JUNGKOOK POV
Quel maledetto angelo sta toccando punti troppo vulnerabili di me e non mi piace affatto.
In più stiamo sempre attaccati a fare le marionette per figure maggiori alle nostre e non possiamo redimerci.
"Jungkook? Jungkook ma mi senti?"
Mi sblocco dai miei pensieri e guardo Jimin, solo adesso ammetto che si vede proprio che è un angelo...è semplicemente bellissimo...
Mi sarebbe piaciuto essere un angelo...
Improvvisamente un forte dolore al petto mi fa quasi crollare a terra ma mi reggo al tavolo "j-jungkook? Tutto bene?" Mi chiede jimin alzando la testa dal libro "dobbiamo andare, dobbiamo andare adesso!" Ringhio afferrandolo per il polso e lo costringo a correre fuori dalla biblioteca "ma che succede?!" Esclama mentre lo tiro dietro con me.
Corriamo molto veloce "lì c'è casa mia" fa lui indicando un palazzo "andiamo lì".
Entriamo a casa di Jimin e crollo per terra sentendomi le carni andare a fuoco "cazzo! Che male!" Urlo contorcendomi dal dolore "maledetto!" Ringhio pensando a colui che mi sta facendo soffrire e la sua voce si fa forte nella mia testa.
"Figlio mio...questo è solo il minimo per punire la tua insolenza...tienilo bene a mente.".
Jimin a mio fianco in ginocchio non sa cosa fare e ha gli occhi lucidi "c-cosa ti sta succedendo?!" Sussurra preoccupato e finalmente il dolore svanisce.
Ansimo contro il pavimento "stai bene?" Chiede spaventato "sono stato punito, mi ha stritolato il cuore probabilmente...cazzo che fottuto male!" Ansimo sbattendo un pugno al muro "ma perché?" Chiede Jimin col viso completamente disgustato da tutto ciò "perché ho pensato qualcosa che non avrei dovuto pensare..." sussurro cercando di alzarmi da terra e lui mi offre il suo aiuto ma lo evito e mi alzo da me, non voglio finire come due secondi prima in un attimo.
"Hai pensato sicuramente qualcosa di buono...per essere stato punito così dal re del male...dico bene?" Fa lui alle mie spalle e odio il suo enorme sapere, la sua empatia, odio tutto di lui perché è fin troppo perfetto.
"Smettila di cercare di capirmi!" Gli urlo contro "tu! Ti odio! Per colpa tu-".
Cosa?
Cos'è questo tepore?
Ma è così familiare...
Non lo provavo da secoli...Mi sta abbracciando?
Lui mi sta abbracciando.Jimin mi sta abbracciando e sta riempiendo di tepore il mio petto dapprima dolorante.
"Lui mi farà di nuovo del male..." sussurro "pregherò purchè non lo faccia" fa lui "sono di sua proprietà e non hai nessuna voce in capitolo" continuo io "me la creerò".
Rimango immobile qualche secondo ma poi lo spingo via da me "smettila, la tua empatia e infinita bontà tienitele pure" faccio io e lui mi sorride solamente, attaccando il mio cuore nero con una freccia bianca "per quanto io provi rancore per i demoni ho sbagliato, merito di essere punito per ciò perché questo non è ciò che ci ha insegnato Dio. Jungkook, io pregherò per te e ti auguro infinita felicità e magari tu capirai che il perdono è la soluzione ai tuoi traumi, la bontà non è mai troppa, credimi".
Perché mi sto sentendo così?
Perché mi sento così umano?
Io non sono più un umano, non ho bisogno di mere emozioni come queste.
"Sta zitto..."
"Jungkook tu verrai perdonato se solo lo vuoi"
"Sta zitto"
"Io posso aiutarti"
"STA ZITTO!"
Urlo facendolo finire a terra dopo averlo fatto schiantare contro il muro senza alzare dito.Cosa sto facendo?
Perché mi sento in colpa?
Io sono un demone, non dovrei sentirmi in colpa nel ferire un angelo.Lo guardo mentre cerca di alzarsi e quando alza il viso, mi mostra un'espressione tanto dolorante quanto caritatevole.
