«Tu non puoi...non essere Roar!» Gli sbraitò contro, pronto per attaccarlo con una furia pazzesca. Roar non si fece attendere, rispondendo con freddezza:
«Puoi credere a ciò che vuoi, ma sappi che sono realmente io. Sono il tuo Roa-»Il biondo non gli diede tempo di concludere la frase, colpendo con un pugno del drago di fuoco sulla guancia destra, spingendolo verso il dentro della foresta vicina.
Il corvino sbatté contro un albero, riuscendo però a riprendersi, anche se non in tempo, dato che Lapis gli lanciò un calcio fotonico sempre nello stesso punto. Roar fu spinto un'altra volta, ma stavolta bloccò gli attacchi dell'avversario, colpendolo lui.
Lapis però aveva una resistenza incredibile, riprendendosi dai pugni e dai calci del falso Roar. La battaglia non era incominciata. Oh, amici miei: loro due sono superpotenze, in grado di distruggere l'intera Earthland se solo lo volessero. Non era tipo con cui scherzare, insomma.
Lapis e Roar...I due re dei dragon slayer, si stavano fronteggiando in uno scontro che sarebbe potuto essere fatale per entrambi. Ma nessuno dei due per il momento stava facendo sul serio, desiderando studiare il proprio avversario prima di giocare le loro carte. Il biondino disintegrò la spada semplice, lasciando spazio nelle sue due mani a un paio di pugnali d'acqua, scattando subito verso il nemico che parò anche se con difficoltà i suoi colpi. Stordito però dalle continue parate abbassò la guardia, venendo colpito allo stomaco da un calcio a tutta birra dal giovane, che sputò del sangue.
Il fratello di Natsu non esitò a colpire il corvino con il paio di pugnali d'acqua il corvino, che urlò di dolore al colpo appena ricevuto, gemendo leggermente, toccando il suo addome.
Roar indietreggiò, mentre il formidabile membro di Fairy Tail lo guardò con senso di superiorità, mostrandogli la forza della sua nuova famiglia.
Sorrise con arroganza, volendo infastidire il demone, ma non ottenne alcuna risposta. La festa per il nostro re durò poco, le ferite procurate si rimarginarono in fretta, lasciando solo piccole cicatrici. Era incredulo, un tale potere rigenerativo erano in pochi a possederlo, soprattutto se erano lame anti-demone.
Non sembrava chissà quanto efficaci, iniziò così a dubitare della vera natura di quel mostro. Il nostro protagonista lo guardò con preoccupazione, una preoccupazione dovuta non alla forza dell'avversario: ma la preoccupazione di trovarsi davanti al vero Roar.
Lapis ancora non credeva alle parole di...Roar? Forse, poteva davvero trattarsi di un demone, che stava usufruendo del ricordo del suo "amico", essendo stato abbandonato da lui stesso.Oppure era un mostro qualsiasi? La seconda opzione...beh, era la più ovvia ed anche la più certa. Era il vero Roar. Ma non avrebbe mai accettato questa verità il caro biondino, preferendo credere alla prima supposizione.
«Su dai, Lapis: quella patetica gilda ti ha davvero rammollito così tanto? Dove è il "Re Sanguinario"? Colui che non concede pietà, colui che uccide senza alcuna distinzione. Quelle spade d'acque anti-demone non farebbe male neppure ad un vero demone!»
«Smettila di usare le mie paure contro di me, Demone! So che non sei tu, perché...perché...» Strinse i pugni, e digrignò i denti. Non sapeva come sentirsi in quel momento. Doveva essere arrabbiato? Felice? Triste? No, no, doveva mantenere la calma. Mostrare i propri sentimenti era un segno di debolezza, no?
Lapis non è un tipo sentimentale, e neanche uno tanto romantico. Però, anche un tipo come lui aveva trovato l'amore, un amore reputato contro natura a quei tempi.
Roar si era avvicinato silenziosamente al suo re, prendendolo con la mano destra per il mento, lasciando scontrare i loro corrispettivi occhi.
Lapis fissò quegli occhi così divini per lui, quel colore rosso sangue che lo attraeva tanto, dove al di sotto vi erano quelle labbra così carnose, succulenti. Poi il suo fisico, coperto solo da quella stramaledetta felpa bianca, che avrebbe voluto strappare. Roar avvicinò il volto del ragazzo sempre di più ai suoi occhi, scaturendo in Lapis un sentimento perso da secoli. Il cuore che batteva a mille, il rossore sulle sue guance, i suoi pensieri perversi...L'unica persona che gli fece mai provare così simili era solo lui, il suo amore. Roar si stava avvicinando sempre di più alle sue labbra, ma il ragazzo sembrò non protestare, lasciando una volta e per tutte stare il cervello, dando ascolto al suo cuore.
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Monogatari no owari
FanficAVVERTENZA, CONTIENE SPOILER SULL'ANIME E MANGA DI HIRO MASHIMA QUINDI, SE NON LO AVETE VISTO O LETTO NON LEGGETE LA FANFICTION. PREMESSA: 1°non vi assicuro che riesco a pubblicare sempre. 2°alcune ship le inventerò io e spero che nessuno si lament...