Gli effetti della guerra

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Lav si addormentò a fatica quella notte, si rigirava nel letto continuamente a tal punto che le lenzuola le avvolsero completamente le gambe come una mummia. Dormì per modo di dire, si addormentava pochi minuti e poi si svegliava per rigirarsi ancora e ancora tra le coperte. Si alzò di botto e guardò l'ora: erano le 2:30 del mattino. Non sapeva bene cosa fare, girava in tondo per la stanza, guardava le foto e i quadri appesi, riordinava quelle poche cose che aveva portato con se dopo il trasloco, ordinava i cibi in frigo in base alla categoria, colore, data di scadenza... Aprì tutte le finestre della casa ed entrò una corrente fredda che la svegliò completamente, chiuse tutte le tapparelle, si mise una felpa ed uscì. Passeggiò sulla spiaggia a lungo mentre seguiva i primi raggi di sole che sorgevano. 

Intanto, Chloe, presa da un momento di solitudine chiamò Rachel. Essendo quest'ultima su un altro pianeta, non le pesava telefonare "a notte fonda".

-Hey-

-Chloe! Come stai?-

-Bene, tu stai ancora prosciugando le casse di Theta? Max ha diritto a dormire in camera oppure il letto è pieno di borse?-

Rachel rise di gusto:-In realtà Max si caccia da solo! è sempre al lavoro. Dorme nel letto con me A VOLTE e, quando succede, non me ne accorgo nemmeno: sta sempre nella sua metà di letto, provo ad abbracciarlo ma non se ne accorge perché quando dorme è un sasso!-

-Problemi in paradiso? Il nostro virilissimo imperatore fa cilecca!- disse Chloe ridendo.

-CHLOE!- urlò Rachel

-Non stai rispondendo!-

E Rachel non rispose.

-ah scusa-

-Dai Chloe! Io sto bene! Tu hai qualche novità?-

-Ho effettivamente iniziato un percorso con una psicologa-

-Oddio che bello! Hai seguito il nostro consiglio, come sta andando?-

-Bene, bene. Ho già fatto qualche seduta-

-Gli attacchi d'ansia come procedono?-

-Purtroppo ho fatto troppe poche sedute e quindi miglioro sotto altri aspetti-

-Tipo?-

-Adesso riesco a controllare il respiro, gli sguardi... gli occhi non vanno più da una parte e l'altra, i tremolii ora non sono più un problema-

-E il sonno?-

-Quello è ancora un problema però riesco a chiudere gli occhi senza urlare...-

Rachel voleva chiederle come si sentisse però sapeva già la risposta. Sentì Chloe sospirare rumorosamente.

Le due ragazze avevano cominciato a lacrimare, Chloe perché non sopportava più la situazione, sotto sotto voleva vivere una vita normale, voleva essere una liceale qualunque, rimanerci male per i voti, balzare scuola, baciare di nascosto i ragazzi sotto le gradinate della palestra, farsi spezzare il cuore, litigare con le amiche perché avevano messo lo stesso vestito, imbucarsi alle feste ed essere sgridata dai genitori per essere tornata troppo tardi. Rachel poteva sentire sulla sua pelle il dolore della sua migliore amica, le sue pene, l'insonnia, gli incubi, le paure, l'ansia ma allo stesso tempo, pur piacendole quella vita spericolata, piena di avventure e imprevedibile voleva solo più tempo da dedicare alla sua famiglia e ai suoi amici. 


Lav invece era passata dalla spiaggia alla città, non aveva smesso un secondo di camminare e il cranio ormai conteneva troppe cose, molte più del dovuto. 

La testa le stava scoppiando, il dolore le stava divorando i muscoli così si chinò e si bagnò il capo sotto una fontanella. Però non era riuscita a lavare via i pensieri, che le stavano ancora divorando le cervella. Si mise a correre in modo sfrenato e scomposto, era palese che non fosse del tutto in se. Quando, dopo tempo, era riuscita a concentrarsi riprese il suo modo di fare più militareggiante. Da lontano vide Lucien, che si allenava come tutte le mattine, ma decise di fare il giro lungo ed evitarlo. Lav, dall'alto della sua esperienza militare, sdegnò Lucien con uno sguardo. Per lei, uno come lui, era solo un peso perché, pur allenandosi, era troppo debole e, forse, poco portato a svolgere quella carriera che stava intraprendendo.

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questo capitolo è stato scritto da @LaviK8

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