Reki x Langa fanfiction

Capitolo II (seconda parte)

(Reki)

Passarono diversi minuti da quando iniziai ad abbracciare Langa, era come se tutti e due ci fossimo distaccati completamente dall'ambiente esterno. Sentire il suo calore mi trasmetteva una gioia indescrivibile che mi riscaldava il cuore, era una sensazione bellissima mai provata prima.

In quel momento decisi di iniziare a confidarmi con lui e mostrargli una parte di me che non aveva mai conosciuto. Così mentre eravamo abbracciati gli dissi:

R)<Eih, Langa ci sei ancora?>

Mi rispose annuendomi e continuai il mio discorso:

R)<Una cosa che non ti ho mai detto su di me è che la mia famiglia è abbastanza numerosa.. siamo: io, mia sorella di tredici anni, le mie due sorelline più piccole e mia madre. Dieci anni fa quando mio padre viveva ancora in casa nostra, sembrava come vivere all'interno di una cella. Mi ricordo ancora le urla strazianti, i pianti, le ferite che mia madre non faceva altro che subire, ritornava sempre la sera ubriaco e per questo la mamma mi mandava sempre a letto presto occupandosi anche di mia sorella minore. Un giorno quell'uomo perse completamente la ragione e mi svegliò di piena notte stritolandomi un braccio e cercando di soffocarmi con le sue stesse mani. Prima che lo facesse mia madre con gli occhi impregnati di lacrime gli diede un forte schiaffo, distraendolo e salvandomi la vita, per la prima volta vidi mia madre alzare le mani contro qualcuno. Quella sera grazie alla testimonianza dei nostri vicini di casa la mamma riuscì a mettere da parte i suoi sentimenti e chiamò la polizia. Così che mio padre fu arrestato. Da quel giorno capii che mia madre è una persona molto forte, non fa altro che impegnarsi per noi, io e le mie sorelle siamo tutto ciò che gli è rimasto, per questo sono grato con lei per essere riuscita a cacciare papà e per averci salvato.>

Lentamente Langa allentò la presa delle sue braccia che mi stringevano la vita per guardarmi in volto, i suoi occhi erano un po' lucidi ma allo stesso tempo presentava lo sguardo di qualcuno che era riuscito a comprendere perfettamente ciò che provavo. Si asciugò un po' gli occhi e mi disse mostrandomi un sorriso di sollievo:

L)<Grazie per esserti confidato con me. Reki>

Quel sorriso mi fece sentire a mio agio.

(Langa)

Non mi sarei mai immaginato che Reki potesse aprire così tanto il suo cuore con me e non mi sarei mai aspettato che avesse vissuto un'infanzia così difficile. Mi immedesimai completamente nei suoi sentimenti e mi avvicinai a lui per iniziare a parlargli:

L)<Reki, mi vergogno un po' del mio comportamento perché per tutto questo tempo non ti ho mai ringraziato come si deve..>

Dopo la frase che gli rivolsi stava per aggiungere qualcosa ma si fermò per farmi parlare

L)<La verità è che mi sono trasferito in Giappone a causa della morte improvvisa di mio padre.

In quel momento l'espressione di Reki si trasformò, sembrava che volesse dirmi tante cose, ma non voleva interrompere il mio discorso.

Così gli raccontai tutto quello che mi era successo prima di incontrarlo...

(Reki)

Finalmente riuscii a capire la storia e i sentimenti di Langa. In quel momento mi sentii molto più vicino a lui, riuscivo a comprendere il dolore che aveva provato per così tanto tempo e mi sono un po' commosso.

(Langa)

Quando finii di parlare a Reki mi voltai verso di lui e notai che aveva gli occhi un po' lucidi. Ci guardammo per qualche secondo e gli scambiai un lieve sorriso aggiungendo al mio discorso:

L)<Adesso però è diverso..>

Mentre dissi questa frase gli strinsi le mani, scambiandoci uno sguardo sempre più intenso

L)<adesso posso nuovamente divertirmi e riprovare quella felicità che credevo di aver perso... Reki io voglio continuare ad andare in skate con te ancora, ancora e ancora di più-->

R)<A-ANCHE IO, Langa, quando vado in skate con te sento una sensazione inspiegabile, che non avevo mai provato prima, con nessun altro... sento un forte sentimento che mi avvolge il cuore e che nono->

L)<Nonostante le cadute-->

R)< e le ferite!—>

R\L)<TI SPINGE A STARE SEMPRE PIU' VICINO ALLA PERSONA A CUI PIÙ TIENI!>

Dopo la frase che ci scambiammo scoppiammo a ridere per la gioia e nel frattempo le nostre mani rimasero unite.

               Ormai era quasi sera.