Una serata indimenticabile...

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Dopo 15 minuti esco dalla doccia, mi asciugo, indosso un maglione oversize rosa e dei pantaloncini abbinati, dopodiché indosso il turbante ed esco dal bagno...
"Ho fatto, vai pure!" esclamo richiamando l'attenzione di Erik che intravedo gironzolare per il salotto.
"Uh?! Okay!" risponde lui prendendo le sue cose per farsi la doccia.
Entro in camera mia per asciugarmi velocemente i capelli, dopodiché scendo giù in cucina ad aiutare la mamma.

15 minuti dopo ci raggiunge anche Erik che gentilmente si offre di darci una mano, così finiamo a chiacchierare del più e del meno mentre prepariamo le polpette di riso.
Poco dopo finalmente si fa vivo anche Mark...

"Fila subito in doccia e sbrigati che tra poco arrivano gli ospiti e c'è ancora tanto da fare!" lo rimprovera la mamma in modo non troppo serio.
"Si, scusa mamma!" ribatte lui imbarazzato correndo poi su per le scale.
"Quel ragazzo mi farà impazzire, tu invece sei così bravo Erik..." si lamenta la mamma in modo scherzoso facendo arrossire l'ospite.
"La ringrazio Signora, ma anche Mark è un bravo ragazzo!" ribatte Erik cercando di non far passare male mio fratello.
In quel momento mi scappa una risatina, sembra che la mamma ed Erik vadano proprio d'accordo...

Presto ci raggiunge di nuovo Mark e ci aiuta a sistemare il cibo in tavola, nel frattempo qualcuno suona il campanello, saranno i primi ospiti che arrivano, così vado ad aprire e sono felice di ritrovarmi Axel sulla porta.
"Ei! Entra pure!" esclamo allegra.
"Grazie!" risponde sorridente mentre entra e si leva le scarpe.
"C'è Axel!" esclamo facendolo entrare nella sala da pranzo su cui affaccia la cucina, così che tutti lo possano salutare.
"Quindi sei tu il ragazzo di cui sento tanto parlare, benvenuto accomodati pure!" lo invita gentilmente la mamma.

Nel giro di 10 minuti arrivano tutti quanti, ragazze comprese e persino Nelly, pare che Mark l'abbia incontrata alla Steel Tower prima e così ha pensato bene di invitarla per farla distrarre un po' dal brutto periodo che sta passando...
Ci sediamo tutti quanti attorno alla tavola e finalmente iniziamo a mangiare.
Io e Mark ci ingoziamo come dei pazzi e Jack non è da meno, gli altri invece cercano di contenersi e si divertono a prenderci in giro. Dopo cena Mark inizia a fare lo stupido e ad esaltarsi mentre parla di calcio finendo per cadere e sbattere la testa sul tavolo facendoci scoppiare tutti quanti a ridere.
Io rido talmente tanto che mi viene da piangere e la mia faccia riesce a far ridere pure Axel che è seduto vicino a me.

Verso le 10:30 cominciano ad andarsene gli ospiti, per ultimi Jude e Axel, quest'ultimo saluta e prima di uscire dalla porta mi arruffa i capelli in modo scherzoso facendomi sorridere.

"Voi andate pure di sopra, aiuto io la mamma a mettere apposto!" dico ai due ragazzi mentre chiudo la porta di casa una volta che Axel e Jude sono usciti.
"Okay, grazie sorellina!" esclama Mark correndo su per le scale seguito da Erik.
Aiuto la mamma a sparecchiare e poi a lavare i piatti...

"Ho visto il modo in cui guardi Erik, lo trovi carino eh?!" mi domanda la mamma curiosa mettendomi in imbarazzo.
"Eh?! Mamma dai..." borbotto io sorridendo per l'imbarazzo.
"Non c'è niente di male ad ammetterlo, è proprio un bravo ragazzo!" aggiunge lei cercando di mettermi a mio agio e riuscendoci quasi.
"Sembra proprio di si..." le rispondo tornando in me.
"E di Axel che mi dici invece? Mi parli spesso di lui ma non lo avevo ancora conosciuto, anche lui è carino e sembra che andiate molto d'accordo..." continua la mamma.
"In effetti ce lo dicono tutti... ora però basta mamma!" concludo imbarazzata facendola sorridere.
"Okay, okay..." sorride lei.

Dopo una mezz'ora abbiamo finito, così torno in mansarda da Mark ed Erik che stanno giocando ai videogames.
Mi butto sul divano e li osservo per un pochino fino a quando si fa veramente tardi e decidiamo di andare a dormire.
"Buonanotte!" esclama Mark entrando in camera sua e chiudendosi poi la porta alle spalle.
"Notte!" esclamo pure io prima di entrare nella mia di stanza, rivolgendo un sorriso ad Erik che ricambia.
"Notte!" sussurra lui.

Mi infilo nel letto e spengo la luce ma non riesco a prendere sonno...
Dopo un po' che mi rigiro nel letto guardo l'ora e vedo che sono l'1:30 del mattino.
Mi alzo per andare in bagno e mentre passo nel corridoio mi affaccio in salotto e vedo il divano vuoto, poi scorgo Erik in terrazza che osserva il panorama e decido di raggiungerlo per prendere un po' d'aria.
Busso alla porta vetrata aperta e poi esco in terrazza...

