C a p i t o l o o t t o

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Mi stropiccio pigramente gli occhi mentre la vibrazione del mio cellulare fa da sfondo al mio corpo ancora intorpidito dalla quiete del sonno.
Allungo con una lentezza quasi straziante il braccio fino al comodino per poi schiacciare il tasto verde senza neanche guadare chi fosse e portarmi quello strano apparecchio all'orecchio mentre l'unica cosa a cui riesco a pensare è il fresco profumo del mio candido cuscino.
"P-pronto?" Rispondo con una sottile voce roca.
"Sei viva!" Riconosco all'istante la voce della mia migliore amica, così forte da costringermi ad allontanare con una smorfia l'apparecchio dal viso.
"Gin, ma cosa succede? Ti ho mandato un messaggio prima.." Rispondo strascicando le parole, preannunciando l'arrivo di un grande sbadiglio.
"Lo so lo so, è solo che volevo sentire la tua voce e sapere com'era andato il viaggio ma sopratutto chi è l'uomo misterioso.. È da quando sei partita che ci penso, mi è anche venuto il dubbio che potesse trattarsi di un assassino!" Risponde quasi urlando.
Un piccolo sorriso mi increspa le labbra a quelle parole, un sorriso che viene spazzato via velocemente. Cosa le racconto ora?
"Ehm, bè.." annuncio sollevandomi a sedere. "in realtà si tratta di Harry, in più.." Un'acuto urlo interrompe le mie parole.
"HARRY? IL MIO HARRY?!"
"Si lui.. " Rispondo levando gli occhi al cielo alla sua possessività.
Sollevo un braccio per scostarmi i capelli dal viso per poi notare con una smorfia la maglietta lievemente appiccicata alla schiena a causa del sudore leggero.
"Scusami Gin ma ora ho davvero bisogno di una doccia" annuncio con ancora la smorfia a colorarmi il viso.
"Va bene, va bene.. Ma ehi domani devi chiamarmi e spiegarmi tutto. Ciao!"
Ancora una volta la ragazza mi batte sul tempo riattaccando prima che io possa dire qualsiasi cosa. Sorrido, quella ragazza è una forza della natura.
Faccio scivolare nuovamente il telefono sul comodino per poi ricadere sull'enorme letto, poggiando il cuscino sul volto.
Troppi pensieri mi vorticano in testa.
Cosa intendeva dire Harry con ci divertiremo? Per quale motivo mi ha fatta venire qui? Dubito fortemente che si tratti veramente delle sue scuse.
"Forse voleva finire quello che aveva iniziato" suggerisce il mio subconscio, aprendo la strada ad un brivido lungo la mia schiena.
Scatto velocemente giù dal letto come se volessi scappare da quella piccola ipotesi per poi avvicinarmi al cassettone e prendere l'intimo pulito.
Alan aveva detto che il bagno era la porta di fronte alle due stanze e una volta aperta, me la richiudo alle spalle appoggiandomici contro.
Il mio sguardo si perde sull'ambiente circostante analizzando i vivaci muri dello stesso rosso della facciata che donano all'intero spazio un'aria decisamente moderna.
L'angolo in fondo della stanza è occupato da un'enorme vasca da bagno mentre poco più in là intravedo anche una doccia e un'enorme specchio affacciato su un doppio lavabo.
Anche qui toppo lusso dannazione.
Decido di fare un bagno caldo in modo da sciogliere i muscoli ancora doloranti per le numerose ore di viaggio. Svito le piccole manopole in ottone sospirando sollevata dal calmo scrosciare dell'acqua calda.
Lascio scivolare i jeans lungo le gambe per poi sfilare la maglietta seguita dall'intimo e mi immergo nell'acqua calda risucchiando un sospiro.
Ho sempre amato i bagni caldi , il vapore e il rilassante profumo del doccia schiuma. Chiudo gli occhi permettendo al caldo tepore dell'acqua, di rilassare i miei muscoli.
Resto così, avvolta nella pace senza pensieri finchè non inizio a sentire l'acqua raffreddarsi.
