Accarezzo il dorso di un libro distrattamente mentre ripenso a tutto quello che è successo in quei due giorni in cui sono stato da lui. Sorrido a uno scaffale e dopo aver scosso la testa torno al mio lavoro. Sposto alcune vecchie edizioni per far spazio ad altri titoli e mi ritrovo a canticchiare una loro canzone. Mi do dello scemo da solo, dello sciocco innamorato e dell'idiota perché non ho ancora detto nulla a Eros di quello che sta succedendo nella mia vita.
Ma rivelare quello che sta nascendo tra me e Hyon al mio migliore amico mi rende inquieto. Ammettere che mi piacciono i ragazzi, che in verità è una cosa che ho sempre saputo, ma che avevo preferito nascondere a differenza sua che ha sempre ammesso chi era, mi fa sentire un perdente. Perché al suo fianco ho sempre lottato per fargli avere gli stessi diritti di qualsiasi altra coppia, gli dicevo che non doveva nascondersi per paura e che la vita di chi ama lo stesso sesso vale esattamente quanto quella di chi ama il sesso opposto. Eppure eccomi qui, l'esempio lampante che nulla è facile, che ognuno ha i suoi tempi e che alle volte non basta essere supportati per riuscire a compiere quel passo se per primi non si vuole ammettere la verità con sé stessi.
Ma ora che dentro di me ho rimosso tutti i teli impolverati facendo uscire la mia vera personalità ho paura che non riesca più a vedere chi sono, a riconoscermi e a non accettare il vecchio, nuovo me.
Quindi abbasso la testa e continuo a non dire una parola e a celare la mia identità con tutti quei sogni che Hyon però è riuscito a intuire e vedere. Fare il modello. Quante volte ho pensato di provare a candidarmi quando leggevo di casting e provini? Quante volte ho chiuso gli occhi per ignorare quella strada che la mia testa insisteva che percorressi? Ma come potevo buttarmi in quel mondo fatto di uomini rischiando di far uscire le mie preferenze? Ma ora che ho ammesso tutto, cosa mi impedisce di tentare?
Sospiro e quando sento suonare la campanella sulla porta mi volto con il classico sorriso di benvenuto per accogliere chiunque abbia spinto l'ingresso. E quello che vedo è un enorme vaso di rose rosse che si avvicina a me pericolosamente.
"Ho una consegna per il signor Vianello". Sento dire da una voce senza però vederne il volto.
Con gli occhi aperti, increduli, prendo il vaso e lo poso sul bancone per poi firmare la ricevuta e ringraziare il corriere.
Fisso questa macchia di colore che riempie l'intera scrivania con meraviglia e poi prendo il biglietto appuntato sul nastro. Mi manchi. Solo questo c'è scritto. Nella mia lingua e non nella sua calligafria. Sorrido e mi chiedo quando gli sia venuta questa idea. Sfioro uno dei petali e il velluto morbido mi ricorda la sua pelle calda. Manca anche a me, tanto.
Dopo quel primo mazzo di fiori ne sono seguiti molti altri tanto da ritrovarmi costretto a regalarli piuttosto di buttarli perché dentro il negozio non avevo più spazio. Le clienti che li ricevevano ne erano entusiaste chiedendomi subito se chi li mandava doveva farsi perdonare qualcosa per poi aggiungere che ero davvero un ragazzo fortunato. Non è servito a nulla dire a Hyon che non sapevo più dove metterli perché hanno il vaso, le puoi mettere ovunque. Secondo lui andava bene così. Dopo i fiori hanno iniziato ad arrivare abiti. Veri e propri completi su misura ed erano talmente perfetti che quando gli ho chiesto come poteva sapere la mia taglia mi ha risposto con un ho occhio. Dopo sette completi l'ho pregato di smetterla, ne sono arrivati altri due però. Poi sono arrivati i gemelli da allacciare alle camicie, tutti personalizzati. Poi ancora scarpe, biancheria intima, un servizio di bicchieri perché sapeva che avevo tutti pezzi diversi, delle lenzuola di seta bianche, dei cuscini per il divano, il mangiare per i gatti che ogni sera mettevo sul tetto sapendo che sarebbero passati. Candele profumate, bagnoschiuma costosi e profumi di diverse fragranze.
Sapevo cosa stava facendo e lui sapeva che ormai lo avevo capito, ma la curiosità di scoprire cosa mi avrebbe mandato giorno dopo giorno mi ha spinto a smettere di chiedergli di non farlo.
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Dentro Al Mio Vuoto Ho Messo I Tuoi Baci
RomanceL'amore non conosce tempo, luogo o attimo perfetto. Semplicemente, quando arriva arriva, accade e basta. Diego credeva che tutto quello che aveva sepolto a fondo dentro di sé non avrebbe mai iniziato a spingere per emergere con prepotenza e urgenza...