Pochi giorni più tardi iniziarono i GUFO. Annie non era assolutamente contenta, né tantomeno convinta di poter superare gli esami. Aveva studiato frettolosamente, fin troppo frettolosamente, e non si sentiva sicura. Adesso, però, era là, davanti a quel foglio, e si impegnava più che poteva per riuscire a rispondere a tutte le domande. I suoi studi nel campo degli incantesimi la aiutarono molto. Un rumore, un tonfo sodo, al di là della porta della sala, fece destare la Umbridge dal suo sogno autoritario. Scese lo scalino e si diresse lentamente tra le file di banchi. Tutti gli studenti si voltarono verso di lei. Aprì trionfante il portone e rimase lì impalata tra le due ante. Davanti ai suoi occhi una scintilla dorata le rimbalzò sul naso a patata. Volò poi all'interno della sala, dove si separò in piccole scintille azzurre. Scoppiettando sulla testa degli studenti. Fuochi d'artificio riempirono la sala. Come due saette i gemelli Weasley sfrecciarono sulla testa della professoressa, in sella ai loro manici di scopa. Sfrecciarono piroettando anche sulle teste dei compagni, facendo saltare in aria tutti i loro fogli. Altri fuochi d'artificio colorati si alzarono tra le grida entusiaste dei ragazzi. Milioni di scintille luminose volteggiavano tra le pareti. Davanti alle facce stupite dei quattro ragazzi e a quella sconvolta della professoressa. Harry la guardò con fare compiaciuto. Su, in altro, al culmine del soffitto, un gigantesco dragone scintillante apparse dal fumo. Spalancando le sue fauci infiammate rincorse il grasso sedere della Umbridge, che scappava terrorizzata. Annie se la spassava tra le luci dei fuochi artificiali. Si voltò verso Ron e lo vide tutto intento a godersi lo spettacolo. Gli fece una carezza sulle guance, illuminate da mille colori. Lui la guardò. Cominciò a ridere. Tutti i regolamenti che Gazza aveva assiduamente appeso sulla parete saltarono in aria in mille frammenti di vetro e caddero pesantemente sulla testa terrorizzata della professoressa. I gemelli volarono fuori, seguiti da un gruppo scalpitante di studenti. Si diressero nel cortile per ammirare ancora quegli stupendi giochi artificiali, accorsero anche altri studenti e professori, richiamati dal frastuono. Tutti applaudivano compiaciuti. Una gigantesca e scintillante W apparse nel cielo cristallino. Tra tutto quel frastuono Annie notò Harry. Era accasciato a terra, tra i piedi di altri compagni. Si precipitò verso di lui. Prese il suo volto pallido tra le mani. "Sirius!" Sussurrò lui, completamente sconvolto.
Correvano a perdifiato nella tromba delle scale. "Sei sicuro?" Chiese Hermione, stando al passo con gli altri. "L'ho visto." Ribadì Harry. "Proprio come il signor Weasley, è la stessa porta che sogno da mesi, ma non ricordavo dove l'avevo già vista. Sirius ha detto che Voldemort da la caccia a qualcosa, una cosa che non aveva l'ultima volta ed è nell'ufficio misteri. "Harry, ti prego, stammi a sentire." Hermione fermò quella corsa sfrenata. "E se Voldemort volesse che vedessi questo?" Rimasero tutti in silenzio. "Se stesse torturando Sirius perché cerca di arrivare a te?" "Non ha tutti i torti, Harry." Caricò Annie. "Beh allora? Cosa dovrei fare, lasciarlo morire? Hermione, lui è tutto quello che mi resta della mia famiglia." Annie sentì una fitta al cuore, quando udì quelle parole. "Che facciamo?" Chiese Ron. "Dobbiamo usare la metropolvere." Harry spiccò nuovamente la corsa. "Ma la Umbridge ha messo sotto sorveglianza i camini." Puntualizzò Hermione. "Non tutti."
"Alohomora." Sussurrò Annie, la porta dell'ufficio si aprì all'istante. I ragazzi, dopo essersi cambiati, si infiltrarono nell'ufficio della Umbridge, approfittando del trambusto creato dai gemelli. Le pareti erano completamente rosa, decorate da decine di piatti decorati, con all'interno foto di gatti. Si diressero spediti al camino. "Avvertite l'ordine, se potete." Impose loro Harry. "Sei fuori di cervello? Veniamo con te." Ron ribadì infuriato. "È troppo pericoloso!" "Quando te lo metterai in quella testa?" Sbottò Hermione. "Siamo coinvolti anche noi!" "Certo!" La voce stridula della Umbridge rimbombò nella piccola stanza. "Che lo siete!" Era in piedi, tutta bruciacchiata, con in mano la sua tozza bacchetta. Annie non fece in tempo a estrarre la sua che fu subito disarmata, come gli atri tre. Harry fu fatto accomodare su una sedia, mentre gli atri furono presi in pugno dalla squadra di inquisizione. "Beccato mentre cercava di aiutare la Weasley." Draco teneva stretto Neville, puntandogli la bacchetta alla gola. Annie era trattenuta con un solo braccio da quel gigante di Goyle, nonostante tentasse di liberarsi lui le rispondeva con una stretta ancora più forte. "Stava andando da Silente, non è vero?" La donna sembrava totalmente ossessionata da quel nome. Si avvicinò minacciosa al volto di Harry e con uno scatto repentino gli sferrò un sonoro ceffone. Piton fece il suo oscuro ingresso nell'ufficio. "Mi ha fatto chiamare, professoressa?" Disse con voce strascicata. "Piton, sì." Squittì felice la donna. "È arrivato il momento per le risposte, che lui voglia darmele o no. Ha portato il veritaserum?" Disse stizzita. "Ha consumato tutte le mie scorte per interrogare gli studenti, l'ultima con la signorina Chang." Ora fu tutto più chiaro agli occhi dei quattro ragazzi. "A meno che non voglia avvelenarlo e le assicuro che avrebbe tutta la mia simpatia in tal caso, non posso aiutarla." Si lamentò Piton. "Ha preso Felpato!" Harry richiamò la sua attenzione. "Ha preso Felpato nel posto dove è nascosto." "Felpato? Cos'è Felpato? Dov'è? Cos'ha nascosto? Di che sta parlando, Piton?" La professoressa fremette su posto. "Non ne ho idea." Lasciò la stanza, allo stesso modo in cui era arrivato. "Molto bene. Lei non mi da scelta, Potter. Visto che qui è in gioco la sicurezza del Ministero lei mi lascia senza alternative. La maledizione cruciatus le scioglierà la lingua." "È illegale!" Ringhiò, dimenandosi, Annie. "Se Cornelius non lo saprà..." Capovolse la foto ben incorniciata del primo ministro. "...non ne soffrirà." I gattini alle pareti si lamentavano con miagolii soffusi. La professoressa puntò la sua grassa bacchetta verso il viso del ragazzo. "Diglielo Harry..." scoppiò Hermione. "Dirmi cosa?" Chiese incuriosita la professoressa. Annie e Ron si guardarono sconvolti. "Beh se non glielo dici tu dov'è, lo farò io..." continuava imperterrita la ragazza. "Dov'è che cosa?" Domandò sempre più seccata. "L'arma segreta di Albus Silente!" Disse in un solo soffio Hermione. Gli occhi della donna si illuminarono come stelle nel cielo. Prese di forza Harry e, puntandogli la bacchetta contro, invitò lui ed Hermione a condurla nel luogo in cui era nascosta l'arma. Dopo che si furono chiusi dietro la porta, un silenzio profondo riempì la stanza. Annie non distoglieva gli occhi dalla sua bacchetta, che era proprio lì, sulla scrivania. Doveva assolutamente riprenderla, con lei nelle mani aveva tutto il mondo ai suoi piedi. Un'idea, come un lampo al cel sereno, le squarciò la mente. Scattò lo sguardo verso Ron, che era al suo fianco, e gli disse "Sta a vedere!" Con un sorriso beffardo sulle labbra. Il ragazzo si accorse che piano piano le sue pupille si stavano allargando, facendo diventare i suoi occhi completamente neri. In un secondo Goyle si ritrovò con uno stupendo falco dalle piume striate tra le mani. Per lo spavento lacciò la presa ed Annie, spiccando il volo, graffiò con i suoi artigli, affilati come lame, le grasse guance di Goyle. Malfoy e la squadra di inquisizione esplosero in un urlo di terrore vedendo il ragazzo portarsi le mani sul volto insanguinato. Annie nel frattempo era volata all'altezza delle loro teste, scompigliandogli i capelli con le sue ali. I suoi compagni la guardavano affascinati. Con una capovolta si mise a sedere sulla scrivania. Accavallò le gambe e prese tra le dita la sua amata bacchetta. La fece girare. "Allora..." richiamò nuovamente l'attenzione su di se, la squadra d'inquisizione tremò impaurita. "Adesso voglio le vostre bacchette." Disse indicandoli con la punta. Malfoy scosse terrorizzato la testa. "No?" Domandò sarcastica lei. "Va bene." Si chiuse nelle spalle. "Me le prendo da sola." Con un colpo del polso tutte le bacchette della squadra d'inquisizione saltarono in aria ed Annie, con un gesto fulmineo, le prese. Malfoy fece un passo in avanti, come per andarle contro. "Che succede, Draco? La rivuoi?" Lo sfidò con lo sguardo. Nel frattempo i suoi compagni si erano liberati ed erano tornati al suo fianco. "Vieni a prendertela." Puntò l'arma verso di lui, che indietreggiò impaurito. Annie fece cenno agli altri di uscire dall'ufficio. Indietreggiò anche lei e, prima di chiudersi la porta dietro, pronunciò un Epismendo, per sistemare la grassa faccia di Goyle. Corsero giù per le scale, uno dietro l'altro. "Andate a cercare Harry ed Hermione." Disse a Ron, interrompendo la corsa. "Io controllo che non ci siano altri impedimenti." Si trasformò nuovamente in un rapace e spiccò il volo. Salendo, vide i suoi amici correre fuori dal castello. Si librò tra le torri di Hogwarts, con il vento che le picchiava sul volto. Tracciava il terreno con il suo sguardo attento, quando vide Harry ed Hermione entrare nel punte coperto. Scese in picchiata e sfrecciò in una delle finestre, ripiombò, senza volerlo, sulla spalla di Ron, che la guardò spaventato. "Come vi siete liberati?" Chiese Hermione, inchiodando davanti al gruppo. "È stata Annie!" Disse entusiasta Ginny. La ragazza fece un battito d'ali e tornò alla sua forma originaria, con tutti i capelli scompigliati. Ron le mise un braccio intorno al collo, la osservava fiero. "Ho dovuto graffiare quel gigante di Goyle, il sangue non se ne andrà mai dalle unghie." Disse lei, scuotendo la mano grondante. Tutti la guardavano entusiasti, tranne Luna, che aveva sempre il suo sguardo perso. Ron restituì le bacchette ai suoi amici. "È stata magnifica !" disse Neville, dandole delle pacche sul capo, come ad un cagnolino. "Allora...come andiamo a Londra?" Per un secondo rimasero tutti completamente in silenzio. "Sentite..." intervenì Harry "Non è che non apprezzi quello che avete fatto, tutti quanti, ma...vi ho già cacciato in parecchi guai..." superò i ragazzi con grandi falcate. "L'esercito di Silente doveva fare qualcosa di concreto." Neville diede voce al suo coraggio e fece voltare Harry. "O erano solo parole per te?" Di nuovo, il silenzio si mise tra loro. "Forse non devi fare tutto questo a solo Harry!" Ron prese parola, allontanando leggermente dalla ragazza. Tutti rimasero immobili, aspettando ansiosamente una risposta. "Allora...come ci arriviamo a Londra?". "Volando, naturalmente." Disse Luna con il suo fare stralunato.
*spazio autrice*
Vorrei chiedervi scusa per la mia assenza, ma questa settimana ho duvuto studiare come una pazza. Vi prego di perdonarmi. Comunque, eccovi il settimo capitolo, spero che vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento. Vi ringrazio in anticipo. Per farmi perdonare, questa settimana pubblicherò un altro capitolo, mercoledì o giovedì pomeriggio!
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𝐀𝐧𝐧𝐢𝐞-||𝐑𝐨𝐧 𝐖𝐞𝐚𝐬𝐥𝐞𝐲||
FanfictionHermione spostò la mano, ancora tesa ad indicare Harry, verso il ragazzo seduto con le gambe incrociate sul tappeto. Era evidentemente più robusto dell'altro e anche più alto. I suoi capelli erano rossi, solcati da ciocche che sembravano fili dorati...