22. Little Joy

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Nella nostra cittadina era usanza organizzare queste feste e, nonostante non fossero particolarmente apprezzate dagli adulti, solo una singola volta erano intervenuti gli agenti per fermare tutto. Il motivo? Un ragazzo incosciente si era messo a nuotare da ubriaco nel lago, stava rischiando di affogare.

Quella sera la festa era stata organizzata da uno dei migliori amici di Ricky, il mio ex fidanzato. Speravo con tutta me stessa che non ci fosse anche lui, che in qualche modo si perdesse l'evento della settimana, ma mi stavo mentendo da sola, certo che si sarebbe presentato. L'avrei evitato come mio solito, non ci sarebbe voluto molto.

«Non c'è ancora, arriverà a momenti me lo sento» disse Clary chiudendo gli occhi come per visualizzare l'arrivo del ragazzo per il quale aveva la cotta.

«Sei pure sensitiva adesso?» Le domandai ridendo.

«Sì e lo vedo arrivare, sta solo facendo tardi per farsi desiderare» commentò lei, facendomi ridere ancora di più.

La mia migliore amica sapeva essere strana in certe circostanze e per circostanze intendevo l'approccio con il sesso opposto. Aveva tentato più di una volta di presentarsi a quel ragazzo, non sapevamo ancora il suo nome, ma aveva fallito miseramente. Il primo tentativo era stato disastroso: eravamo a una festa di compleanno e lei per incoraggiamento aveva deciso di bere qualcosa. Naturalmente aveva esagerato e, quando era arrivato il momento di andare da lui e rivolgergli parola, arrivata davanti a quel ragazzo era caduta letteralmente davanti ai suoi piedi. Svenuta.

«Questa volta fai finta di essere un po' brilla, non esserlo sul serio, mi raccomando» le ricordai.

«Grazie per l'incoraggiamento Lili, te l'ho già detto che non sei capace a dare coraggio alle persone?»

«Un paio di volte» no, i discorsi di incoraggiamento non erano il mio forte.

«Ah e ricordati che ti chiami Clary» la presi di nuovo in giro.

Già, perché al secondo tentativo aveva detto di chiamarsi Amelie, poi Lili, poi Catherine, senza mai azzeccare il suo vero nome. Divertente no? Non per lei sicuramente. Se non fosse stata la mia migliore amica, l'avrei presa per una pazza squilibrata. Ma le volevo bene lo stesso, in fondo doveva solo trovare la chiave per stare tranquilla.

«Andiamo a bere qualcosa? Qualcuno qui ha bisogno di rilassarsi un po'» rispose a tono.

Stavamo scherzando, lo capivamo solo noi. Decidemmo di avvicinarci a un gruppo di ragazze che si occupavano di tenere al sicuro i bicchieri di plastica e le bottiglie di birra, domandammo loro di averne un po'. Non ero un amante degli alcolici, quello mi sarebbe bastato per tutta la serata e con massima probabilità l'avrei anche buttato via.

Afferrai il bicchiere in mano e lo allungai verso il collo della bottiglia per farlo riempire. Poi sollevai lo sguardo per qualche istante, sorpresa dall'arrivo di una persona, anzi due per essere precisi. Noah era arrivato insieme alla sua fidanzata alla festa, non mi aveva ancora vista perché continuava a guardarsi attorno. Le teneva stretta la mano, aveva il volto così rilassato e sereno. Mi incantai ad ammirarlo a tal punto che non sentii più la presa sul bicchiere e solo dopo l'avvertimento di Clary:«Lili hai appena sprecato un bicchiere intero» mi accorsi che era finito a terra.

Tornai con la testa alla festa, quella in cui mi sarei dovuta divertire ad aiutare la mia migliore amica a conoscere un ragazzo.

«Ehm... Scusatemi, non volevo, non so che cosa mi sia preso» dissi, scusandomi con le ragazze e prendendo un altro bicchiere.

«Io lo so che cosa ti è preso» commentò Clary ammiccando in direzione di Noah.

«Ah sì? Non credo» risposi.

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