"ei, come stai?
So che è banale scriverti ancora su whatsapp nonostante siano passati mesi dalla tua morte.
Ci manchi sai? Manchi a tutti.
Anche a Gianmarco, nonostante non avevate questo gran rapporto. Manchi a Diego, che malgrado litigavate tutti i giorni per uno stupido joystick, eri pur sempre il suo migliore amico.
Ma soprattutto, manchi a me.
Sai in questo momento sono sul tetto del nostro palazzo.
Ricordi?
Dove passavamo gran parte del nostro tempo a parlare o anche a contemplare le stelle di notte, nonostante non se ne vedessero molte per via delle luci di Milano.
Ma comunque non mi interessava.
Mi bastavi solo tu al mio fianco e delle stelle poco importava.
Mi mancano i tuoi baci, quelli che mi lasciavi di prima mattina sul nasino, che, nonostante mi infastidivano e tu lo sapevi, continuavi a farlo.
Mi mancano i tuoi abbracci da dietro. Non adoravo gli abbracci, mai l'ho fatto, Gianmarco mi diceva sempre che ero "acido come un limone", ma, con te al mio fianco, avevo iniziato ad apprezzare quelle attenzioni che tu mi davi.
Anche i più piccoli e infantili.
Avevo iniziato ad amarli.
Mi manca toccarti, mentre facevamo l'amore, quando eri vulnerabile sotto il mio tocco.
Mi manca tutto di te.
Io e gli altri due ormai non ci parliamo quasi più.
Gianmarco all'inizio non la prese tanto bene, ma comunque ha cercato di tirarci su di morale, soprattutto Diego.
Diego.
Beh lui cerca di fare il duro, far finta che tu non gli manchi, ma lo sento, di notte, singhiozzare e piangere fino all'alba.
Poi ci sono io, che sono ancora qui, su questo stupido tetto, con le lacrime agli occhi mentre ti scrivo tutto ciò.
Fa freddo e sono solo con un pantaloncino e la felpa.
Una delle tue.
Hanno ancora il tuo profumo e io non riesco a liberarmene.
Vorrei riaverti di nuovo qui, tra le mie braccia.
Abbracciarti di nuovo e tenerti stretto a me per non farti più andare via.
E forse, tra pochi minuti accadrà.
Potrò riappacificarmi a te, ritrovarti, riabbracciarti, baciarti, toccarti.
Lo farò.
Non posso più stare qui a disperarmi sapendo che non sei più qui al mio fianco a non consolarmi.
A tra poco amore mio,
Tancredi."
Così lesse Diego a Gianmarco, con le lacrime agli occhi, mentre i soccorritori, in lontananza, cercavano di rianimare Tancredi, con risultati che poi si rilevarono del tutto inutili.