"Ei..." sussurro per non spaventarlo.
"Ei! Vieni qui che fa freddo..." mi invita lui voltandosi per poi avvolgermi nella coperta che portava sulle spalle.
"Grazie..." sussurro io.
"Neanche tu riesci a dormire?" mi domanda poi riportando lo sguardo sul paesaggio.
"No... tu a che pensi invece?" gli domando io vedendolo pensieroso.
"A quanto mi mancava questa città, e che non vorrei essere da nessun'altra parte..." mi risponde lui in tono sognante.
"Perche non resti un altro po'?" gli domando allora perplessa.
"Non so... scuola, amici, famiglia..." mi risponde lui un po' combattuto.
"Capisco..." sussurro io.
Segue una pausa di silenzio mentre entrambi osserviamo i tetti delle case del quartiere illuminati dalla luce pallida della luna, quando poi...

"Posso farti una domanda...?" interviene lui cogliendomi alla sprovvista.
"Beh, si..." rispondo allora curiosa.
"C'è qualcosa tra te e Axel?" mi domanda allora lui facendomi saltare un battito di cuore.
"Perche questa domanda?!" ribatto io sempre più incuriosita.
"Cosi... è che sembrate molto legati... mi sbaglio?" se la cava lui.
"No, non ti sbagli, siete in molti a pensarlo... ma siamo solo amici..." gli spiego io.
"Se lo dici tu..." commenta lui con una risatina divertita, come se non mi credesse, così gli tiro una gomitata scherzosa...
"Che fai, ti prendi gioco di me?!" gli dico facendo la finta offesa.
"Nono..." ribatte lui stando allo scherzo.
Mi scappa una risatina divertita, dopodiché cala di nuovo il silenzio...

"Anche io avrei una domanda per te..." intervengo dopo qualche istante.
"Uh? Dimmi!" mi invita a parlare.
"Beh ecco... Silvia e Bobby ci avevano raccontato di te e... dicevano che eri..." balbetto io indicando il cielo con un dito, non sapendo bene come formulare quella domanda.
A quel punto Erik vedendomi in difficoltà mi sorride dolcemente...
"Ho capito... vedi, una volta mentre stavamo giocando da bambini un camion mi ha investito mentre cercavo di salvare un cagnolino in mezzo di strada... dopo quell'incidente le mie condizioni erano molto gravi e il dottore mi disse che anche se mi fossi ripreso non avrei più potuto giocare a calcio, così passai un periodo davvero brutto abbattuto dalla depressione e non volevo che i miei amici mi vedessero in quello stato... fui trasferito in un famoso ospedale degli Stati Uniti, così decisi di far credere ai miei amici che ero morto, poi una volta guarito mi sono rifatto una vita in America dedicandomi alla riabilitazione per poter tornare in campo... e ora eccomi qui!" mi racconta lui un po' emozionato facendomi commuovere.
"Wow... è una storia così triste... ma alla fine sei riuscito a farcela, sei davvero forte Erik!" gli dico con dolcezza e ottimismo.
"Grazie Maia! Anche tu lo sei, te lo leggo negli occhi..." dice poi lui voltandosi a guardarmi negli occhi.

In quell'istante il tempo sembra fermarsi e mi perdo a studiare i suoi lineamenti illuminati dalla lieve luce delle stelle e i suoi occhi buoni che brillano, poi i nostri volti cominciano ad avvicinarsi lentamente fino a quando le nostre labbra si sfiorano.
I pochi secondi che seguono non li ricordo nemmeno, riprendo coscienza solo quando ci stacchiamo e un brivido mi attraversa la schiena, non mi ero ancora resa conto di quanto facesse freddo...
"Forse è meglio tornare dentro..." suggerisce Erik vedendomi tremare, così annuisco e rientriamo nel salotto per poi fermarci in piedi l'uno difronte all'altro.
"È tardi, sarà meglio provare a dormire..." dico imbarazzata abbassando lo sguardo.
"Si, forse è meglio..." risponde timidamente lui.
Un instante dopo risaliamo entrambi la testa e i nostri sguardi si incrociano per un momento molto lungo.
"Buonanotte Erik..."
"Buonanotte Maia..." ricambia con un sorriso dolce.

Ritorno nella mia stanza e mi hetto sul letto con la mente che e rimasta slancio di prima e le farfalle nello stomaco.
Non avevo mai baciato un ragazzo prima d'ora... anzi proprio non ci pensavo ai ragazzi in questo modo, forse perché non avevo ancora incontrato quello giusto... ma perché proprio Erik che a mala pena lo conosco... eppure è venuto tutto così semplice e naturale... BOOOH!
Tra mille pensieri ed emozioni nuove finisco per addormentarmi come un sasso.

Allooora che ve ne pare?!
Ve lo aspettavate?!

Preferite Maia x Axel o Maia x Erik?!
Tranquilli, vi aspettano ancora tante sorprese...

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