"Io ti massacro"

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"Hey Jis-" Minho si interruppe quando posò finalmente gli occhi sul ragazzo.
Era bellissimo.
I capelli neri cadevano sulla sua fronte incorniciando uno sguardo squadrato da un trucco abbastanza scuro che faceva risaltare il colore chiaro delle lenti che portava.
Scrutando ogni singolo centimetro del volto di Jisung, Minho osservò attentamente anche il suo corpo.
Il più piccolo aveva indosso gli abiti scelti dal migliore amico. Una camicia nera a maniche lunghe, dei pantaloni neri di pelle talmente stretti che facevano sembrare le gambe snelle di Jisung ancora più magre, e dei stupendi stivali alti più o meno fino sotto al ginocchio.
Lo sguardo confuso di Jisung riportò Minho alla realtà.
"Scusa mi ero incantato, è che vestito così stai davvero benissimo" Minho non si vergognava ad ammettere che quei vestiti donassero al ragazzo un aspetto davvero attraente.
"G-grazie" Jisung avvampò al complimento ricevuto, non ne era abituato...
"Comunque, è tutto ok? Dove sono gli altri?"
"Si tutto ok, solo che gli altri sono per la metà spariti e l'altra metà in pista...ecco io non-non mi va di ballare.." ammise Jisung imbarazzato
"È ok Jis, rimani qua al bancone con me, tanto io non mi sposto mai più di tanto"
Jisung annui e i due passarono una bella ora a chiacchierare quando Minho aveva del tempo tra un servizio e l'altro.
Nonostante il baccano Jisung si sentiva un po' meglio, stare vicino a Minho lo rassicurava molto in quel momento.
La pace finí quando un ragazzo nettamente più grande di Jisung lo approcciò in modo veramente poco garbato.
"Hey splendore" esclamò per poi sedersi accanto al povero Jisung già in imbarazzo.
"Sei qua da solo? Strano, sei così bello chi non ti accompagnerebbe"
"Scusa...non mi va di parlare-"
"e chi ha detto che dobbiamo per forza paralre, la bocca si usa anche in altro modo piccolo" Schifosamente tanto quanto le sue parole il ragazzo afferrò per un fianco Jisung e con l'altra mano strinse la sua coscia, cosa che fece irrigidire la schiena di Jisung. Era così imbarazzato e impaurito che non seppe rispondere o muoversi, i suoi occhi erano semplicemente puntati verso Minho che ancora non aveva visto nulla, impegnato a servire poco più lontano da li.
"Beviamo qualcosa ti va"
"N-non m-mi piace bere..."
Il ragazzo si avvicinò all'orecchio di Jisung e lui rabbrividí
"Dai, se bevi ti rilassi un po'"
Jisung non riuscì a trattenersi quando la mano del tipo sulla sua coscia si spostò pericolosamente vicino al proprio inguine. Con gli occhi sempre puntati verso Minho occupato a fare altro Jisung lasciò che questi si fecessero lucidi di lacrime in silenzio.
Minho si girò solo in quel momento e lo vide, sul punto di piangere con il volto spaventato a morte.
"Che diavolo stai facendo?? Staccati immediatamente." Minho sbottò con solo rabbia addosso. Il ragazzo non si era mosso di un centimetro nonostante l'affermazione più che comprensibile. Così sul punto di esplodere Minho scavalcò il bancone e strattonò via da Jisung quel ragazzo.
"Ho detto. Staccati. Immediatamente."
"Mamma mia, se avevi il tipo dolcezza bastava dirlo" continuò il ragazzo tentando di avvicinarsi di nuovo.
"Prova ad avvicinarti di nuovo e ti tiro un pugno."
Minho era andato sulle difensive ma sapeva perfettamente che se avesse colpito un cliente avrebbe rischiato il posto.
"Tch, va beh tanto è una puttana come tutte ne posso trovare un alt-" Non riuscì a finire la frase interrotto da un pugno dritto sullo stomaco che lo fece piegare in due.
"Chiamalo un'altra volta puttana...e io ti massacro." Concluse Minho.

Mancavano dieci minuti a mezzanotte, Minho però non aspettò. Si sfilò la giacca che era divisa del pub e finí poco prima il suo turno, prese poi Jisung e lo portò fuori.
Rimasero soli.
"Jisung..." Minho voleva un segno di vita da parte del moro che da quando quel ragazzo si era avvicinato era rimasto con la stessa espressione spaventata.
"Jis è tutto ok ora..." Quelle parole fecero scoppiare Jisung in un pianto incontrollato.
"M-mi dispiac-ce mi di-spiace..." continuava a ripetere tra un singhiozzo e l'altro.
"Hey hey Jis no, di cosa ti dispiaci...hey" Minho non capiva di cosa si stesse scusando il più piccolo che era in un disordinato quasi da definire isterico pianto. Allora Minho lo abbracciò e Jisung si fece piccolo tra le sue braccia...
Dopo circa cinque minuti passati così il moro riuscì finalmente a dire qualcosa di relativamente comprensibile.
"Avevo paura...e se- se fosse stato in grado di risponderti? Non volevo ti facesse male, ma non riuscivo a muovermi e e mi dispiace io non so cosa mi sia preso scusami mi disp-"
"Oi oi Jis con calma, che cosa stai dicendo. Non ti devi preoccupare...Tu mi hai salvato la vita, questo è il minimo che io possa fare pe te."
Non era vero, o per lo meno era vero ma in parte. In realtà Minho aveva reagito d'istinto perché aveva detestato vedere le mani di quel viscido sul corpo di Jisung.
"mi dispiace Minho" ripeté ancora Jisung
"ho detto basta, non è necessario che ti scusi, è andata bene, io sono immacolato e soprattutto tu anche quindi è tutto ok."
Si abracciarono di nuovo ma stavolta sembrava nessuno dei due volesse staccarsi dall'altro.

Ad ognuno il suo - skz shipDove le storie prendono vita. Scoprilo ora