"Perchè lo fai?" Sussurro "perché sei buono con me? Cosa vuoi da me?" Cado in ginocchio sentendo quella morsa al petto che non provavo da secoli.
I miei occhi...
Sto piangendo?!Di nuovo quel caldo tepore invade la mia pelle quando la sua mano si poggia sulla mia guancia "perché tutti meritano il perdono e tutti meritano di essere felici, dal più buono al più cattivo" dice lui e si avvicina al mio orecchio "jungkook chiedi perdono..." sussurra "chiedi perdono e Dio ti aiuterà con la sua infinita bontà e benevolenza" continua lui e quella morsa si fa sempre più pesante, costringendomi in un pianto disperato.
Non piangevo così da...
...quando ero umanoLe sue braccia mi stringono e sussurrano parole dolci, sussurra delle parole in latino che io riesco a comprendere e mi consola, mi accarezza...mi fa sentire la presenza di un cuore che, nonostante avessi nel petto, dimenticai di avere.
"Come posso fare? Lui mi ucciderà..." sussurro "non lo farà...la mano di Dio è più forte...".
"Come faccio?" Chiedo "devi aprire il tuo cuore, devi dirgli quello che provi e devi chiedere sinceramente scusa per i tuoi peccati" sussurra continuando ad accarezzarmi "va bene...".
Il tempo passa e mi sento sempre più diverso, mi sento diverso dal demone che sono da ormai tre secoli.
Sto camminando per la strada con Jimin quando improvvisamente, tutto intorno a noi diventa buio e stretto, come in una stanza isolata da tutto, come se fossimo sprofondati nel terreno.
Mi ritrovo schiantato al muro e dolorante in un batter d'occhio e poi quella voce...
"Tu sei mio..."
"Non farti venire strane idee, non potrai mai essere perdonato, e sai perché? Perché hai peccato, la tua esistenza terrena è stata una disgrazia e non meriti di essere felice, devi pagare per le tue conseguenze!".Vengo attaccato con violenza fisica e psicologica.
Lui mi fa male, mi taglia le carni e le fa rigenerare per farmi ancora più male, mi insulta in tutti i modi possibili e mi sento cadere nella completa disperazione...fin quando...Una fioca luce illumina la stanza e per quel che posso, mi volto a guardare la figura di Jimin "Jungkook! Non ascoltarlo! Tu meriti di essere felice! Meriti il perdono come chiunque altro! Chiedi perdono Jungkook!" Urla e la sua voce è lontana nonostante il suo corpo non lo sia.
Forzo le mie urla di dolore ad un altro scopo e rivolgo il viso verso l'altro stringendo gli occhi "chiedo perdono! Perdonami per ciò che ti ho fatto! Perdonami per averti ferito! La disperazione ha sopraffatto il mio cuore e la mia mente! DIO CHIEDO IL TUO PERDONO!"
Una fortissima luce bianca rischiara le tenebre e una voce dolce riempie il mio animo facendomi sentire leggero come una piuma e sereno come un bambino.
"NOOOOO! LUI È MIO!" urla l'altro "Jungkook, figlio mio, io ti perdono".
Tutto rischiara e quasi veniamo accecati e costretti a chiudere gli occhi.
Quando li riapro, però, il colore verde mi colpisce di impatto e quando metto a fuoco, noto di ritrovarmi in un giardino immenso di fiori colorati.
Abbasso lo sguardo e noto i vestiti bianchi e leggeri che ho addosso.
"D-dove sono?".Sento dei passi farsi sempre più vicini e quando alzo il viso, trovo quello di Jimin in piedi sopra il mio che mi sorride "benvenuto angelo Jungkook".
Angelo...
Angelo?"C-cosa?" Mi sento più confuso che mai.
Jimin si siede a mio fianco sopra l'erba e mi guarda sorridente "questo è il perdono caro Jungkook".
"Sono stato...perdonato?" Sussurro non potendo crederci "si, certo che si, è naturale".Le lacrime scendono da sole e le memorie del dolore sono state azzerate dalla serenità e pace assoluta.
Jimin mi sorride ancora e mi aiuta ad alzarmi cominciando a camminare insieme.
"Vieni, ti mostro i dintorni".
"Non pensavo che il paradiso avesse dei dintorni".