembri allegra oggi- lo ero.

-Mi sento bene è che mi capita così di rado che voglio spiccare il volo e godermi il sole- si finalmente ero riuscita a dire che stavo bene senza mentire e tutto grazie a lui.

Salutai mia zia con un bacio e mi incamminai verso scuola se no sarei arrivata in ritardo, la prima ora avevo storia e il prof era molto severo e fiscale.

Il prof di storia stava parlando della cometa che sarebbe arrivata a Mystics Falls ma sinceramente mi ero persa quasi tutto il discorso ero impegnata a guardare Stefan e a sorridergli quando i nostri occhi si incrociavano.

-La sto annoiando signor Salvatore? Signorina Gilbert?- ci chiese il professore subito feci di no con la testa ma per fortuna la campanella suonò.

Matt stava uscendo dalla classe così ne approfittai per chiedergli come stava sua sorella.

-Vogliono assicurarsi che non ci sono infezioni tornerà a casa domani- mi rispose il ragazzo biondo con cui ero cresciuta.

-È una buona notizia... Vicky è stata fortunata ad essersi salvata- ed era vero aveva perso molto sangue.

-Lo so.. si vocifera di due campeggiatori scomparsi- già questo animale stava procurando un bel trambusto in città.

-Ha detto che tipo di animale l'ha aggredita?- chiesi.

-Ha detto che è stato un vampiro- avevo capito bene? Un vampiro ma come diavolo era possibile? Era una figura di fantascienza.

-Cosa?- domandai sconvolta a Matt.

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