Pov's Diego
L:"Basta, non c'è la faccio più con te! Puoi ritenerti single da oggi!"
E infine una porta sbattuta.
Ed è così che iniziava una classica giornata in casa Q4.
T:"Almeno sono libero di fare il cazzo che mi pare!"
Un'altra porta sbattuta.
Finalmente il silenzio regnava in quella casa.
Forse fin troppo per i miei gusti.
G:"Sicuro che quei due non si siano suicidati, Diè?"
Gianmarco uscì dalla cucina con in mano il suo estathè al limone, sedendosi al mio fianco sul divano.
D:"Nah..."
Dissi, prendendogli di mano l'estathè.
G:"Secondo te, questa volta si sono lasciati sul serio?"
Bevvi un sorso di tè.
D:"In realtà non so neanche il motivo della litigata di oggi, ma ormai non mi meraviglio più, Lele è in grado di litigare pure per un calzino fuori posto"
Ed era così.
Molto spesso i loro litigi giravano su cose futili, ma anche su alcuni momenti di gelosia da parte del mio migliore amico.
G:"Ieri Tanc è uscito con Martina e Lele non lo sapeva"
Appoggiai la bottiglia a terra e guardai il moro alla mia destra.
Come non detto.
D:"Ah, e come lo ha scoperto?"
G:"Vai su Webboh e capirai tutto"
Ci guardammo per qualche secondo e poi spostai lo sguardo sulla TV.
G:"Allora?"
Senza distogliere lo sguardo dallo schermo nero, che probabilmente era diventato più interessante, inclinai di poco il capo.
D:"Cosa?"
Gian prese la bottiglia del tè per poter bere anche lui.
G:"Questa volta si sono lasciati sul serio?"
Diedi un'occhiata fuggitiva sul corridoio, per poi guardare definitivamente Gianmarco.
D:"No"
E la mia era un'affermazione.
G:"Come fai ad esserne così sicuro?"
Scossi leggermente il capo.
D:"Forse perché loro due insieme sono come il sole e la luna"
Il moro al mio fianco mi guardò con la stessa faccia di chi non sapeva di cosa stessi parlando.
G:"Penso di non aver afferrato"
D:"Beh, non è difficile da capire. All'occhio una persona può pensare che il Sole e la Luna siano troppo diversi tra loro, come Tancredi ed Emanuele, ma se li studi in fondo, capisci che non è così.
Nonostante il Sole si faccia vedere con tutto il suo splendore di giorno e la Luna con tutta la sua brillantezza di notte, noi, siamo troppo impegnati ad ammirare la loro immensità e non quello che li circonda. Se guardi bene, di giorno la Luna fa compagnia al Sole, come se fosse la sua ombra e la proteggesse da qualunque cosa. Stessa cosa il Sole, che di notte, è lì, solo più piccola, a vegliare sulla gigantesca palla bianca"G:"Quindi-"
D:"Loro due sono così. Lele è il sole. Portatore di felicità e splendore ovunque vada. Tanc è la luna. Solitario, che vuole stare per le sue, senza troppe distrazioni.
Ma entrambi, nonostante la loro immensità, hanno bisogno dell'altro per completarsi. Lele serve a Tancredi. Lui è quella persona che porta un po' di luce nella sua vita. Quella stella che, seppur piccola vicino a lui, è talmente tanto appariscente che riesce ad illuminare la sua via. E Tancredi serve a Lele, che nonostante lui all'apparenza sia perfetto, anche senza nessuno vicino, ha bisogno di qualcuno che gli guardi le spalle e che gli faccia da scudo."Gianmarco mi guardò meravigliato, come se avessi appena esposto l'intera commedia di Dante.
D:"Quindi, no. Non penso che mai si lasceranno, perché l'uno senza l'altro non può stare, nonostante le continue litigate"
Gianmarco fece per parlare, ma una porta si aprì, rivelando la figura di Tancredi andare verso la camera di Emanuele.
Io e il mio amico ci guardammo e seguimmo con lo sguardo il castano.
T:"Dai Lè, apri, lo so che non mi vuoi lasciare veramente"
La sua voce era un misto tra il disperato e lo speranzoso.
D:"Quanto tempo è passato, G?"
G:"Esattamente dieci minuti"
E entrambi scoppiammo a ridere.