«Nonostante I Secoli, Non Ho Mai Smesso Di Amarti, Sempre»

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Bentornati, miei cari lettori. Vi sono mancato? Non c'è bisogno di dirlo! lo so che vi sono mancato tantissimo! Bando alle ciance...Ripartiamo con la storia.

Il mattino arrivò lentamente per Natsu ed Happy, non riuscendo a chiudere occhio. Lapis continuò tutta la notte a sussurrare quella frase così ambigua, diventando inquietante fino a un certo punto. Quando iniziò la nuova giornata, i due avevano delle occhiaie così grandi da non poter passare inosservate, ma Lapis, invece, sembrava tutto tranne che stanco.

Fu il primo ad uscire dalla tenda, con il corpo ancora indolenzito dalla bella e comoda dormita appena fatta.

Una volta svegliato completamente, si diresse verso la tenda di Sara, svegliandola e prendendola per puttana già dalle prime ore del mattino. I due dopo un'intensa litigata, andarono a svegliare il resto del gruppo, anche se tutti volevano dormire un altro po'.

Natsu ed Happy furono gli ultimi ad alzarsi, ed avevano una così grande voglia di vivere, che se potevano si sarebbero buttati in un vulcano.

«Natsu! Happy! Ma perchè avete quelle occhiaie? Successo qualcosa?» Il gatto ed il dragon slayer del fuoco, faticavano a stare in posizione retta, camminando con le palle e la schiena verso il basso, come cavernicoli.

«Non...Abbiamo...Nulla...» Natsu non sembrava molto convinto della sua affermazione, pareva poco lucido in quel momento, e come contraddirlo, non aveva chiuso occhio.

«Siamo più...Che... riposati.»

«Aye...» Happy era in volo, ma con gli occhi semichiusi, e due occhiaie che occupavano i suoi piccoli occhietti.

«Probabilmente stavano facendo cose da maschietti, ma dato che era troppo piccolo il cosetto, ci hanno messo tutta la notte.»

Disse Gray beffardo, trattenendo una risata.

«A chi....hai detto...che è piccolo, il mio coso!?»

Natsu cercò di controbattere in maniera più efficace, ma la stanchezza non gli permise di far uscire un tono intimidatorio; uscì fuori un tono poco virile dalla sua bocca, causato anche da Erza, che prese lui ed Happy sotto le sue ascelle.

«Comunque sia, dobbiamo partire e raggiungere il prima possibile il villaggio! Ormai è vicinissimo. Avrete tempo di dormire dopo.»

Il gruppo ricominciò a partire, inconsapevole di star venendo spiato da figure familiari.

«Juvia-san, non pensi di star esagerando? Non penso che Gray ti tradisca. Poi non state nemmeno insieme!»

«Gray-sama è insieme a due delle donne più fighe della gilda! Juvia poi sente che sta per accadere qualcosa, e voglio essere lì ad aiutare Gray-sama.»

«Faremmo meglio a sbrigarci: non possiamo stare per l'eternità appostate dietro un cespuglio.»

Juvia trasformò sé stessa, Wendy e Charle in acqua, stando sempre vicino a loro, stalkerando il povero Gray.

Passò un'ora, e finalmente arrivarono a destinazione. Il villaggio di Hope era stato raggiunto. Le mura incredibili della città stupirono tutto il gruppo, che ne rimase affascinato, ammirando la sua maestosità per qualche minuto.

Erano mura alte una trentina di persone, larghe grossolano modo qualche chilometro, colorate di un blu scuro, con un disegno che rappresentava un prato verde, con vari tipi di fiori, tra cui le margherite.

Non persero altro tempo, così entrarono dentro. Le porte delle mura erano già aperte e la cosa era abbastanza strana.

Una volta entrati...oh, miei cari lettori: distruzione ovunque.

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