Presentazioni - Diego

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Vorrei urlargli sì, saltare dalla gioia e lasciare che l'entusiasmo dato dal momento possa trasformarsi in realtà, ma quello che faccio dopo un momento di intenso silenzio è scoppiare a ridere, scivolare dal divano per mettermi di fronte a lui e abbracciarlo. "Sei completamente pazzo e ti ricordo che sono ancora una lattina vuota". 

E quando sento le sue braccia cingermi e il suo sorriso inarcarsi sulla mia pelle, so che per quanto quella sua proposta potesse nascere dal cuore non era veritiera. 

"Non ho mai pensato di sposarmi". Gli dico, mettendo avanti le mani. 

"Nemmeno io". Ammette alla fine tirandosi indietro e tornando a guadarmi negli occhi. 

"E allora perché me lo hai chiesto". Sbuffo divertito.

"Mi sembrava la cosa migliore da dire". 

Scuoto la testa e poi prendendo il suo viso tra le mani lo bacio. "E se non ci piacesse fare l'amore?". 

Mugugna e poi con una sola mossa mi fa cadere a terra stendendosi sopra di me. "Dovremmo provare!". Le sue labbra sul mio collo e poi sopra la maglietta e quando arriva al bordo la alza e inizia a leccare la pelle del mio ventre e prima che vada oltre rotolo di lato e scappo da lui. 

"Scordatelo!". Gli dico ridendo. "Non mi avrai mai!". 

"Tu dici?". Mi rimbecca e alzandosi con un balzo felino si avvicina piano facendomi arretrare e non appena vedo lo scatto inizio a scappare per tutta la suite lasciando che le risate ci accompagnino in questo nostro gioco. 

"Se ti prendo sarai mio!". Mi dice lui con un sorriso sghembo a impreziosirgli il viso. 

"Illuso!". Gli rispondo saltando sopra il letto e uno dopo l'altro inizio a lanciargli tutti i cuscini che ci sono solo per poi vedermeli rilanciare. 

Ridiamo come due bambini piccoli persi nella nostra bolla di felicità lasciando che nulla ci ferisca e si intrometta nella nostra gioia. 

Quando riesce a liberarsi del mio attacco, salta sul letto anche lui e avvantaggiato dal suo corpo minuti mi raggiunge con facilità iniziando a farmi il solletico facendoci finire entrambi stesi sul letto. "Va bene. Basta!". Dico ridendo e incrociando le braccia a formare una x davanti a me per bloccarlo e quando vedo che si ferma immediatamente resto anche stupito. "Che c'è?". Chiedo quasi confuso dalla sua ritirata. 

"Le braccia". 

Osservo quello che sta indicando, ma senza capire. "Cos'hanno?". 

"In Giappone le braccia incrociate così significano no, vietato, e un no è un no, sempre". 

Lascio cadere le braccia sul materasso lungo i fianchi e resto a osservare quel ragazzo che ora è inginocchiato accanto a me, le mani posate sulle sue gambe che mi guarda con rispetto. "Sposami". Dico, quasi sottovoce, intimorito dai miei stessi sentimenti. 

"Se andiamo avanti così ci sposiamo sul serio questa sera". Mi dice iniziando ad accarezzare la mia pancia. "E sarebbe strano per due che non ci pensano affatto, non trovi?". 

Annuisco non sapendo cosa dire. Investito all'improvviso da emozioni nuove e a cui non so dare un nome. Guardo Hyon che mi accarezza dolcemente senza nessuna malizia e quando tra di noi si intromette la sua suoneria del telefono lo vedo allungarsi sopra di me per poterlo prendere da una delle tasche del borsone che aveva con sé. Risponde tornando seduto al mio fianco mentre saluta sua mamma. Non si allontana per parlare, lo fa davanti a me come se tra di noi non esistessero segreti e mi emoziono nel scoprire che non si nasconde ai miei occhi mentre manda avanti la conversazione in inglese lasciandomi capire ogni sua parola. 

Dentro Al Mio Vuoto Ho Messo I Tuoi BaciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora