C a p i t o l o s e d i c i

737 25 3
                                    

Apro leggermente gli occhi per incontrare la fastidiosa luce del televisore mentre sento le palpebre pesare come due macigni.
Porto una mano sul viso nel tentativo di arginare tutta quella luminosità che sembra farmi soltanto aumentare il forte mal di testa che sento rimbombarmi nelle tempie ma sembra tutto inutile. Sbuffo aspettando che gli occhi si abituino nuovamente alla luce familiare, quando mi accorgo di essere sdraiata sul divano del salotto.
Cerco di scostare le gambe dall'enorme ammasso di coperte in cui sono avvolta prima di essere ammonita da una voce.
"Non ti muovere signorina" sposto lo sguardo alla mia sinistra per incontrare l'azzurro cielo degli occhi di Louis con le mani appoggiate sui fianchi.
"Ma ho caldo!" Cerco di protestare.
"Niente ma, ci hai fatto spaventare.
Per un momento Harry non rischiava di prendere a calci il dottore" Annuncia senza nessuna traccia di divertimento in volto.
Dottore? Ma di che diavolo sta parlando?
Ad essere sinceri questo Louis serio mi mette un po' di paura.
"Cosa mi è successo?" Chiedo sorpresa.
L'ultima cosa che ricordo è di essermi addormentata in macchina mentre tornavamo dalla giornata al mare.
"Hai preso un colpo di sole in spiaggia, era così forte che ti è salita la febbre altissima e stanotte sei andata da Harry perché hai avuto un incubo ma poi sei svenuta e non ti svegliavi più. Harry per poco non impazziva" Racconta quasi parlasse più a sè stesso.
"Oh" è tutto ciò che riesco a dire.
Colpo di sole? Febbre altissima? Harry che impazzisce? Sono troppe informazioni da digerire tutte in una sola volta.
Mi porto le mani alle tempie mentre cerco di alleviare l'ancora presente dolore alla testa.
Non posso credere che la prima persona da cui io sia andata dopo aver avuto un incubo, sia stata proprio Harry. L'incubo.
Il mio corpo si irrigidisce all'istante mentre immagini di me che corro nel buio per seguire la retta di alcune urla mi tornano alla mente.
No, non può essere.
Erano anni che non mi capitava più, erano anni che ero riuscita a dimenticare.
Il mio corpo inizia a tremare violentemente mentre l'immagine di quel ghigno strafottente che mi ha rovinato la vita mi riempie la mente.
"Ehi piccola, tutto okay?" Chiede Louis passandomi una mano sulla guancia per asciugarmi leggere lacrime salate.
Oh. Non mi ero accorta di star piangendo.
"Certo, solo un leggero mal di testa" mento con un sorriso tirato pulendomi poi le guance dalle lacrime restanti cercando di scacciare tutti quei pensieri dalla mia mente mentre l'espressione del moro sembra addolcirsi anche se posso scommettere che la mia risposta non l'abbia convinto del tutto.
"Allora vado a prenderti qualcosa" annuncia alzandosi dal bracciolo del divano.
"Hai fame?" Chiede prima di dirigersi in cucina.
"A dire la verità no, ho solo voglia di mangiare un po' di gelato" ammetto alzando di poco la voce per farmi sentire.
Sento il moro trafficare in cucina e il rumore di un mobiletto sbattere mentre cerco di ripensare alle sue parole.
"Harry per poco non impazziva"
"Per un momento Harry non rischiava di prendere a calci il dottore"
Questo non può essere.
Harry non farebbe mai qualcosa per me, mi trova troppo irritante e decisamente troppo difficile da sottomettere ma Louis non avrebbe motivo di mentire. Allora che diavolo è successo?
"Ecco qui" annuncia il ragazzo dagli occhi color cielo destandomi dai miei pensieri e porgendomi un bicchiere d'acqua e una pastiglia.
"Grazie" sussurro prima di ingoiarla seguita dall'acqua fresca. La limpida sostanza sembra risanare la mia gola, tanto da rendermi conto solo ora di quanto fosse arsa.
"Ma i ragazzi?" Chiedo guardandomi attorno mentre poggio il bicchiere sul tavolino da caffè in vetro davanti al divano. È incredibile il contrasto che crea con resto della stanza arredata in modo moderno, sembra così fuori luogo vista la delicata lavorazione che lo fa sembrare dall'aria vissuta.
"Sono dovuti ad andare da George, il nostro manager per regolare alcune cose per gli impegni dei prossimi giorni" Annuncia in risposta per poi sprofondare al mio fianco.
"Ah e quando tornano?" Chiedo stringendomi il labbro inferiore tra i denti.
Non ho idea del perché sia così interessata a quando tornino "O a quando torni Harry" aggiunge la mia vicina interiore.
Lacverità è che voglio solo ringraziarlo per essersi preso cura di me quando stavo male nonostante il suo pessimo carattere e il suo ego grosso quanto l'intera collezione di palle di vetro con la neve di mia madre e fidatevi quando vi dico che sono molte.
"Come mai così tanta fretta, non ti basto io?" Chiede voltando il capo nella mia direzione, l'indice sollevato per indicarsi mentre un ghigno gli si dipinge il volto. Intravedo una luce strana nei suoi occhi che non sono in grado di decifrare.
"Volevo solo ringraziare Harry e poi quanto sei egocentrico!" Gli rispondo alzando gli occhi al cielo e lasciandogli una lieve sberla sul braccio.
"Ringraziare Harry?" Chiede con la bocca leggermente spalancata.
"Si, bè si è preso cura di me mentre stavo male.." Rispondo facendo spallucce.
"E io allora?!" Urla saltandomi addosso per iniziare a farmi il solletico "sono qui con te per non farti sentire asociale e disagiata mentre stai male e tu vuoi ringraziare Harry?!" Urla nuovamente marcando l'ultima parola mentre le mie risate convulse riempiono la stanza.
"Okay, GRAZIE LOUIS" Urlo ormai senza fiato mentre il diretto interessato mi lascia andare con uno sguardo soddisfatto in volto.
"Allora ora che abbiamo sistemato le cose, cosa ti va di fare ammalata?" Chiede innocentemente come se non mi avesse quasi tolto il respiro dalle risate.
Ora che ci penso, cosa si potrebbe mai fare?
Leggere? Cucinare qualcosa? Oppure..
"Perché non guardiamo un film mentre mangiamo del gelato? Ne ho veramente voglia e ehm-potremmo guardare Peter Pan!" Urlo mentre mi luccicano gli occhi dall'eccitazione.
"Io l'ho detto che prima o poi saremmo diventati inseparabili! Non è che siamo gemelli siamesi separati dalla nascita?!" Chiede mentre cerca il film sul catalogo online della TV.
"Può darsi, facciamo una prova.. Che gusto ti piace del gelato?" Chiedo.
"Mmh.." Barbotta pensandoci su. "Nocciola credo sia il mio preferito, ma mi piace anche il pistacchio"
"Non ci posso credere. Ha azzeccato in pieno.. È ufficiale allora" annuncio posandomi una mano sul cuore e asciugarmi teatralmente una lacrima.
Scoppiamo a ridere mentre i titoli di apertura iniziano a comparire sullo schermo quando Louis si alza per andare a recuperare due vaschette di gelato.
Rimaniamo entrambi con gli occhi incollati sullo schermo con due sorrisi da ebeti stampati in volto mentre mimiamo ogni singola parola alternando qualche cucchiata.
Proprio quando Wandy e i suoi fratelli raggiungono l'Isola Che Non C'è sentiamo la serratura della porta scattare.
"Ehi ragazzi" li saluto senza staccare gli occhi dallo schermo mentre il moro si limita ad un piccolo cenno del capo anche lui senza distogliere lo sguardo.
È decisamente bello avere qualcuno con cui condividere una passione comune, qualcuno che capisce cosa provi e con cui parlare di un interesse speciale, è indescrivibile.
Ricambiano il saluto per poi scompigliarmi leggermente i capelli da dietro il divano e sparire in giro per la casa.
"Oh ma guarda un po', la rompipalle parla di nuovo" annuncia una voce inconfondibile.
Sollevo gli occhi al cielo mentre sposto lo sguardo sul riccio che si toglie la giacca per poggiarla all'appendino. Indossa i soliti jeans neri aderenti e un maglioncino blu scuro.