Mi insapono velocemente per poi risciacquare tutta la schiuma profumata e avvolgermi in un asciugamano prima di uscire.
Impreco mentalmente non appena realizzo di aver dimenticato di prendere dei vestiti puliti per poi aprire lentamente la porta e cacciare la testa all'esterno. Campo libero.
Le mie gambe scattano rapidamente in armonia perfetta con le mie braccia mentre spalancano l'elegante porta ad arco per poi richiuderla velocemente.
Mi volto cautamente rilasciando un sospiro di sollievo per non essere stata notata da nessuno, quando qualcosa attira la mia attenzione facendomi avvicinare incuriosita: il grande letto ospita un scatola nera dalla raffinata forma quadrata.
Sollevo il coperchio mentre leggere scosse di curiosità spossano il mio essere per poi trovare un pacco finemente incartato e un biglietto.
"Un piccolo benvenuto da New York.
Sarei davvero felice se lo indossassi stasera. Mi raccomando pronta per le otto, non accetto alcun tipo di protesta.
H.S"
"Ho capito il suo gioco, cerca di comprarmi." penso istantaneamente.
Se la sua reale intenzione è quella di portare a termine ciò che ha iniziato al locale, intende davvero usare questa tattica? Povero illuso, forse in passato avrà portato i suoi riscontri positivi ma con me di certo non attacca.
Nonostante la natura dei miei pensieri, non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire uno sbuffo sorpreso una volta scartato il pacco.
I miei occhi percorrono attentamente la leggiadra gonna in tulle di quel vestito nero, così lungo da sfiorare delicatamente le assi del pavimento.
Dannazione, ha buon gusto.
Controllo velocemente l'ora per poi decidere di prepararmi nonostante non sappia la ragione precisa, ma in fondo quel riccio arrogante sarà il mio capo per le prossime due settimane e per non far fare cattive figure all'agenzia, dovrò comportarmi in modo professionale.
Dopo una piccola mezz'ora mi osservo cautamente allo specchio.
Il vestito calza a pennello, solleticandomi delicatamente le gambe ad ogni movimento. Certo bisogna ammettere che la scollatura sul davanti è un pochino audace, però che regalo sarebbe stato senza la firma di Harry Styles?
Controllo l'ora: mancano due minuti alle otto. Cosa dovrei fare ora, scendere di sotto?
Come in risposta ai miei dubbi, un debole bussare alla porta riscuote il silenzio della stanza.
"Sono Alan, siamo tutti pronti per andare. Tutto a posto?"
La porta si apre leggermente in modo da far intravedere il capo di Alan che fa ben presto completamente il suo ingresso mostrando il corpo snello, impeccabile nella sua giacca e cravatta.
"Tutto a posto, grazie" rispondo con un piccolo sorriso dirigendomi verso la porta per poi seguire l'uomo fuori, nel piccolo corridoio.
"Le spiace se le chiedo dove andremo?
Harry non mi riferito nulla" domando cortesemente mentre richiudo la porta alle mie spalle.
"Oh certamente, andremo ad un ricevimento organizzato da una famosa artista nonché mia cara amica dove i ragazzi canteranno una canzone. E per favore dammi del tu, mi fai sentire così anziano!" risponde l'uomo, ridacchiando leggermente.
"A proposito dei ragazzi, vieni che te li presento"
Sento una lieve fitta perforarmi lo stomaco.
"Forza sii te stessa, come sempre. Non sono poi tanto diversi, sono sempre delle persone" mi consiglia il mio subconscio.
Seguo Alan per le scale e poi giù fino all'ingresso.
Noto Harry voltato di spalle con le mani in tasca, un'elegante abito nero a fasciargli il corpo slanciato e poi di fianco a lui altri quattro ragazzi tutti in giacca e cravatta.
Respiro profondamente.
"Ragazzi, lei è Martina" annuncia l'uomo, mentre cinque coppie di occhi si spostano istantaneamente sulla mia figura. Osservo il riccio sgranare gli occhi per poi mordersi il labbro inferiore, mentre gli altri ragazzi mi squadrano il viso per poi seguire le sinuose onde del vestito, facendomi sbuffare mentalmente.
Maledetta scollatura e maledetto Harry Styles.
Il ragazzo biondo si avvicina leggermente per poi tendermi una mano. "Piacere madame io sono Niall" annuncia con un sorriso smagliate che sembra allargarsi ancora di più non appena tendo la mano a mia volta, così da rispondere alla stretta ma con mia grande sorpresa, il ragazzo se la porta alle labbra lasciandovi un dolce bacio. Sento i ragazzi ridacchiare e vedo Harry raddrizzare le spalle.
"Ehi Niall calma i tuoi ormoni irlandesi" annuncia un ragazzo moro avvicinandosi. "Comunque io sono Zayn" sorride e mi tende una mano. Sorrido a mia volta ricambiando la stretta "e loro sono Louis e Liam" aggiunge poco dopo.
"Piacere" rispondo stringendo le mani anche a loro.
Nonostante la mia migliore amica me li avesse già mostrati in tv e in alcune riviste, non posso fare a meno di notare come di persona siano ancora più affascinanti, specialmente con i loro eleganti vestiti e gli ampi sorrisi in volto.
"È ora di andare o faremo tardi" comunica Alan prima di spalancare il pesante portone d'ingresso e condurre il gruppo attraverso il vialetto.
Il mio cuore sussulta non appena raggiungiamo una lucida limousine nera.
"Ora è decisamente troppo per me" penso sentendo l'aria mancarmi leggermente.
L'uomo apre la portiera. "Prego prima le signore" annuncia.
"Oh. Grazie" Borbotto ancora sconvolta dalla lunga vettura.
"Decisamente troppo" aggiungo mentalmente.
Mi siedo nell'ultimo posto, quello che dà sul finestrino mentre attendo gli altri.
Ho sempre trovato rilassante il modo in cui il paesaggio, le varie vetture e le abitazioni scorrono velocemente attorno mentre tu rimani lì, fermo all'apparenza, ad osservare come tutto sembra così scorrevole tanto da ricordare le parole di una poesia.
Un lieve fruscio d'aria precede l'arrivo del biondo mentre si tuffa nel posto al mio fianco "IO nel posto vicino alla bella ragazza!" Urla.
Risate vivaci accompagnano gli altri quattro ragazzi mentre prendono posto, Harry per ultimo, si blocca all'improvviso.
"Bè, che fai sali?" Gli domanda Zayn sogghignando.
Il riccio sale in silenzio per poi prendere posto di fronte a me.
Durante tutto il tragitto, Niall non ha mostrato alcuna voglia di prendersi un qualche tipo di pausa dai continui complimenti al mio vestito e alle incessanti domande per sapere di più su di me e la mia vita.
Nonostante il breve imbarazzo iniziale, non ho potuto fare a meno di lasciarmi andare tanto che io e il biondo ci siamo scambiati numerose battute scadenti e riso coi ragazzi fino ad avere male alle guance.
Sono sorpresa, credevo di trovare individui arroganti e superficiali sempre pronti a sottolineare quanto tu sia inferiore rispetto al loro successo, invece ho incontrato dei bambinoni a cui piace divertirsi. Inoltre sono contenta che si siano sentiti a loro agio nonostante sia praticamente una sconosciuta.
Harry se ne è restato tutto il tempo in silenzio guardando fuori dal finestrino come se vi potesse scorgere qualcosa di estremamente importante, infatti dall'espressione corrucciata del suo viso, posso dire che sia concentrato su qualcosa. Chissà a cosa pensa.
Tutti i pensieri svaniscono all'istante non appena il fastidioso stridio dei freni infesta l'abitacolo.
"Eccoci arrivati" annuncia Alan aprendo nuovamente la portiera per poi aiutarmi a scendere mentre un timido sorriso si fa spazio sul mio volto.
Sollevo lo sguardo per incontrare un'enorme dimora, il fiato sembra mancare tanto la sua imponente bellezza.
"Vedrai sarà una serata molto interessante, ti divertirai" commenta Alan notando la mia espressione estasiata alla vista di tanta grandezza.
E per qualche ragione, non posso a fare a meno di pensarla come lui.

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