L'ora della verità (parte 2)

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-Stai bene?- mi chiese Jeremy vedendo la mia faccia, non mi piaceva per niente litigare con Stefan.

-C'è Vicky di là?- chiesi cambiando discorso.

-Non rispondermi con un altra domanda.. forse! Che c'è che non va?- insistette.

-Sono a pezzi- ammisi.

-Beh dovresti andare a mangiare qualcosa- mi consigliò, annuii, era proprio quello che dovevo fare. Affogare i miei dispiaceri nel cibo, scesi le scale e sentii dei rumori provenienti dalla cucina.

-Genna... Genna!- chiamai.

-Stefan??Che ci fai qui?- domandai sorpresa quando entrai dalla porta.

-La cena, Jeremy mi ha detto che adori il pollo con i peperoni e sono un ottimo cuoco. Le mie origini italiane lo esigono, so fare anche molto bene la mozzarella ma quella di stasera purtroppo è confezionata spiacente- disse lui sorridendo mentre tagliava i peperoni.

-Cosa stai cercando di fare? Non capisco- gli chiesi confusa.

-Vuoi conoscermi no? Beh se hai deciso di lasciarmi devi almeno sapere chi stai lasciando... Cominciamo da Katherine- disse.

-Stefan- cercai di fermarlo.

-Lei era la più bella ragazza che avessi mai visto, aveva una meravigliosa pelle olivastra e una risata contagiosa, la sua risata ti faceva ridere era spiritosa e sapeva divertirsi, ma Katherine era anche molto impaziente, capricciosa, egoista e impulsiva- incominciò a raccontarmi -E poi arriva Damon sostiene di stare con lei già da prima io non lo so, so solo che ho fatto delle cose di cui non vado fiero. E il mio più grande rimpianto è di non aver sistemato le cose prima che lei morisse. Mi manca però non sono più paralizzato dalla sua perdita- concluso con un sorriso triste.

-Sono un avido lettore, grande ammiratore di Fitzgerald, il grande Gatsby è il suo capolavoro, grande fan di Scorsese potrei guardare Taxi driver decine e decine di volte- mi informò cambiando discorso.

-Dai faccio io- dissi togliendogli dalle mani il coltello.

-Per quanto riguarda la musica mi piace un po' di tutto, sai cosa? mi piace perfino Myley Cyrus- disse ridendo.

-Questo è per le bruschette giusto? Perché io non mangio aglio, almeno che non lo mangi anche tu- chiesi interrompendo il suo discorso.

-Stai scherzando? Adoro l'aglio- mi informò, feci per tagliarlo ma la lama finì per arrivare sul mio dito e mi tagliai.

-Tutto bene?- mi domandò Stefan.

-Si non è niente- risposi andando a mettere il dito sotto l'acqua fredda, davo le spalle a Stefan ma vedevo il suo riflesso sul forno, ad un certo punto i suoi occhi diventarono neri e delle vene rosse spuntarono.

-Il tuo viso- dissi girandomi di scatto verso di lui.

-Si ecco mi è andato qualcosa nell'occhio- disse dandomi le spalle.

-Stefan...- lo chiamai ma quando si girò a guardarmi il suo viso era normale.

-Credo che la mia paranoia mi stia procurando vere e proprie allucinazioni- ammisi ridendo.

-Mi piaci anche per questo- disse avvicinandomi a se e dandomi un dolce bacio sulle labbra.

POV'S STEFAN:
Avevo deciso che dopo aver risolto con Elena sarei andato a vedere come stava Damon.
Mi affacciai alla cella e lo vidi disteso sul letto.

-Scommetto che sei molto fiero di te stesso- mi disse con fatica.

-Non particolarmente- ammisi.

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