Resto lì ad osservarlo, mentre con movimenti semplici si scosta i capelli leggermente bagnati.
Deve star piovendo fuori.
Detesto il modo in cui sembra dannatamente perfetta qualsiasi cosa faccia.
Non mi rendo conto di essere rimasta a fissarlo ignorando il mio amato film, finché non sento il moro sussurrarmi all'orecchio. "Fammi un favore, fa' finta di sentirti ancora male"
Mi volto verso di lui, interrompendo il contatto visivo con quel riccio tremendamente attraente quanto fottutamente irritante, per rivolgergli un'espressione confusa.
"Ti prego" mima con le labbra per poi riportare l'attenzione sul televisore mentre il riccio si lascia ricadere nel posto libero al mio fianco.
"Allora come stai rompi palle?" Chiede usando nuovamente quel nomignolo facendomi levare gli occhi al cielo per la seconda volta. Perché un essere così bello deve essere così stupido?
Okay lo ammetto Harry Styles è indubbiamente un bel ragazzo, tanto bello quanto idiota.
Il suo sguardo si sposta insistentemente lungo il mio viso come alla ricerca di qualsiasi segno che possa essere una risposta alla sua domanda.
Decido di acconsentire al gioco di Louis seppur non sapendone il motivo. Forse vuole farlo arrabbiare quindi perché non aiutarlo?
Ma poi perché dovrebbe farlo arrabbiare se mi vede malata? Decido di ignorare momentaneamente la domanda, chiederò poi dopo spiegazioni a Louis.
"Oh bene anche se- rispondo prima di lasciarmi andare in una lunga serie di colpi di tosse per poi portami una mano sul cuore e iniziare a respirare affannosamente.
"Ehi ehi, vieni qui! È tutto okay" Annuncia il riccio cingendomi un braccio con le spalle per poi tirarmi al suo petto. Sono sorpresa dalle sue azioni, allora forse e anche lui ha un lato umano?
Il moro al mio fianco si lascia andare in una fragorosa risata mentre lo sguardo del riccio lo incenerisce.
"Eddai Harold lasciala stare, Marty vieni qui da Zio Louis" annuncia prima di tirarmi via dalle braccia di Harry per poggiarmi poi alla sua spalla. Il riccio rimane impassibile e il moro inizia ad accarezzarmi i capelli.
"Louis" Lo chiama il riccio.
"Shh stiamo guardando un film! Anzi faresti meglio ad andartene, so che non ti piace Peter Pan" annuncia il moro all'amico con un ghigno in volto mentre io alterno tra i due uno sguardo confuso. Cosa diamine succede? Perché diavolo di motivo Louis si comporta in questo modo?
"Sai credo che resterò magari questa volta dovrò ricredermi sul film" risponde Harry mettendosi comodo per poi piegare le braccia dietro la testa e distendere le gambe sul tavolino di vetro.
Louis dipinge in volto un'espressione sorpresa ma si riprende talmente velocemente che temo quasi di essermela solamente immaginata.
"Lo sai vero che credo proprio che le mie convinzioni siano fondate?" annuncia poco dopo con un'espressione di sfida in volto.
Il riccio tende la mascella e l'intera figura sembra irrigidirsi quasi come quando un corpo cade nell'acqua gelida.
"Ti ho già detto di no. Ora Smettila idiota che non sento il film" annuncia duramente mantenendo poi lo sguardo fisso sullo schermo.
Il moro sospira è scuote la testa mentre barbotta qualcosa del tipo "tanto te ne accorgerai" per poi ritornare al film.
Io rimango ancora un po' lí confusa ad alternare lo sguardo tra i due. Ma di cosa parlano?
Aggrotto la fronte e dopo vari tentativi nel riconciliare pensieri sconnessi, sospiro sconfitta e decido che il genere maschile è troppo complicato da comprendere.
Ritorno allora al film tanto amato proprio quando Wandy e Peter si scambiano il loro bacio e non posso fare a meno di pensare a quanto vorrei avere il mio Peter che mi porti nella sua Isola Che Non C'è.

Little Surprises || h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora