Prove

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Il giorno dopo, Hermione disse ad Harry e Ron ciò che era successo, limitandosi agli aiuti in trasfigurazione e senza parlare delle lezioni di danza. Quando Ron disse: "Non puoi fargli un favore senza motivo, odio quel furetto e lo sai!" lei replicò dicendo che aveva promesso che non l'avrebbe mai più chiamata mezzosangue. Non voleva dire troppo ad Harry e Ron. In fondo loro odiavano Draco e non voleva che pensassero che fosse dalla sua parte, non sarebbe mai successo.

Draco stava aspettando Hermione poco prima della porta d'accesso alla sala comune. Le aveva detto la parola d'ordine, quindi non ci sarebbero dovuti essere problemi. Nonostante ciò, era stranamente preoccupato. Aveva paura che i suoi compagni lo vedessero con la mezzosangue e pensassero male di lui. Per fortuna aveva scelto un orario nel quale non c'era mai nessuno nella sala comune. Draco avrebbe voluto smettere di chiamarla mezzosangue, ma molto spesso la parola veniva pronunciata senza che lui se ne accorgesse. Suo padre gli aveva sempre insegnato ad insultare i mezzosangue perché non degni di essere maghi e lui era nato con questa convinzione. Ma Hermione non era così. Era la strega più brillante della sua età, rigorosamente molto più brava di molti purosangue in giro, ma nonostante ciò era Grifondoro e, come se non bastasse, era amica del rosso e dell'insopportabile Potter. Si, questo era un motivo per non poter essere in buoni rapporti con lei. A distoglierlo dai suoi pensieri fu un leggero rumore.

Hermione. Era arrivata, perfettamente in orario. Nessuno dei due sapeva come comportarsi, ma Draco cercò di mantenere il suo solito orgoglio Serpeverde.
"Ehi Granger, puntuale vedo." Hermione era imbarazzata, si sentiva in colpa per non aver rispettato le regole ma provò a non pensarci.
"Sì, ho finito di mangiare velocemente e ho preso le mie cose. Ho portato i libri, penso serviranno."
"Giusto. Iniziamo allora, ma promettimi una cosa: tutto ciò non verrà detto a nessuno okay? Nessuno deve sapere che ti sto insegnando a ballare." Hermione fece sì con la testa, era ovvio che non avrebbe detto nulla a nessuno, aveva solo accennato qualcosa ad Harry e Ron ma niente di che.
Iniziarono subito. Draco partì con i passi basilari, che lei conosceva abbastanza bene. Si rese conto che era un bravo insegnante, e lui si rese conto che era una brava allieva.
Draco aveva deciso di comportarsi come se non fosse mai successo nulla tra di loro, altrimenti non sarebbero riusciti a ballare a causa dei litigi. Stranamente gli piaceva quel modo di comportarsi con lei.
"Bene, pensavo ballassi peggio. Ora metti le mani sulle mie spalle e io le metterò sulla tua vita." Hermione indugiò un po' prima di posare le sue mani sulle spalle di Draco. Mentre ballava pensò che erano muscolose e possenti, d'altronde Draco giocava a Quidditch come Harry, ma aveva un fisico rigorosamente migliore.
Ballarono per almeno due ore, fino a quando Hermione non capì quel passo che riuscì a fare solo grazie a Draco.

Dopo si dedicarono a Trasfigurazione.
"Allora, durante la trasfigurazione degli animali..." Ma Draco non stava ascoltando. Si era fermato a fissare i riccioli di Hermione caderle sulla maglietta. Mentre la guardava, si rese conto che era una bella ragazza e che sarebbe stata davvero affascinante se si fosse curata un po' di più. Aveva un viso angelico, uno dei motivi per i quali non poteva essere proprio Serpeverde, dei capelli ricci e disordinati ma allo stesso tempo graziosi e degli occhi che andavano dal verde al nocciola. Doveva smettere di fissarla. Provò a seguire la lezione e ci riuscì senza problemi. A quanto pare la Granger spiegava meglio della Mc Granitt.
"Penso di aver finito la mia lezione" disse Hermione. Era bello insegnare a Malfoy. Anche se era consapevole di non essere sopportata molto da lui era un bravo ascoltatore.
"Va bene. Magari in corridoio ci organizziamo per una prossima volta, hai bisogno di imparare più passi." Draco aveva bisogno delle lezioni di Hermione, gli erano stata fondamentali, e la cosa era reciproca.
"Okay. Ci vediamo, Malfoy"
"Ci vediamo, mezzos...ehm, Hermione" Hermione sentì che l'aveva chiamata con il suo nome e ne fu estremamente felice. Mentre stava per chiudere la porta, Draco la afferrò per un braccio e disse:"Non dire niente a nessuno riguardo a oggi, ricordatelo." Lei fu presa alla sprovvista, arrossì spontaneamente. Nessuno l'aveva mai afferrata in quel modo e poi parlato con lei in quel modo così naturale e allo stesso tempo quasi minaccioso.
"Puoi dormire sonni tranquilli, non dirò nulla." E se ne andò.

Hermione si stava rendendo conto che forse Draco non era così crudele come sembrava. Forse c'era una parte del suo cuore che in qualche modo poteva essere aggiustata. Ma non da lei, nono.

From hate to love. |Dramione|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora