Restaurant

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Una leggera brezza mi scompigliò i capelli mentre camminavo per il marciapiede. Il sole era alto nel cielo ed emanava calore quanto basta da restare a maniche corte.

Avevo inserito "Stressed out" dei "Twenty One Pilots" come prossima canzone ma, come al solito, qualcuno doveva rovinare la mia quiete.

<<Ehy, Eren!>> mi voltai verso un ragazzo biondo, abbastanza timido ed estremamente intelligente.

<<Armin>> mi tolsi le cuffie e mi avvicinai al ragazzo che mi salutava vicino al cancello della scuola.

C'era anche Mikasa, una ragazza goth che amava starmi dietro. Non mi piace l'idea di avere qualcuno perennemente col fiato sul collo ma per lei questo era un'eccezione. Non li considero miei "amici". Per me l'amicizia è qualcosa di complicato... che va oltre all'aiutarsi in classe.

<<Eren? Stai bene? Perché stai piangendo?>>

Armin si voltò verso Mikasa come per avvertirla di non pressarmi.

Mi affiancai a loro e mi sedetti sul muretto

<<Ma che dici, Mikasa. Non sto piangendo. E sto bene.>> Armin mi guardò con una nota di preoccupazione mentre tiravo fuori un pacchetto di sigarette.

Deve aver notato che ho passato la notte a frignare.

<<Uhm... Da quando hai iniziato a fumare?>> chiese titubante il ragazzino.

<<Eren!>> Mikasa si intromise nel mio spazio personale per strapparmi dalle dita la sigaretta che stavo per accendere.

<<Cosa diamine fai?! Ti fai del male! Questa è spazzatura!>>

<<Mikasa, mi faresti il piacere di farti gli affari tuoi?>> mi alzai dal muretto scansandola. Non ho voglia di litigare.

<<Sono affari miei! Mi preoccupo per il tuo bene e lo sai!>>

<<NO, non lo so invece! Credi davvero che ti importi del mio bene?!>> ecco. Ora mi ha fatto incazzare.

<<E-Eren... Dobbiamo entrare in classe... Possiamo discuterne civilmente usciti da scuola?>>

<<Se ho voglia>> sputai velenosamente prima di entrare in classe.

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Mentre sfogliavo il libro, pensavo nuovamente a ciò che era successo ieri... feci tutto il possibile per evitare di imprecare nel bel mezzo della lezione o di tirare giù il banco dalla finestra.


{Flashback}


<<Non... No...Non ho le forze... >>

Mi tirò giù sul letto mentre Rivaille si denudò del tutto.

<<Non hai le forze per affrontare una scopata mentre per fare tutto quel casino sì. Se vuoi ti do un altro cioccolatino per aiutarti a recuperarle>>

Rivaille stava facendo riferimento a... quel tipo di afrodisiaco che aveva aggiunto nei cioccolatini.

A passo di felino si sdraiò accanto a me sul letto.

Con una mia ciocca di capelli tra le dita mi chiese: <<Tu vuoi questo, vero?>>

Sapevo non fosse una domanda seria. Stava solamente cercando di giocare con me.

''My Daddy...'' •EreRi•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora