Tae si portò le mani sporche di sangue alla nuca scuotendo la testa, mentre guardava sconvolto il corpo senza vita del ragazzo davanti a lui. I suoi occhi azzurrini spalancati intenti a fissare il vuoto, i capelli sporchi di rosso che cadeva sul suo viso aperto in una smorfia di terrore pure.

«No.» mormorò il ragazzo.

«No, no, no. Jungkook! svegliati.» scosse il corpo del ragazzo.

«Jungkook, ti prego, respira.» implorò Tae premendo le sue mani sul collo tagliato di Kook che ormai aveva smesso di perdere sangue scuro.

«J-Jungkook ti prego, non abbandonarmi.» pianse il biondino guardando gli occhi del ragazzo corvino ormai senza vita.

La divisa bianca di entrambi era ormai sporca di rosso, mentre Taehyung continuava a stringere a sé il corpo di Jungkook implorandolo di respirare.

«Mi dispiace.» singhiozzò stringendo i capelli del suo "Kookie" intento ad abbracciarlo un'ultima volta.

«Non volevo, Kookie. Te lo giuro.»

Le calde lacrime di Taehyung continuavano a cadere sul, oramai, pallido viso del maggiore che continuava a fissare un punto nel nulla, circondati entrambi da una pozza di sangue.

Taehyung piangeva, tenendo stretto il morto a sé.

Era colpa sua, tutta colpa sua.

Tae lasciò il corpo privo di vita del suo -come ormai aveva ben capito- amato e gli chiuse le palpebre, lasciandolo dormire eternamente.

Lanciò un urlo di disperazione accasciandosi sull'addome di Jungkook. «Cosa mi sta accadendo?» gridò con tutta
l'energia che aveva in corpo.

Poi guardò Kookie.

«Grazie.» disse a quel cadavere.

Sperava che lui lo sentisse, che la sua anima fosse lì con lui.
Tae si sentì sfiorare da qualcosa. Rabbrividì, guardandosi intorno. «Ti perdono.» sentì una voce sussurrare appena nel suo orecchio.

«Tae, svegliati!» la scosse Kookie mentre lui continuava ad agitarsi e a piangere nel sonno.

«TAE!» riprovò con più forza.
Il ragazzo finalmente aprì gli occhi, sconvolto guardando la sua piccola cella velocemente finché il suo sguardo non si posò sul suo amato Kookie che lo guardava preoccupato.

«Sei vivo.» mormorò il biondino mettendosi a sedere di scatto.

«Tae, cosa stai dicendo.» chiese Jungkook, ma l'altro era troppo emozionato per capire cosa lui stesse dicendo. Lo strinse a sé come aveva fatto nel sogno, ma al contrario da esso lui era in vita.

«Sei vivo.» ripeté più convinto, baciandolo sulle sue labbra morbide per poi tornare a stringerlo.

Jungkook, ammettendolo, era leggermente confuso, stava succedendo tutto troppo velocemente, ma ricambiò la stretta.

«Ho sognato che eri morto.» disse lui.
«Ti avevo ucciso io.»

«Se un giorno loro ti obbligassero a uccidermi sappi che ti perdono. So che non sarà colpa tua, okay?» cercò di consolarlo. Lui annuì, ancora sentendosi in colpa.

«Che scena toccante.» disse la voce graffiante mentre Tae si staccava e mostrava i suoi occhi adesso bianchi.

Jungkook stava per replicare ma venne preceduto dalla voce.

«Prima che tu possa dire qualcosa ricorda al tuo pazzo amato che non si gioca mai con le cose pericolose, e soprattutto non si gioca su un cimitero, te lo ricordi vero?.»

Kook non capiva cosa stesse dicendo. «Cosa?» scosse la testa confuso.

«Mai sentito parlare di tavola Ouija? Quella che va di moda tra i ragazzi! Dai sono sicuro che lo conosci in fondo!»
Jungkook lo guardò ancora con una faccia che esprimeva la sua confusione

Poi la voce proseguì
«E con quel ragazzo alle superiori?
Sei sicuro che tu non lo conosca questo gioco?» chiese questa per poi andarsene.

Tae svenne appena che i suoi occhi tornarono azzurri come il cielo. Jungkook decise di lasciarlo dormire e di chiederle chiarimenti appena si sarebbe svegliato dal riposo.

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Capitolo corto, di passaggio.

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